Hell is Us Recensione, L’Inferno siamo noi

Hell is Us è un action in terza persona a cavallo tra civiltà antiche e demoni di un altra dimensione, Riusciremo a scoprire la verità? Ecco la nostra recensione!

Gloria Annis
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Gloria Annis
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Amante di videogiochi, serie tv, film, fumetti e libri, in particolare del genere horror, sin dalla tenera età.
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Recensioni
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Hell is us
8.5 Ottimo
Hell is Us

Hell is Us, ultima creazione di Rogue Factory e prodotto da Nacon, è una perla rara. Il titolo è uscito per console e per PC (Steam), e ci sentiamo di dire che non ha termini di paragone per la sua particolarità e unicità. Già dopo poco tempo dalla sua uscita ha raccolto una valanga di apprezzamenti dai videogiocatori, sia per il suo stile completamente originale e incomparabile, sia per l’atmosfera inquietante e incredibilmente attuale in cui ci catapulta. Hell is Us è un’avventura action in terza persona, ambientata in un universo distorto e stravolto da guerre civili, ma anche da entità misteriose. Il tuo unico scopo è scoprire la verità sulla tua vita, ma anche sugli stravolgimenti che il mondo sta accusando. Lo abbiamo provato per voi su PlayStation 5, e questa è la nostra recensione.

Una terra in tumulto

Hell is Us inizia in maniera del tutto criptica, con il protagonista, Remi, che viene interrogato da un uomo dall’aspetto tutt’altro che umano: questa creatura umanoide dalle proporzioni insolite e dal colorito pallido tiene sotto torchio Remi utilizzando il siero della verità per estorcergli informazioni su qualcosa che lui ha fatto, ma di cui noi non siamo ancora a conoscenza. Sin dall’inizio il gioco quindi non ci dà alcun tipo di informazione sul passato, e neanche sul presente del protagonista, e il tutto si basa sostanzialmente sui racconti indotti dal siero della verità di Remi, che ripercorre gli avvenimenti che lo hanno portato a questo fatidico interrogatorio.

Tutto il racconto di Remi è ambientato ad Hadea, una terra sofferente e spaccata da guerre interne tra Palomisti e Sabiniani, due civiltà che un tempo convivevano armoniosamente, spezzate da conflitti di natura religiosa e spirituale. Contemporaneamente a questi scontri interni ad Hadea, comparirono delle creature, dall’aspetto enigmatico, che hanno cominciato a invadere ogni città e ad attaccare indistintamente ogni essere umano che si parava dinnanzi a loro. I proiettili sono inutili contro questi “demoni”, e secondo i due schieramenti sono entità giunte sulla terra per punire l’umanità per gli spargimenti di sangue che stavano perpetrando da troppo tempo sugli innocenti.

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Demoni e droni

Dopo aver ritrovato un drone da combattimento utile anche per l’esplorazione, con il quale Remi ha un supporto durante i fight, ma anche nella traduzione di una lingua antica scolpita in ogni angolo di Hadea, siamo pronti per la ricognizione: in più troviamo anche l’unica arma utile contro queste entità dimensionali invasori, ossia delle armi limbiche provenienti da un altro mondo, aventi l’aspetto di spadoni, asce o doppie lame a seconda del potenziamento che si applica ad esse.

I potenziamenti applicabili sono quattro, come gli elementi di cui sembra costituita Hadea stessa e le emozioni che la guerra provoca nei suoi abitanti: terrore, estasi, furore e dolore (identificati dai colori verde, giallo, rosso e blu). I demoni fanno anche da guardia a varchi dimensionali chiamati Cronocicli: una volta sconfitti tutti i guardiani sarà accessibile e si potrà neutralizzare con l’opportuno oggetto, rivivendo anche uno degli eventi scatenanti la comparsa delle creature su Hadea.

Hadea stessa non sembra di questo mondo, con le sue terre sconosciute e selvagge che custodiscono ricordi e strutture di una civiltà antica e misteriosa, affiancata però da contatti con il nostro mondo conosciuto: si citano personaggi famosi nella nostra realtà e anche nazioni a noi familiari, ma per buona parte del gioco siamo all’oscuro della vera natura di Hadea, tanto da porci il dubbio in più occasioni se possiamo effettivamente trovarci sulla Terra stessa o meno.

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Il mistero nel mistero

Caratteristica fondamentale di Hell is Us, nonché anche la parte più interessante a nostro avviso, è che siamo completamente sprovvisti di un supporto di informazioni e di orientamento: non abbiamo mappe, se non quella generale per spostarci con il VTT, un mezzo di trasporto rubato ad un misterioso soldato, e non abbiamo informazioni extra oltre a quelle che rimediamo con l’esplorazione e con i dialoghi con i personaggi che incontriamo, ma soprattutto, non abbiamo l’indicatore missione classico di molti giochi.

Questa sua caratteristica, che non guida passo passo il giocatore, ma anzi lo costringe a ragionare, a leggere tutti i documenti e a fare i collegamenti adeguati per proseguire nella storia e risolvere i misteri, è la punta di diamante di Hell is Us: muniti solo di una bussola per orientarci e di un inventario con il quale rileggere i documenti ed esaminare gli oggetti trovati, dobbiamo far affidamento esclusivamente su noi stessi, magari con l’ausilio di appunti e ragionamenti che possono rivelarsi anche errati, rendendo il gioco tutt’altro che scontato e noioso.

