La Summer Game Fest di quest’anno ci ha proposto trailer pompati e sorprese al neon, ma tra le cose che invece hanno catturato di più la mia attenzione, c’è stata una particolare demo, resa disponibile per lo Steam Next Fest. Facendo risvegliare il bimbo cresciuto negli anni ’90 che utilizzava i giochi dei cugini degli anni ’80, abbiamo provato Ninja Gaiden Ragebound catapultato negli anni ’80 con le dita a fare la guerra e il cuore che batteva come un tamburo taiko. La passione che mi lega ai giochi bidimensionali di stampo action è risaputa, e posso dirvi che il titolo in questione non è affatto da sottovalutare, anzi, tutto l’opposto.
Dolcemente cattivo
Chi conosce Ninja Gaiden sa cosa aspettarsi: difficoltà chirurgica, riflessi da predatore e bastonate digitali come se piovesse. Ninja Gaiden Ragebound fa anche qualcosa di diverso: senza tradire il culto del “muori e impara”, riesce ad ammorbidire la frustrazione con meccaniche intelligenti e moderne. Il combattimento? Un balletto letale. I nemici cadono in un colpo solo, ma guai a distrarsi: quelli grossi e i boss si prendono la scena, e allora servono precisione, timing e sangue freddo.
Il colpo speciale, una lama caricata che puoi attivare uccidendo un nemico illuminato (o sacrificando un pezzetto della tua vita), diventa la chiave per uscirne vivi, attenzione però: dura poco e la danza del massacro deve essere pulita, rapida e perfetta. Il gioco non è solo offensiva: la difesa è parte del suo DNA e per attuarla al meglio avremo Il dash in avanti che è utile, ma la vera “cheat-move” è l’attacco rotante, che ricorda tanto il rimbalzo aereo di Shovel Knight (o per i più nostalgici, Ducktales per Game Boy, con Zio Paperone come protagonista). Saltare sulle teste dei nemici o deviare proiettili? È indubbiamente una delle attrattive del videogioco e quello che Ryu Hayabusa sa fare meglio.
Livelli brevi ma densi, con giusto quel pizzico di esplorazione per chi ama cercare ogni collezionabile. E poi arriva lui: il boss. Due tentativi, un po’ di sudore, ma mai la sensazione di essere in trappola. La difficoltà c’è, ma non è mai punitiva a vuoto. Ninja Gaiden Ragebound è un bacio al passato con gli occhi puntati al futuro. Un platform 2D che rispetta le radici NES ma parla la lingua di oggi. Se il resto del gioco mantiene queste promesse, potremmo avere tra le mani un grande ritorno, capace di far tremare vecchi e nuovi ninja. Restano diversi punti da scoprire ma per il momento quanto c’è sul piatto ci ha convinto, e non poco: la meccanica è quella giusta, speriamo spingano sull’acceleratore e non si facciano prendere dalla “paura”.