RIVE: Ultimate Edition – Recensione

Marco Crippa
Di Marco Crippa Recensioni Lettura da 6 minuti
8.5
RIVE: Ultimate Edition

Spesso quando pensiamo ai videogiochi tendiamo a credere che per risultare divertenti debbano essere in possesso necessariamente di una grafica di ultima generazione, di una trama profonda e ben studiata, e di un gameplay complesso che dia accesso a una moltitudine di opzioni con cui modificare il nostro stile di gioco. Forse però, negli anni abbiamo dimenticato che anche la semplicità e una grafica pulita possono regalarci ore e ore di sano divertimento. Fortunatamente a ricordarcelo ci sono i ragazzi di Two Tribes che con il loro RIVE ci hanno fatto divertire con un titolo che fonde saggiamente un semplice platform 2D con un genere totalmente opposto, ovvero uno shot’em up a scorrimento orizzontale. Uscito nel 2016 per WiiU, PC, PlayStation 4 e Xbox One e già da noi recensito ai tempi, arriva ora anche sulla nuova console ibrida di Nintendo prendendo il nome di RIVE: Ultimate Edition. Cosa sarà cambiato? Andiamo a scoprirlo assieme in questa nuova recensione!RIVE: Ultimate Edition

Un piccolo ripasso

La trama è ovviamente sempre la stessa: Roughshot, un esploratore spaziale in cerca di tesori a bordo del suo veicolo a forma di ragno, intercetta uno strano segnale proveniente da una base spaziale non molto distante da lui. Dopo essersi addentrato in un impervio campo di asteroidi trova finalmente la salvezza all’interno della stazione, ma ancora non sa in quali guai si sia cacciato. Infatti l’IA della struttura mineraria ha deciso di divertirsi un po’ e per questo lo metterà alla prova scagliandogli una serie di nemici sempre maggiore.

Grazie a un level design davvero ben realizzato e curato questo gioco metterà alla prova le vostre abilità, passando abilmente da parti platform a frenetiche fasi shot’em up che spesso si fonderanno in una cosa sola. Come nelle versioni precedenti questo titolo fa della difficoltà il suo punto cardine, dandovi la possibilità di scegliere tra una modalità Entry Level (punitiva, ma comunque approcciabile) e una modalità difficile (chiamarla solo difficile è un eufemismo, credo sia più adatto “folle” in questo caso). Basato su una struttura Trial and Error, RIVE: Ultimate Edition vi metterà spesso nella condizione di dover ripetere un determinato stage, regalandovi però ore di gioco senza risultare mai troppo snervante. Ciliegina sulla torta la localizzazione in italiano che vi permetterà di godere appieno della semplice trama del gioco e delle simpatiche battute fatte da Roughshot.

Nuova versione, nuove performance?

Per il momento la nostra analisi del gioco si è soffermata su tutti quegli aspetti comuni a tutte le versioni finora uscite, ma come si comporta RIVE: Ultimate Edition su Nintendo Switch? Dannatamente bene! Il gameplay su questa nuova console ibrida rimane sempre molto frenetico e godibile, e non accenna al minimo rallentamento nemmeno quando lo schermo si riempie di una moltitudine di nemici in movimento. Come potrete accorgervi voi stessi giocandolo, RIVE: Ultimate Edition riesce sempre a mantenere una frame rate costante a 60 FPS sia in modalità Docked che in quella portatile, garantendo al giocatore un’ottima fluidità di combattimento che si trasforma a questo punto in puro divertimento. Grazie alla tecnologia Rumble HD, presente all’interno dei vostri Joy-Con, la vostra esperienza di gioco risulta arricchita e decisamente più coinvolgete rispetto alle versioni viste precedentemente sulle altre console. Inoltre RIVE: Ultimate Edition annovera caricamenti più veloci e oltre quarantotto nuovi obiettivi ottenibili mettendo alla prova le vostre abilità.RIVE: Ultimate Edition

Ultimate Edition

Quando parliamo di Ultimate Edition o di Definitive Edition di un gioco ci aspettiamo sempre di trovare un sacco di feature in più rispetto alla versione normale. Bene per RIVE: Ultimate Edition non è così. La versione Nintendo Switch di questo titolo offre solo una nuova, ma interessante opzione: la modalità cooperativa. Durante la campagna single player potrete infatti decidere di dare uno dei vostri Joy-Con a un vostro amico (ovviamente potrete decidere di utilizzare in aggiunta un qualsiasi altro controller compatibile) e iniziare così la vostra avventura condivisa. Così facendo le funzioni di movimento e attacco saranno splittate tra i due partecipanti e verranno costantemente invertite dopo ogni morte. Questo aggiunge un grado di sfida ulteriore a questo titolo che possiamo definire tutt’altro che semplice: sarà infatti necessaria una buona dose di coordinazione tra i due, che dovranno cercare sempre di intuire le mosse dell’altro per evitare di cadere vittima degli incessanti attacchi nemici. Se inizialmente questa modalità potrebbe far crescere il livello di stress di entrambi i giocatori, con il passare del tempo permetterà loro di rafforzare il loro affiatamento, fondendoli in un’Unica Mente (cit. Starcraft) capace di superare qualsiasi difficoltà.

Modus Operandi: ho giocato a RIVE: Ultimate Edition per un totale di 10 ore, di cui circa 6 per la campagna single player e 4 per riprovare a eseguire una serie di missioni in modalità cooperativa locale.

RIVE: Ultimate Edition
8.5
Voto 8.5
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Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.