Il compito di Remi è quello di viaggiare per tutta Hadea, dalla foresta di Senedra alla città in rovina di Marastan, alle paludi infestate sino alla biblioteca di Lethe, per trovare le risposte che sta cercando: chi erano i suoi genitori, perché lo hanno abbandonato con un ciondolo misterioso, e perché lo hanno portato fuori da Hadea in tenera età, luogo nel quale è quasi impossibile ritornare.

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Tutte queste domande ci porteranno a scoprire segreti che non dovevano essere riportati alla luce, aprire tombe antichissime, ripercorrere le vie dei Vigilanti e delle loro veglie contro le invasioni dei demoni nel corso delle ere, ma anche fare buone azioni nei confronti delle persone che incontreremo sul nostro cammino: starà a noi decidere se aiutare o voltarci dall’altra parte, ma ad ogni buona azione corrisponderà un premio (un’informazione importante, un oggetto, o un collegamento con un altro NPC utile in seguito).

Atmosfere e combattimenti opprimenti

Hell is Us è quindi un semi open world, basato molto sull’esplorazione e sull’investigazione, che però non manca di incutere angoscia e timore ad ogni passo, complici degli scenari spesso e volentieri cupi e segnati dalla violenza della guerra, ma soprattutto di un comparto audio eccezionale, che avvolge e ci fa sentire perennemente braccati e circondati da creature. La colonna sonora poi è un altro gioiello da aggiungere all’elenco di pregi: minimal ma d’impatto, angosciante anche solo con poche note ma opportunamente scelte per dare quel senso di oppressione e tenere sempre alto il livello di ansia anche in una semplice esplorazione, mentre aumenta leggermente il ritmo durante i combattimenti. I demoni poi emettono dei suoni a dir poco lugubri, e se li si ascolta attentamente (consigliamo l’utilizzo di cuffie per apprezzarne gli effetti audio al meglio) si possono udire lamenti, risate e urla umane, che mettono i brividi.

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I combat sono un po’ complessi (si può scegliere la difficoltà, anche personalizzabile nel menù delle impostazioni), considerando che i nemici spesso vanno affrontati in due fasi. La prima consiste nell’eliminare una protrusione prismatica, e la seconda nel procedere col corpo vero e proprio del demone. Il tutto utilizzando una sequenza di tasti, sia per sfruttare le skill di combattimento del drone, sia i potenziamenti dell’arma, semplici e intuitivi che non appesantiscono i movimenti, ma anzi aiutano a ben gestire tutte le abilità utilizzabili.

L’inventario rapido invece potrebbe essere migliorato, perché vanno selezionati gli oggetti da avere immediatamente disponibili e poi per trovare ciò che ci serve si deve far scorrere con le frecce direzionali, e una volta selezionato l’oggetto l’inventario torna invisibile (questo ha fatto sì che utilizzassimo oggetti per sbaglio, selezionando un oggetto senza vederlo, di fatto). Il computer da polso sarà il vostro migliore amico: racchiude tutte le informazioni apprese, catalogate per informazioni chiave, testimonianze delle persone incontrate e documenti da leggere, più la sezione di personalizzazione delle armi, dell’aspetto estetico di Remi e delle funzionalità del drone.

L’Inferno siamo noi

Come il titolo difatti suggerisce, il vero inferno siamo noi”: l’essere umano uccide, distrugge e perde ogni briciolo di umanità per tornaconto personale, per ottenere potere, per sottomettere una popolazione più mite, o per conquistare terre di suo interesse, risaltando quello che purtroppo è un quadro estremamente attuale e sentito in questo periodo storico. Remi ci accompagnerà in quella che è la sua scoperta della verità, senza schierarsi e senza prendere una vera posizione, se non per difendere gli innocenti e chi ha bisogno di aiuto vero: il tutto sarà solo da contorno a quello che poi scoprirà alla fine del suo viaggio, informazioni che hanno portato alla sua cattura finale e all’interrogatorio a cui abbiamo assistito nelle scene iniziali.

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Hell is Us è un turbinio di emozioni, di incredibili scoperte, affascinanti ambientazioni, mix di antico e moderno, il tutto condito da musiche angoscianti e avvolgenti e una miriade di misteri da risolvere, che trascinano il giocatore dall’inizio alla fine in un crescendo di tensione e curiosità per ciò che si nasconde oltre al velo di realtà che stiamo vivendo.

Il gioco non imbocca il giocatore, non lo prende per mano passo passo seguendo una serie di spostamenti e missioni una dietro l’altra, ma lo butta in mezzo ad un’enorme incognita in cui noi stessi, come Remi, dobbiamo venirne a capo con ingegno e deduzioni, esplorando e superando i nostri stessi limiti. Per questo Hell is Us è una perla rara di questi tempi, e speriamo vivamente che sia il primo di una serie di giochi che inevitabilmente porterà ad una evoluzione delle produzioni videoludiche, in cui si evita il compitino guidato che “spegne il cervello” ed essere almeno in parte soppiantato da una creazione più stimolante (in tutti i sensi) e innovativa, proprio come Hell is Us.

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Hell is Us
Ottimo 8.5
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