Bus World riesce a essere un titolo accattivante e che potrebbe spingere anche chi non è interessato ai simulatori di guida a fare un tentativo. Questo perché nonostante si tratti di un gioco appartenente a una nicchia, ha tutte le carte in regola per riuscire in un’impresa titanica. Gli sviluppatori di KishMish Games hanno cercato di inserire un buon livello d’immersione all’interno del gioco. Ma riesce davvero nell’intento di farci entrare così profondamente in questo mondo? E qual è l’idea alla base? È il momento di entrare nel bus e scoprire cos’ha da offrire quest’avventura simulativa nella nostra recensione.
Corri, scappa
Bus World ci mette nei panni di un autista di autobus, ma non avremo il solito compito di accompagnare le persone dal punto A al punto B. Per essere più precisi sì, il vostro obiettivo finale è quello, però il contesto che vi spingerà a guidare sarà un altro e non la felicità del cliente – che è comunque fondamentale a livello di gameplay – bensì dovrete scappare da situazioni di pericolo, come può esserlo un terremoto o uno tsunami. Quindi non c’è una vera e propria trama, ma scenari che vi faranno vivere diversi momenti di situazioni pericolose per una comunità.
Pericolo
Il primo scenario di Bus World è a Černobyl’. Bisogna far scappare un po’ di persone dalla città che nel 1986 ha visto una distruzione immane a causa dell’esplosione del reattore numero 4 all’interno della centrale nucleare. Quindi subito in marcia, il gioco ci insegnerà le basi (freno a mano, come aprire le porte per i passeggeri e la guida) per poi chiederci di seguire la carovana fino a Kiev, dove ci sarà il posto sicuro. Gli sviluppatori potrebbero aver scelto questa tragedia per iniziare Bus World anche per via delle loro origini. Infatti KishMish Games è uno studio russo, e la centrale nucleare di Černobyl’ si trovava in quella che era l’Unione Sovietica, al tempo.
Una volta completato questo primo scenario, ce ne saranno altri nella stessa zona, così come in tantissimi altri luoghi del mondo. Ogni scenario vi metterà in situazioni leggermente diverse. Ogni autobus è anche “accurato” a livello storico (dal punto di vista dell’anno in cui ci si trova). Questo fattore si riflette anche nel modo in cui si guida. Un autobus più vecchio sarà più lento rispetto a uno più moderno, per esempio. Ma in linea generale, la sensazione ai comandi non è delle migliori, dato che fa un po’ effetto “saponetta”. Che significa? Beh, sembra sempre troppo scivoloso, cosa che si percepisce soprattutto in frenata.
Se l’idea di Bus World è bellissima, perché comunque vi metterà nei panni di qualcuno che si trova in situazioni di pericolo, purtroppo la realizzazione lascia un po’ a desiderare. Non solo per la scivolosità dei comandi, ma per l’assenza della percezione di pericolo. Ebbene, sì, un gioco che mette al centro dell’attenzione l’essere in una situazione che dovrebbe mettervi tra la vita e morte, non vi fa sentire quella sensazione.

Infatti i vari scenari servono solo per guadagnare punti esperienza e sbloccare altri scenari, affrontabili in qualsiasi ordine nelle varie mappe. Se quello scenario dà molti punti esperienza, significherà che la difficoltà sarà un po’ più elevata. I punti esperienza tra l’altro vengono anche sottratti in base a come si guida. Sullo schermo disponibile dall’autobus – se disponibile – vedrete il massimo di PE raccoglibili. Se iniziate a colpire le altre auto oppure non offrite un servizio ottimo ai clienti, questo punteggio scenderà. Se arriva a zero, vedrete il game over. Quindi la sfida è alta, considerando le situazioni estreme.
Una situazione critica
Bus World non ha musica, e il motivonon riusciamo effettivamente a capirlo. L’aspetto inoltre grafico non è all’altezza e non riesce a trasmettere ciò che dovrebbe, in più per quanto sia un indie, potrebbe essere migliore di quello che è. Senza contare il fatto che – nonostante una grafica scarna – il gioco non raggiunge i 30 fotogrammi fissi, ma crolla sempre tra i 25 e i 27. Inoltre, c’è anche un piccolo problema per quanto concerne la prima persona. Quando ci si gira per controllare se sono saliti tutti sul mezzo, è possibile glitchare la telecamera e guardare attraverso. L’audio del gioco è mediocre ma funziona bene.
Insomma questo titolo è sicuramente valido per l’idea, ma purtroppo solo per quella: il resto è mediocre o insufficiente. Quindi non è possibile premiare questo titolo solo per l’intuizione alle sue spalle. L’assenza di musica, la pochezza di ciò che si fa durante l’avventura, un livello di coinvolgimento misero, non c’è niente che sia davvero funzionante per creare un’esperienza anche solo mediocre.