Little Nightmares III Recensione, piccoli incubi… formato co-op!

Tra spazi angusti, oscurità e pericoli ad ogni angolo, ecco la nostra recensione di Little Nightmares III, sviluppato da Supermassive Games.

Gianluigi Crescenzi
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Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
- Deputy Editor
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Lettura da 7 minuti
Little Nightmares III
7.3 Buono
Little Nightmares III

Non si può certo dire che Little Nightmares sia più lo stesso. La serie inizialmente sviluppata da Tarsier (e ora da Supermassive Games) e pubblicata da Bandai Namco, che abbiamo iniziato ad apprezzare già nel lontano 2017, è arrivata ora al suo terzo capitolo principale, condito qua e là con alcuni contenuti collaterali o spin-off. Quattro anni fa siamo stati stregati, a tratti terrorizzati, da Little Nightmares II, rimanendo a bocca aperta sia per la qualità del prodotto, sia per i colpi di scena che il gioiellino in questione era stato in grado di regalarci. Soprattutto però, a differenza del primo capitolo, ci aveva messi di fronte ad una longevità più ampia e a una sequela di piccole chicche e meccaniche inserite nel contesto. Oggi, con Little Nightmares III, andremo a mettere sul piatto principale ciò che nel precedente capitolo avevamo solo assaggiato: un compagno/a d’avventura sempre con noi. Di questo però, parleremo più nello specifico all’interno della nostra recensione.

Da soli… ma non troppo

Se avete già avuto modo di provare le precedenti esperienze di Little Nightmares, sappiate che dal punto di vista di gioco, nudo e crudo, non vi troverete di fronte a grandi stravolgimenti. Quella che viene fuori in primis è quindi la novità di poter giocare l’intera esperienza in due giocatori in cooperativa. Little Nightmares III ci vedrà infatti impersonare due bambini, chiamati Low ed Alone, in un viaggio che sembra cominciare in medias res. I due piccoli sono molto diversi tra loro: nonostante le azioni base siano le stesse, posseggono un paio di peculiarità che li renderanno indispensabili l’uno per l’altra durante l’esplorazione dei pericolosissimi luoghi di Nowhere. Chiaramente è possibile anche giocare in single player, ma in quel caso l’altro bambino verrà controllato dal computer, lasciandoci il pieno controllo del singolo bambino che sceglieremo all’inizio.

Low è uno scricciolo, molto magro, e indossa un mantello blu e una maschera da corvo: la sua peculiarità più importante è il poter utilizzare arco e frecce, non tanto come arma, quanto per colpire o rompere oggetti a distanza, specialmente per risolvere enigmi ambientali o attivare pulsanti. Il suo obiettivo è quello di trovare una via per tornare a casa, a tutti i costi. Al suo fianco c’è Alone, una bambina con i codini rossi e una tuta intera di color verde, che porta sempre con sé una chiave inglese, da poter utilizzare per attivare alcuni meccanismi o distruggere pareti fragili. Si tratta della migliore amica di Low, l’unica persona su cui lui possa sempre contare.

Little Nightmares III

In loro compagnia ci troveremo a vagare in 4 differenti location, per altrettanti capitoli. Senza fare spoiler, vi diremo che il primo farà principalmente da tutorial, mentre i restanti tre vi metteranno alla prova in modo più concreto. Ma come si comporta effettivamente il gioco in queste poche ore di durata?

“Ancora Piccoli Incubi”

Riprendendo in pieno lo stile della serie, anche Little Nightmares III punta a farci affondare nell’oscurità degli incubi di quando eravamo bambini, tra oscurità, creature inquietanti, e spazi angusti e spesso labirintici. Questo almeno sul piano teorico. Possiamo dire infatti che se c’è una cosa dove LN3 pecca un po’, è proprio il riuscire ad inquietare, a mettere paura, o quanto meno ad incutere ansia al giocatore. Sarà perché siamo sempre in compagnia e ci si fa forza a vicenda? Sarà perché i cattivi sembrano meno temibili o meno “incubi” di quelli dei precedenti giochi? O sarà perché ormai sappiamo cosa aspettarci? Le parti di gameplay che più ci fanno ritornare quel brividino di fretta e angoscia sono senza dubbio gli inseguimenti, quando ci ritroveremo a scappare dal cattivo in rocambolesche – ma brevi – sezioni di gioco.

Ci dispiace aver constato che la maggior parte delle situazioni in cui siamo incappati, ci hanno dato quel fastidioso senso di Deja-Vu che salta alla mente quando vivi qualcosa che hai già visto: nonostante gli sforzi, due delle location proposte hanno un forte senso di riciclo al loro interno (con ovviamente qualche modifica), ma soprattutto ci è sembrato di trovarci di fronte agli stessi enigmi e le stesse modalità di risoluzione. Non neghiamo che li abbiamo trovati anche molto intuitivi e molto facili da superare (al contrario di Little Nightmares II che ci aveva effettivamente messi alla prova). Siamo d’accordo, il gameplay di LN è sempre stato molto minimale nelle meccaniche, ma riproporre le stesse cose con personaggi differenti non basta a rendere il titolo interessante all’altezza dei precedenti.

Little Nightmares III

Una cosa che avrebbe potuto aiutare sarebbe stata una narrativa – purché silente – capace di lasciarci a bocca aperta, o ancora magari si poteva pensare a scene diverse e parallele, dove uno e l’altro risolvono enigmi differenti (come proprio Supermassive Games aveva fatto in alcuni suoi titoli), o ancora delle cutscene o finali alternativi a seconda del personaggio scelto (se ad esempio parliamo del single player). Insomma, la dualità dei personaggi, nonostante ben delineata, non è stata sfruttata nel massimo delle potenzialità, soprattutto se pensiamo a quanto ormai è famoso il brand, e soprattutto all’esperienza enorme dello studio scelto per lo sviluppo.

Se possiamo segnalare invece con gioia un passo in avanti veramente grande, è quello legato al comparto grafico: parlando sia di texture, sia di modelli dei mostri più grandi, sia delle location in generale, possiamo dire che Little Nightmares III è veramente una gioia per gli occhi. Se possiamo darvi un consiglio, è quello di impostare al meglio lo schermo prima di iniziare a giocare, soprattutto perché i giochi di luce – e le luci stesse – sono sia belli, sia importanti, quindi regolare al meglio tale parametro sarà molto significativo per la vostra esperienza finale.

Little Nightmares III
Little Nightmares III
Buono 7.3
Voto 7.3
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.