Black Phone 2 Recensione, continua la saga firmata Scott Derrickson

Black Phone 2 arriva tre anni dopo il primo capitolo e continua a raccontare la storia di Finney Black, il ragazzo che ha ucciso "Il Rapace". Ecco la nostra recensione!

Claudio Baldacci
Di
Claudio Baldacci
Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre...
- Contributor
Recensioniblack phone 2
Lettura da 7 minuti
black phone 2
5.5 Insufficiente
Black Phone 2

È notizia recente che Mason Themes sia diventato uno dei giovani attori più in vista e “redditizio” al botteghino del momento, grazie alle sue ben quattro partecipazioni cinematografiche di quest’anno in corso, tra cui la ben nota in Dragon Trainer, ma oggi si parla di Black Phone 2. Secondo film dell’omonima saga, e molto inaspettato (fino a prima che venisse annunciato nell’ottobre del 2023) ma del resto, come esimersi dopo l’ottimo successo al botteghino del primo film? Uscito nel 2022, Black Phone ha portato ben 160 milioni nelle tasche dei produttori, rimanendo una pellicola sicuramente di basso budget, vista anche la relativa semplicità della messa in scena e i pochi effetti visivi presenti.

Black Phone risultò molto gradito anche alla critica, portò sullo schermo un villain diverso dal solito, con caratteristiche che forse non si erano ancora viste (riconosciuto universalmente come “Il Rapace”) e, soprattutto, portò all’attenzione di molti le ottime doti recitative dei due esordienti: il già citato Mason Themes, nel ruolo di Finney Black, e Madeleine McGraw, la sorella Gwen. Anche Ethan Hawke, conosciutissimo e dalla filmografia sterminata, ha colpito il pubblico, ma visto l’epilogo del precedente film, come riuscire a riportarlo sul grande schermo? Ecco perché Black Phone 2 poteva essere definito come un film inaspettato: proprio grazie al finale del capitolo precedente, che poteva essere benissimo conclusivo e soddisfacente. Insomma, un sequel rischioso che, infatti, non ha convinto pienamente. Ecco la nostra recensione!

 

Dopo 4 lunghi anni…

La storia prosegue ben quattro anni dopo dove l’abbiamo lasciata. Dopo quattro anni, insomma, che Finney ha ucciso il rapace, fuggendo dalla sua prigionia e tornando alla sua vita insieme al padre (ex alcolizzato) e alla sorella. Un Finney sicuramente cambiato, molto aggressivo, con delle tracce evidenti impresse rimaste dentro dal periodo di prigionia. Un Finney che ha bisogno di sfogare rabbia e frustrazione ma che non ha ancora trovato il modo adeguato per farlo. La sorella Gwen, invece, molto cresciuta, è preda di incubi notturni che la portano in luoghi a lei sconosciuti ma legati al passato della madre, che sappiamo essere morta suicida quando i due fratelli erano più piccoli.

Gwen vede in sogno la madre Hope che la chiama al telefono (il black phone) dall’Alpine Lake Camp direttamente dal 1957. Insomma, si crea un ponte tra la madre Hope e la figlia Gwen tramite un sogno diverso dal solito; un sogno che sembra essere molto realistico, pur essendo passati moltissimi anni. La madre si sente in pericolo e, infatti, chiama alla disperata ricerca di aiuto proprio mentre nello stesso Alpine Lake Camp venivano consumati alcuni omicidi. Gwen si sente connessa alla madre come non lo era mai stata e riesce a convincere Ernesto, fratello di uno dei ragazzi uccisi dal rapace quattro anni prima, a seguirla nel campo da cui arrivava quella telefonata in sogno. Il fratello Finney, per protezione (ma anche gelosia) verso la sorella, li accompagna.

Trama più complessa… e un po’ confusionaria

Black Phone 2 è un seguito molto più incentrato sulla figura di Gwen Black e sua madre Hope. Un punto di vista dal lato femminile della storia, che si distacca non poco dal primo episodio anche per il genere affrontato. Molto più onirico, molto meno reale, ma non è detto che ciò sia un bene. Il punto di forza del primo Black Phone era che la parte sovrannaturale poteva essere considerata molto sottilmente. Naturalmente, era presente e dava un senso alla storia, ma essa poteva in qualche modo sopravvivere anche senza. Finney, durante la prigionia, riceveva telefonate dai ragazzi uccisi dal rapace, che gli davano la forza, il coraggio e le informazioni che gli hanno consentito di fuggire.

black phone 2

A parte quello però, il film raccontava di un rapimento e di una fuga con il contorno di una storia personale e familiare. In Black Phone 2, Gwen viene tormentata da sogni e visioni che diventano reali, Finney dalle telefonate del Rapace che gli promette vendetta per poi attuarla dopo avergli promesso che “morto è solo una parola”. Buona parte del minutaggio visivo è sospeso tra sogno e realtà in un’oggettiva difficoltà di capire dove ci si trovi. Da questo punto di vista Black Phone 2 è un film molto meno riuscito, perché per tutta la prima metà non trova una vera e propria direzione, mentre per la seconda metà, quando forse la direzione è stata trovata, diventa difficile seguirla.

È anche “troppo semplice” il risvolto familiare che tutta la trama ottiene con questo seguito. È vero che in un certo senso potesse essere l’unico modo per raccontare ancora, ma siamo ad un punto in cui tutto “torna troppo” ed è troppo connesso ad una famiglia di personaggi, che va in netto contrasto a come la storia era nata al film precedente, ossia connessa solamente al posto in cui Finney e famiglia e Rapace vivessero.

Dal punto di vista tecnico si tratta di una pellicola a budget maggiore della precedente: si vedono naturalmente le possibilità maggiori, le messe in scena in ambienti più complessi, con CGI importante, una fotografia più interessante ed una musica abbastanza centrata. Anche la recitazione fa un salto di livello. Oltre all’ottimo Ethan Hawke, che si riconferma (ma essendo meno reale ha un tipo di spazio diverso e sicuramente meno convincente), i due ragazzi, Madeleine McGraw e Mason Themes si confermano bravissimi. Menzione d’onore anche per Miguel Mora, attore emergente conosciuto anche per i suoi lavori da regista indipendente e molto attivo sui social.

black phone 2
Black Phone 2
Insufficiente 5.5
Voto 5.5
Condividi l'articolo
Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.