League of Legends, fine del boosting: “E ora? McDonald’s”

Riot Games annuncia il pugno di ferro contro chi trucca account. Un booster disperato chiede consiglio… e il developer gli passa il link per candidarsi da McDonald’s.

Tiziano Sbrozzi
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Tiziano Sbrozzi
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona...
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C’erano una volta — e in fondo ci sono ancora, ma per poco — i mercenari del mouse, quelli che non combattevano per la gloria ma per un bonifico. Nel mondo di League of Legends li chiamano booster: figure ombrose che, dietro pagamento, trasformano un account sgangherato in un biglietto per le alte sfere del ranking. Una pratica tanto vecchia quanto la competizione online: account pompati artificialmente, venduti come auto usate lucide solo in superficie, e classifiche infestate da campioni improvvisati che, tolti i fronzoli, inciampano al primo scontro serio. Persino Elon Musk, tra un lancio spaziale e un tweet esplosivo, non è rimasto immune alle polemiche di questo genere.

Ma l’aria sta cambiando. Drew Levin, leader di Product e Strategy in Riot Games, ha annunciato una campagna senza precedenti: chi vende, condivide o trucca account per lucro sarà bandito a vita. Niente amnistie, niente reset. Una pulizia radicale per restituire la Landa degli Evocatori ai giocatori veri. La notizia, inevitabilmente, ha acceso drammi personali. Un booster professionista, vedendo crollare il proprio impero digitale, ha lanciato un grido disperato su X:

E adesso che faccio? Me ne sto a McDonald’s a rilassarmi?

La risposta di Levin è stata un colpo da maestro: un retweet, un link alla pagina Lavora con noi di McDonald’s, e silenzio. Il resto lo hanno fatto le risate del web. Dietro la battuta, però, c’è una filosofia chiara:

Hai costruito un business rovinando l’esperienza di gioco agli altri: il nostro obiettivo è riportare equilibrio e meritocrazia.

Tradotto: meno scorciatoie, più impegno. Meno affari in nero, più fast food in regola. Che il booster in questione indossi davvero cappellino e grembiule giallo-rosso è ancora un mistero. Ma una certezza c’è: sul menu del giorno di League of Legends, da oggi, il boosting è stato rimosso. E per qualcuno, più che un gioco finito, potrebbe essere l’inizio di una nuova… carriera.

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Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.