Durante il Lucca Comics & Games 2025 abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima la versione italiana di Luthier, che sarà pubblicato prossimamente nel nostro paese da Giochi Uniti. Il titolo ha riscosso un enorme successo su Kickstarter, e con nostro sommo piacere Paverson Games ha deciso di localizzare questo particolare eurogame anche nella nostra lingua (che dato il tema, ci sembra effettivamente più che doveroso ndr).
Durante il tempo a disposizione non siamo ovviamente riusciti a completare una partita per intero, ma dopo i turni di gioco che abbiamo effettuato siamo riusciti a farci una buonissima idea del prodotto in questione.
Il liutaio migliore
Come anticipato, Luthier – si pronuncia “Luzier” – è un eurogame, che ci teletrasporta nel passato, a quei tempi in cui la musica classica era il fiore all’occhiello dell’arte, un epoca d’oro in cui genio e abilità degli artigiani erano fondamentale tanto quanto quelli dei musicisti. In questo contesto, i giocatori (da 1 a 4) si sfideranno in lunghe partite impersonando proprio dei liutai: degli artigiani che creeranno strumenti, li ripareranno, e ovviamente faranno la gioia dei propri mecenati.
Per vincere la partita bisognerà ottenere dei punti vittoria, che aumenteranno ogniqualvolta completeremo degli obiettivi. Chiaramente possono essere di diverso tipo, e oltre a punti vittoria possono anche dare succosi bonus e farci salire in specifici tracciati, come abilità o fama, che andranno a migliorare o velocizzare il nostro lavoro. Che vogliate concentrarvi sulla creazione di strumenti, sulle esibizioni, sulle riparazioni, o magari sul compiacere più mecenati possibili, le strategie che possono nascere sono davvero innumerevoli.
Essendo pieno di variabili, non neghiamo che per prendere confidenza con il gioco sarà necessario che si conoscano bene gran parte delle regole già prima di cominciare, ma una volta preso il via sarà abbastanza semplice continuare, anche grazie alle ottime iconografie che anche a livello di intuitività aiutano molto il giocatore. La plancia comune è grande, ci sono parecchi componenti e parecchie zone da tenere d’occhio, e inoltre ogni giocatore ne avrà una personale dove ci saranno altre azioni da compiere e gli artisti che ci hanno “scelti” (che in realtà sceglieremo noi ndr).
Chiaramente tutti i Mecenati che avremo a disposizione saranno differenti, e le loro richieste di conseguenza. Sceglierli sarà utile anche per i regali che ci faranno, conferendoci risorse determinanti per la vittoria. Meglio Mozart o Bach? Potrebbe non essere relegato tutto ai meri gusti musicali…
Tra iniziativa e segreto
La parte di gameplay di Luthier sfrutta una “croccante” combinazione di iniziativa e offerte nascoste, dove ogni scelta ci darà la possibilità di compiere solo un numero limitato di azioni per turno, e di sceglierle accuratamente tra tutte le tipologie presenti. Le azioni si risolvono in ordine di turno e di iniziativa (chi ha puntato il numero più alto), e ciò spesso può essere determinante per ottenere qualcosa di migliore e avere la prima parola su quel determinato campo. Potremo anche scegliere di inserire degli aiutanti, una risorsa importante che andrà a rafforzare la nostra iniziativa. Chiaramente il tutto avviene a gettoni coperti, così solo in un secondo momento – dopo il piazzamento che avviene in una fase comune – si scoprirà chi agirà per primo in ogni campo occupato.
Proprio per questo parlavo di una varietà incredibile di strategia, e proprio per questo ogni partita non avrà mai un esito scontato finché non si sarà concluso l’ultimo turno. La durata stimata di una partita è tra un’ora e mezza e le due ore e mezza, tempo che varia anche in base al numero di giocatori in campo. Dopo la nostra prova, abbiamo appurato che le tempistiche rispecchiano la stima, soprattutto una volta che le meccaniche sono state apprese, e ci teniamo a precisare che a nostro avviso giocare con il numero massimo di giocatori, 4, rispecchia la vera essenza e competizione con cui è stato pensato il gioco.
Purtroppo la nostra prova si è interrotta per motivi di tempo solo dopo due turni completi di gioco, cosa che ci è dispiaciuta perché si era entrati da poco nel mood vero e proprio (con tanto di musica classica di sottofondo al tavolo ndr). Da quel che possiamo dire in anteprima, l’esperienza ci sembra molto solida e interessante, soprattutto se questo genere di GDT è nelle vostre corde. Sottolineiamo però che la fase di apprendimento, se non è presente qualcuno che ha già giocato il titolo, può essere abbastanza ripida e faticosa, non immediata: una caratteristica che non è possibile definire troppo un “difetto”, dato che la mole di possibilità a disposizione fa parte del genere stesso.

