E3 è ufficialmente morto

L'ESA ha ufficializzato il fatto che l'E3, uno degli eventi più importanti nel mondo del gaming, è stato definitivamente cancellato.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief News Lettura da 3 minuti

Dopo più di 20 anni, l’E3, nome che sta per Electronic Entertainment Expo, è ufficialmente morto. Ad annunciarlo Stanley Pierre-Louis, presidente e CEO dell’ESA (Entertainment Software Association), che ha spiegato i vari motivi dietro a tale decisione.

Le cause sembrerebbero un mix tra i nuovi competitor scesi in campo, il ritiro da parte di alcuni partner, l’evoluzione che c’è stata nelle abitudini dei videogiocatori e, ovviamente, il blocco dovuto alla pandemia.

“Sappiamo che l’intera industry, giocatori e creator, amano l’E3. Noi condividiamo quell’amore. Sappiamo che è difficile dire addio ad un evento così adorato, ma è la cosa giusta da fare viste le nuove opportunità che la nostra industry ha per raggiungere fan e partner.”

Le cause dietro alla cancellazione

Nato nel 1995, l’evento in questione ha da sempre accompagnato le estati di molti videogiocatori, ma soprattutto della gaming industry in generale. Totalizzando l’attenzione con delle conferenze pre-evento, che vedevano sul palco dozzine e dozzine di quelle che oggi chiamiamo World Premiere, in parte è stato anche l’antesignano di quello che oggi vediamo negli eventi organizzati da Geoff Keighley.

Nel corso degli ultimi anni, ancor prima dell’arrivo della pandemia, alcune aziende che spesso occupavano palchi importanti avevano iniziato a farsi indietro, organizzandosi i propri eventi e cercando i propri spazi. PlayStation fu tra le prime, mentre altre compagnie rimasero fino alla fine, anche se con attività meno preponderanti.

Gli ultimi anni, tra vari tentativi di rimettere in piedi il tutto e cercare di riavviare la macchina, si era giunti ad un ingolfamento generale talmente elevato da non riuscire nemmeno con il tentativo di lasciarlo organizzare a ReedPop nel 2023: persino questa edizione venne poi cancellata, lasciando presagire il peggio.

Stanley Pierre-Louis è stato molto chiaro, ci saranno altri spazi per i videogiochi da poter sfruttare per pubblicizzarsi, e sicuramente nel corso dei prossimi anni nuovi metodi si andranno ad aggiungere ulteriormente a quelli già presenti, ma la data di oggi segna la parola fine ad uno degli eventi più grandi di sempre, uno di quelli che ci ha regalato annunci di titoli entrati di diritto nel pantheon dei capolavori.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.