Non tutti conoscono il caso The Day Before, perché a non tutti interessa questo genere di giochi. Si tratta di titoli survival horror in cui, in soldoni, una o più persone cercano di sopravvivere agli zombie o a generici “mostri”. Cos’ha di speciale The Day Before? Ha di speciale ciò che fa differire Alien 3 dal primo Alien: la storia editoriale di una produzione al limite della follia.
Questa faccenda comincia con una promessa mancata, ovvero quella di una data. Una delle tante promesse mancate, a dire il vero.
La data di rilascio annunciata da Fntastic si basava sul concetto semplice quanto irreale chiamato «tutto andrà bene, perché andrà bene» e puntava su di un ottimistico 21 giugno 2022. Perché quella data? Probabilmente una dirigenza che non comunicava con i suoi team di sviluppo, forse un modo per fissare una scadenza vicina che facesse gola agli utenti interessati, o magari semplice e pura follia. Si slitta al 7, non di luglio, ma di dicembre. E in mezzo? Che cosa è successo in tutti questi mesi?
Uno SCAMdalo?
La gente comincia a credere che si tratti di una vera e propria truffa, che questo MMO survival dalla grafica spettacolare non sia che uno specchietto per le allodole wannamarchesco, e che non esista nessun maledettissimo gioco. Le discussioni nelle liste desideri, su Reddit, nei forum, nei social tutti e sotto i video di youtuber arrabbiati a dir poco, si trasformano presto in lapidazione mediatica, e le membra dei poveri Fntastic prendono a tremare visibilmente.
Poi, si arriva ad un’altra posticipazione: «Ci vediamo a Marzo per via di qualche problemino con l’unreal engine 5”». La gente avrebbe dovuto aspettare altri 7 mesi con il controller in mano e la bava alla bocca. Bava di rabbia, s’intende.
E infine arriva lo smacco, la beffa, la pernacchia in faccia ad una valanga di utenti già inclini alla furia di loro. A gennaio 2023 Fntastic rimuove il gioco da Steam per via di un problema col marchio, qualcosa legato ai diritti d’autore per il nome del gioco, insomma. Già, non proprio un colpo di genio quello di non controllare prima se il nome del gioco esistesse già o meno.
A un certo punto, il team di Fntastic promette che il 10 novembre 2023 sarebbe stata l’ultima data di rilascio, anche se un anno di ritardo, di pubblicità ingannevole e di promesse non mantenute, non sono proprio l’ideale per fidelizzare il pubblico. Poi, il 1 novembre, il team rilascia qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: il trailer.
Un trailer TROPPO bello!
Esatto, quello che l’azienda stessa definì come il “trailer finale”, in modo da mostrare a tutti e nessuno che loro qualcosa in mano ce l’avevano davvero, che insomma non era tutta fuffa e ritardi.
Ma com’era il trailer? Era bello? Era brutto? Una via di mezzo? C’è questa ragazza che corre in un quartierino residenziale, due/tre paesaggi devastati, e una sorta di gestione del proprio inventario. Dieci minuti così e qualche clip di un tizio che sembra effettivamente giocarlo da PC, o per lo meno fingere di farlo. Sì, perché ci vorrebbe davvero poco a far finta.
Ciò che fece scattare la mosca al naso agli utenti erano proprio le immagini bellissime e stranamente perfette, troppo fluide, troppo raffinate, per un gioco così. Ma può mai essere che The Day Before abbia una grafica livello iper, più sviluppata di un tripla A? Per condire l’alone di sospetto, gli sviluppatori annunciarono un altro ritardo, e l’uscita in accesso anticipato il 7 dicembre 2023.
Essere “volontario”
Passiamo al prossimo scandalo, guardando un po’ la situazione all’interno dell’azienda. Come vanno le cose dentro in Fntastic? Diremmo che vanno malino.
