Bush Hockey League – Recensione

Simone ''Simexp'' Cuccu
Di Simone ''Simexp'' Cuccu Recensioni Lettura da 5 minuti
6
Bush Hockey League

Nel corso degli anni il mondo videoludico ha visto una crescita esponenziale, un mercato che solo in Italia ha raggiunto un giro d’affari di un miliardo di euro. Questa crescita ha portato grande varietà in questo campo e ha spinto tante software house a fare delle scelte azzardate. Oggi vi parleremo di un titolo indie di nicchia, mossa azzardata per una software house di piccole dimensioni, che tratta l’hockey su ghiaccio: Bush Hockey League. La V7 Entertainment, software house sviluppatrice del titolo, non ha voluto concentrare le proprie forze sulla creazione di un videogame realistico (alla 2K Sports per intenderci) ma ha ideato un mix tra simulazione e momenti di rissa, tipici dello sport in questione. Vi invitiamo a leggere la nostra recensione per capire più da vicino di cosa stiamo parlando.

Only English…

Appena avviato Bush Hockey League ci troveremo davanti la schermata iniziale e sicuramente molti di voi storceranno il naso sin da ora. Vi starete chiedendo: come mai? Semplice, V7 Entertainment non ha tradotto il titolo in lingua italiana e c’è solo la lingua inglese (almeno su Xbox One dove abbiamo testato il videogioco in questione). Sempre nella schermata iniziale troviamo la classica Esibizione, dove possiamo sfidare un nostro amico in locale oppure la CPU; la Story Mode, ovvero avremo la possibilità di giocare con la Hinto Brews nella stagione 1975-76 della BHL (Boston Hockey League); poi la Leaderboars mondiale, dove possiamo vedere i videogiocatori più forti; infine le opzioni e gli extra.

… tante pecche…

Come detto a inizio articolo, non aspettatevi un gameplay realistico: Bush Hockey League fa della componente arcade il suo punto di forza. Appena entrati in campo avremo a disposizione 2 minuti per segnare (potete modificare il tempo nelle opzioni sino a un massimo di 5 minuti a periodo). Dai primi minuti di gioco la cosa che ho notato maggiormente è stata la presenza di un grosso imput lag, fattore che non è più accettabile nei videogiochi moderni. Un secondo “difetto”, che sicuramente è molto più accettabile di quello appena citato, è la grafica anni 2000 del titolo. Infatti, come potete vedere sia dalle immagini e sia dal video qui sotto, ci troviamo davanti a un titolo con una grafica molto scarna e vuota. Altra componente negativa, che può essere aggiustata aggiungendo la possibilità di creare noi la nostra squadra e di utilizzarla nelle esibizioni, è la scarna quantità di squadre presenti nel titolo (Portage Lake Widowmakers, Fort Edward Bluenosers, Warrodad Ice Anglers, Schulykill Hinto Brews, Charlestown Stonemasons, Moose Jaw Farmhands, Quebec Voyous, Long Island Rumrunners, Cobalt Silvers, Cascadia Timber Cats).

…ma anche lati positivi!

In Bush Hockey League, per fortuna, ci sono anche delle note più dolci che rendono meno amare le pillole elencate qui sopra: il primo è sicuramente la musica di gioco. Anche se si tratta di canzoni molto datate, calzano a pennello e riescono a dare la giusta atmosfera al titolo. Altro fattore positivo sono sicuramente le risse in campo, infatti a volte potrà capitare che un nostro giocatore sia particolarmente energico e avremo la possibilità di fare a pugni con un avversario. Ultimo lato positivo, e sicuramente quello più importante, è che Bush Hockey League è incredibilmente divertente. Anche se troviamo un gameplay con problemi enormi, tipo l’imput lag, il titolo riesce a divertire il videogiocatore dai primi minuti di gioco.

In conclusione, possiamo affermare che Bush Hockey League è un titolo che ha dei grossi problemi di natura tecnica ma, allo stesso tempo, riesce a far divertire il videogiocatore e tenerlo incollato sullo schermo per molto tempo. La musica del gioco calza a pennello su un titolo del genere e il divertimento, nelle risse, è assicurato. Io consiglio il titolo a tutti coloro che amano l’hockey su ghiaccio, chi vuole provare qualcosa di diverso da solito e che sia quasi totalmente arcade. Invece sconsiglio il titolo a tutti coloro che cercano in un videogioco sportivo la simulazione vera e propria.

Bush Hockey League
6
Voto 6
Condividi l'articolo
Sin da quando era piccolo, Simexp si è sempre appassionato ai videogames. Iniziò nel lontano 1999 con un GameBoy Color e un PC giocando sopratutto a Pokemon e giochi targati NBA.