YIIK: A Postmodern RPG – Recensione del titolo ACKK Studios

Giuseppe Fragola
Di Giuseppe Fragola Recensioni Lettura da 8 minuti
7
YIIK: A Postmodern RPG

YIIK: A Postmodern RPG è un titolo curioso, a partire dal titolo, che va infatti letto come “Why Two Kay” (“Perché due Kappa?”) ed è stato sviluppato dai ragazzi di Ackk Studios, grandi appassionati di giochi di ruolo giapponesi (il genere di appartenenza di YIIK, com’è facile intuire a partire dal suo stesso titolo).

Le vicende che prendono vita in YIIK sono ambientate nel 1999 e il protagonista della storia è Alex, un ragazzo che fa ritorno nel luogo dove è nato, Frankton, appena ottenuto il tanto sudato diploma. Che lo stile grafico sia assolutamente originale e fuori di testa è semplice constatarlo sin dall’inizio (anche grazie alla nostra gallerie immagini, che vi attende in calce alla recensione), ma le stranezze prendono vita da subito anche nel racconto, quando il protagonista, seguendo un gatto, si ritrova in un hotel infestato da spiriti. In questo ambiente, tutt’altro che ospitale, Alex incrocia la sua vita con quella di Sammy, una ragazza che sembra essere “fuori dal tempo”. Quando un’entità maligna rapisce la giovane malcapitata, prende ufficialmente il via YIIK, un RPG post-moderno.

DEDICATO (SOPRATTUTTO) AI NERD

Il titolo è pieno zeppo di riferimenti in perfetto stile Anni ’90 (e inizio 2000), rivisitati con un stile originale dagli sviluppatori (e d’altronde, il “post-moderno” del titolo sta ad indicare proprio questo). Il gameplay è basato sui classici combattimenti a turno dei Giochi di Ruolo, con visuale in terza persona e con un’autentica esplosione di colori a schermo. Accade così che Alex si lancia alla ricerca della povera Sammy, dimenticando per qualche giorno le sue paranoie sul futuro che lo attende. L’avventura si dipana tra continue citazioni a videogames celebri quali Final Fantasy e a serie animate come quelle dei Pokémon e delle Tartarughe Ninja. In termini di gameplay, YIIK assomiglia fortemente ad Undertale, titolo pubblicato nel 2015 su PC e console.

Il mondo di gioco non è particolarmente vasto, anche se discretamente riempito di interazioni e, soprattutto, dialoghi. Un po’ ovunque avrete a che fare con NPC di varia natura, che non vedono l’ora di assegnarvi qualche compito da portare a termine. I poco originali “dollari” rappresentano la moneta da spendere in YIIK, mentre hamburger e bibite gassate fungono da pozioni per ripristinare la salute. All’interno di questo mondo saremo attaccati sistematicamente da creature davvero bizzarre: alieni, zombi, addirittura della segnaletica con braccia e gambe; tutto questo per sottolineare che YIIK è anche un po’ un “casino” di idee.

YIIK

FOLLIA A TURNI

I combattimenti di YIIK, come detto poc’anzi, sono regolati dal classico sistema a turni. Ogni personaggio impugna un’arma e ha un suo attacco ben preciso. Alcune armi, così come le creature da abbattere, sono piuttosto originali: ad esempio quella di Alex è un disco musicale, Michael, tra i suoi più fidati compagni d’avventura, farà invece affidamento a una fotocamera, mentre Rory, in quanto amante della pace, svolgerà compiti esclusivamente curativi e difensivi. Il successo di un attacco dipende dal completamento di brevi Quick Time Event, diversi per ogni personaggi. Attaccando con Alex, ad esempio, bisognerà “centrare” le sezioni colorate del giradischi, mentre con Michael sarà necessario premere la giusta sequenza di pulsanti sul rullino della sua preziosa fotocamera. Fallire il Quick Time Event vale a dire inferire meno danni o, se si fa proprio un disastro, mancare totalmente il bersaglio, regalando di fatto un turno prezioso alla CPU.

Come per gli attacchi, anche le abilità difensive dei nostri piccoli e strambi eroi sono regolate da una sequenza precisa di Quick Time Event: come nei rigori dei capitoli passati di Fifa, una barra colorata compare a schermo e il cursore che scorre rapidamente su di essa deve essere bloccato in un preciso punto per permettervi di schivare l’attacco nemico. Avvicinarsi al “bersaglio” si traduce in un danno ridotto, mentre bloccare il cursore in una parte errata della barra porterà a fallire la schivata, subendo il massimo dei danni possibile. Come nei migliori e più profondi GdR della storia, anche YIIK offre la possibilità di attivare abilità specifiche per ogni personaggio, aggiungendo varietà a una formula che per fortuna non annoia mai. Davvero curiosa la scelta di attivare determinati attacchi portando a termine, con successo, dei mini-giochi, come “Pong“, lo storico simulatore di ping-pong pubblicato da Atari nel lontano 1972, a sottolineare ancora una volta come YIIK sia a volte geniale nel riproporre a schermo continue citazioni dedicate in particolare ai nerd, che apprezzeranno sicuramente la faccenda! Vi è infine la possibilità di fuggire dai combattimenti (non da tutti, ma quasi), sempre attraverso il completamento di un mini gioco.

YIIK

ALLENAMENTO “MENTALE”

Vi è poi il Mind Dungeon, una sorta di allenamento “mentale”, una zona che “non esiste” alla quale è possibile accedere esclusivamente tramite telefono (un po’ in stile Matrix, se vogliamo), dove è anche possibile salvare i progressi. Qui è anche possibile modificare le statistiche di Alex per renderlo perfetto per i nostri gusti da videogiocatori, regolando i punti di crescita tra i valori “Punti vita”, “Attacco”, “Difesa”, “Fortuna” e “Velocità”). Meno riuscita è la possibilità offerta al giocatore di affrontare l’avventura senza “livellare”, cosa che diviene praticamente impossibile se si vuole avere la meglio nei combattimenti dai quali non è possibile fuggire.

Il problema di YIIK non è dunque da ricercare né nella creatività né nella varietà delle situazioni proposte a schermo, né, infine, nella trama, che si sviluppa in maniera demenziale, originale e, di tanto in tanto, diviene adulta e invita ai giocatori a riflettere su determinati aspetti della vita. Il problema principale di YIIK è la lunghezza dei combattimenti: non riusciamo a comprendere, il più delle volte, il perché i personaggi (che siano alleati o nemici) impartiscano poco (davvero troppo poco) danno, rendendo la battaglia una noia mortale, dopo i primi attacchi. Gli stessi sviluppatori hanno per fortuna introdotto l’opzione Fast Forward per procedere più spediti, ma la situazione non migliora molto. Altro aspetto al quale gli sviluppatori avrebbero dovuto riporre maggiore attenzione è da ricercare nei puzzle proposti, mal realizzati e “inutilmente” difficili: quasi sempre la soluzione è da ricercare nel campo del “inimmaginabile”.

YIIK: A Postmodern RPG
7
Voto 7
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Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!