Il mercato dei giochi di carte collezionabili è sempre più fiorente, non c’è dubbio. A partire dal lontano 1993, anno in cui Wizard of the Coast diede alla luce Magic, sempre più aziende si sono lanciate in questa fortunata branca, conquistando pian piano una larghissima fetta di utenza che oggi conta milioni e milioni di persone. Dal 1993 sono cambiate tantissime cose e, con l’avvento di PC sempre più potenti e leggeri, le aziende hanno deciso di sperimentare una nuova strada: quella dei giochi di carte collezionabili virtuali. E così, ispirandosi a videogiochi molto conosciuti e apprezzati, hanno preso vita titoli come Heartstone e Gwent che, proprio come le loro controparti cartacee, sono riusciti ad accaparrarsi il favore di milioni di utenti. E cavalcando proprio il successo di quest’ultimi anche Valve, ispiratasi a Dota 2, ha deciso di dar vita ad Artifact, gioco di carte collezionabili che stravolge completamente le meccaniche a cui siamo stati abituati finora. Siete dunque pronti a scoprire di più su questo gioco?
Artifact: meccaniche e innovazioni
Artifact si rivela di fatto molto interessante. Valve ha deciso di distaccarsi dalle classiche meccaniche già viste nei giochi di carte collezionabili, dando al giocatore la possibilità di combattere su più fronti proprio come in una guerra vera. Viene quindi aggiunta una componente sempre più strategica che va al di là della creazione delle solite combo studiate per vincere in modo sicuro, che anzi stimola l’utente a capire quale tattica adottare per mettere in difficoltà il proprio avversario. Infatti combattendo su tre diversi campi di battaglia contemporaneamente il giocatore dovrà scegliere di volta in volta la strategia più efficace che lo porterà al suo scopo: sopraffare il suo avversario.
Le condizioni di vittoria sono due e, a differenza di alcuni giochi di carte come Magic e Yu-Gi-Oh, non richiedono l’eliminazione del giocatore o, quantomeno, non proprio. Il giocatore dovrà infatti riuscire a distruggere due delle tre torri avversarie o sconfiggere lo spirito che viene liberato dopo la distruzione di una torre.
Artifact prevede che ogni giocatore inizi con tre diversi eroi, ciascuno su ogni campo di battaglia, fino ad arrivare a un massimo di cinque campioni al terzo round, la cui presenza si rivelerà fondamentale per vincere. Il giocatore infatti, proprio come succede in Dota 2 (gioco da cui prende spunto Artifact), potrà potenziare i propri eroi con tre diversi accessori che gli doneranno poteri e statistiche davvero utili. Ovviamente anche le torri giocheranno un ruolo fondamentale nella nostra partita: infatti a differenza di giochi come Magic, dove per utilizzare le nostre carte dovremo tappare il giusto numero di terre, qui il mana verrà fornito direttamente dalla torre. Iniziando con un punteggio base di tre, salvo modificatori dati da incantesimi e creature, il vostro mana aumenterà di un punto a turno e vi permetterà di giocare carte sempre più forti e incisive.
Inizierete ogni turno dal campo di battaglia a sinistra e qui avrete modo di giocare creep (creature), incantesimi (magie usa e getta) e miglioramenti (potenziamenti persistenti sul campo di battaglia) alternandovi con il vostro avversario. A seguire avrà luogo il vero e proprio scontro, dove eroi e creature periranno sotto ai colpi dei loro nemici, fornendo ai rispettivi proprietari un numero di monete calcolate in base alla creature uccise (1 per i creep e 5 per gli eroi) alla conclusione della battaglia. Al termine dello stesso iter, che verrà ripetuto in tutti e tre i campi, i giocatori avranno accesso al mercato segreto, luogo in cui potranno comprare uno degli oggetti contenuti nel loro mazzo o in quello avversario. Fatto ciò la partita passerà al secondo round, nel quale i giocatori potranno rimettere in campo i propri eroi morti al turno precedente, e così a seguire finché uno dei due utenti non avrà raggiunto una delle condizioni di vittoria.
Uno sguardo alle modalità di gioco
Artifact ci propone una serie di diverse modalità di gioco in grado di venire incontro ai diversi gusti dei giocatori. L’utente potrà infatti scegliere se affrontare un amico o un giocatore qualsiasi con il proprio mazzo, oppure decidere di creare un mazzo fatto di carte casuali attraverso la modalità draft. Vi sono inoltre le partite competitive che, previa iscrizione con un Ticket torneo, vi permetteranno di sfidare gli altri giocatori con le stesse modalità della versione amichevole, dandovi la possibilità di ottenere però altri ticket e bustine. Vi sono inoltre gli eventi limitati che vi permetteranno di sfidare giocatori di tutto il mondo con potenti mazzi precostruiti, mettendo alla prova le vostre abilità strategiche.
Nonostante questo sia un gioco prettamente multiplayer, Valve ha implementato all’interno di Artifact una modalità single player, che permetterà agli utenti più inesperti di testare il proprio mazzo in tutta sicurezza contro un bot controllato dal computer (potrete scegliere anche il grado di difficoltà proposto dall’intelligenza artificiale).
Qual è il nostro giudizio su Artifact?
Artifact ci ha lasciato un senso di interdizione: questo titolo ci ha veramente impressionato positivamente con le sue meccaniche innovative e le molteplici modalità di gioco presenti al suo interno. Il gioco è appassionante, i disegni delle carte e le animazioni del gioco sono sicuramente ben fatti e la colonna sonora risulta azzeccata e coinvolgente, ma in tutto questo ci troviamo di fronte a un difetto oggettivo. Infatti, nonostante Valve abbia aggiornato la sua opera dopo le numerosissime critiche arrivate dalla community dell’Open Beta, questo titolo rimane sempre e comunque pay to play, anche se in minor misura. Quella applicata dall’azienda sembra una semplice pezza a un problema ben più grande: infatti per ottenere biglietti e bustine il giocatore si ritrova costretto a confrontarsi in sfide competitive che premiano esclusivamente coloro che hanno acquistato molteplici carte (nel caso della modalità Costruzione Esperto) e i più esperti e fortunati (nella modalità Draft Esperto).
Come potete vedere dalle immagini qui sopra, solo per andare in pari e non esaurire i propri ticket evento sono necessarie tre vittorie e, anche nel caso di completamento positivo della sfida il numero di biglietti ottenuti rimane invariato. In questo modo il giocatore meno esperto o meno fortunato si ritrova comunque costretto a comprare nuovi ticket o pacchetti per avanzare nel gioco. A poco serve la possibilità di riciclare i propri doppioni per ottenere biglietti, perché il numero di carte da sacrificare si rivela decisamente troppo alto rispetto al premio che ci viene proposto. La speranza è quindi che Valve decida di intraprendere una strada diversa, che permetta ai giocatori di guadagnare più ticket con le sfide avanzate o che permetta di sacrificare un minor numero di eroi per ottenere in cambio preziosi biglietti evento.