while True: learn() – Recensione, Luden.io ci insegna il machine learning

Francesco Samperna
Di Francesco Samperna Recensioni Lettura da 5 minuti
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while True: learn()

Luden.io, casa di sviluppo indipendente, è nota soprattutto per il suo grande interesse nella didattica. Lo studio è ora tornato con while True: learn(), che ha come premessa quella di insegnare l’apprendimento automatico, noto anche come machine learning. Dopo anni di lavoro sulla realtà virtuale, lo studio torna quindi in grande stile con un nuovo titolo incentrato tutto sull’insegnamento. Sarà riuscito questo puzzle-game a raggiungere il suo scopo? Andiamo a scoprirlo.

Tradurre la lingua dei gatti

La trama di while True: learn() è tutt’altro che complessa ed è anche piuttosto assurda: il nostro gatto si rivela essere un programmatore decisamente migliore di quello che potremmo mai essere, quando riesce a correggere in poche mosse un codice a cui lavoriamo ininterrottamente da giorni. Decidiamo quindi di darci da fare e di trovare un modo per riuscire a comprendere la lingua del nostro amico felino. Da qui parte il titolo, che ci porta ad esplorare varie sfaccettature della programmazione. Lo abbiamo accennato prima, questo gioco è basato principalmente sul machine learning, ovvero l’insieme di quei metodi che ci permettono di migliorare un algoritmo, affinché sia in grado di riconoscere e dividere alcuni tipi di dati. Dobbiamo quindi, cominciare a racimolare denaro per continuare il nostro progetto. Infatti, prima di addentrarci in quello che è il vero e proprio gameplay del titolo, è importante soffermarsi sull’economia del gioco. Programmare richiede denaro ed è quindi necessario risolvere i vari problemi che ci arrivano per mail: si tratta di veri e propri incarichi secondari, ma che sono fondamentali per proseguire nel gioco. È possibile inoltre entrare a far parte di una start-up che potrà permetterci di guadagnare – ma anche di farci perdere – ulteriore denaro. I soldi servono essenzialmente per personalizzare la nostra scrivania, migliorare l’hardware del nostro computer e acquistare nuovi nodi.

Iniziare a programmare

Parliamo ora di quello che è il vero gameplay di while True: learn(). Come anticipato, dovremo risolvere alcuni problemi che sono essenzialmente abbastanza simili tra loro: nella maggior parte dei casi dovremo infatti fare in modo che figure, numeri, lettere o simboli partano da un input e raggiungano il giusto output. Per fare ciò, abbiamo a disposizione diversi nodi, che ci permettono appunto di dividere gli oggetti in base ai più disparati criteri. Il tutto è in realtà molto più semplice di come sembri, grazie alla grande maestria di Luden.io nello sviluppare un titolo che è in grado di insegnare molto essenzialmente le basi della programmazione, senza mai rinunciare comunque a un buon livello di sfida. Infatti, nonostante il gioco sia piuttosto intuitivo, col progredire delle varie mansioni presenta comunque alcuni livelli davvero complessi, che vi costringeranno a provare e riprovare più e più volte. Non finisce qui, ci sono alcuni incarichi secondari davvero simpatici, che spezzano ottimamente il ritmo del gioco: uno di questi, per esempio, richiede di ideare un pilota automatico per automobili, attraverso alcuni minigiochi davvero ben realizzati. Si possono inoltre, creare nodi personalizzati da utilizzare in qualsiasi progetto, permettendo quindi una buona personalizzazione dell’esperienza di gioco.

Il machine learning in un videogioco

Si può davvero imparare a programmare con questo titolo? No. Si possono imparare le basi della programmazione grazie a while True: learn()? Assolutamente sì. Il gioco di Luden.io è infatti un’ottima proposta sul fronte didattico, che permette davvero di ricevere un’infarinatura generale su tutto ciò che ruota attorno all’informatica di base. Parliamo di diagrammi di flusso, di machine learning e di intelligenza artificiale. Tutti elementi che vengono spiegati abbastanza bene, certo non senza alcune imprecisioni, con riferimenti video e graditi cenni storici. Sul fronte tecnico, nulla da dire: si è optato per un design semplice e pulito, in favore di un gameplay molto solido, a cui la grafica del titolo si adatta perfettamente. La scelta dello studio è infatti azzeccatissima: la schermata di gioco risulta intuitiva e pulita e rende molto più semplice concertarsi sui vari puzzle.

while True: learn()
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Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!