Vi ricordate la valanga di indignazione popolare basata sugli orari assurdi, lo sfruttamento, l’atteggiamento schiavista e maschilista di alcune aziende del settore videoludico? Ma anche le pubbliche denunce, il clamore dei media e le scuse a capo chino dei poveri rappresentanti? Potrebbe essere nulla rispetto all’approccio che Fnstatic ha tenuto a mostrarci, con la loro ricerca di “Volontari esterni”.
L’azienda dunque era composta da volontari, martiri al servizio di questa causa assurda e stranissima, al fianco di dipendenti veri e propri. I primi avevano l’opportunità di, e cito, «offrire le proprie capacità e talenti per migliorare la comunità di Fntastic». Gli altri invece pagati normalmente com’è giusto che sia. Ma che faceva un volontario esterno?
Secondo le dichiarazioni di un rappresentante, il volontario esterno si sarebbe dovuto occupare di moderazione, localizzazione e fare il tifo per noi, ma non la scrittura del codice, né tantomeno lo sviluppo.
Questi volontari esterni ricevevano come compenso due codici del gioco e un certificato. Ma perché uno dovrebbe farlo? Perché un volontario dovrebbe voler fare questo lavoro per non ricevere assolutamente nulla? Le risposte sono molteplici, ma secondo chi vi scrive, la più accreditata è che speravano di essere presi in considerazione dall’azienda stessa e ritagliarsi un impiego, o almeno un surrogato di esso.
Nel mentre, però, un altro scandalo si preparava a spalancare le porte di Fnstatic.
Copiare (male) dal più bravo
Copiare e sbagliare comunque, potrebbe capitare, no? Come magari è successo spesso a scuola. Ma l’insegnante ti scopre senza un attimo di esitazione, e la tua tattica precipita come tutto il semestre scolastico. Fntastic, scientemente, a una certa decise che quella era la tattica che faceva per loro: creare una personale versione di Caporetto per quanto concerne la pubblicità e la loro presenza online.
Partendo dal font del titolo identico a quello di The Last of Us, proseguendo con la scopiazzatura spudorata nel trailer di lancio di alcune scene del titolo, per poi indugiare sulle stesse battute dei trailer di Red Dead Redemption 2 e Cyberpunk 2077.
Profondo e coinvolgente in ogni momento, ogni arma ha caratteristiche uniche con ricarica e rinculo realistici e il tocco di classe finale: “immergiti in The Day Before”. Gli stessi identici spot di RDR2 e Cyberpunk 2077, senza neanche sforzarsi di cambiare la formula o un articolo. Tutt’altro che geniale.
Il comparto grafico dei poster e delle locandine non fu da meno, copiando spudoratamente Tom Clancy’s: The Division. Inquadratura dal basso con l’eroe preso di spalle, panorama schiarito e due o tre elementi diversi. Fatto! Risultato identico, e chi s’è visto s’è visto.
Ci passò in mezzo anche Call of Duty: Black Ops Cold War con, secondo uno specialista di Raven Software, 4 scene del trailer di 10 minuti copiate spudoratamente dal trailer della modalità zombie.
Al peggio non c’è mai fine…
Cioè, di questo passo, cosa può andare ancor più storto? Come si potrebbe far peggio di così? Semplice, basta aspettare il 7 dicembre, col gioco che è uscito davvero, tra lo scoppio di risa e giubilo degli utenti, che fino a quel momento avevano ingoiato il rospo e lasciato perdere la natura malfidata insita in tutti noi. Eppure…
Dando un’occhiata da vicino alla pagina Steam di The Day Before possiamo vedere come la furia delle folle si sia abbattuta con efficacia nella sezione recensioni: attualmente solo il 18% di queste è positivo e, anche scavando tra i pollici in su, tantissime riguardano l’aver fatto il refound con successo. Il resto dei pareri è lo stesso che portò Luigi XIV e la sua consorte a incontrare il bacio metallico della ghigliottina.
SCAMbio di genere
Com’è possibile che anche il lancio sia stato un disastro così grosso dopo tutti questi ritardi, rimandi e manodopera scroccata nel peggior modo possibile? La verità è che nessuno conosce davvero ciò che è successo all’interno di Fntastic. Nessuno, se non i dipendenti e chi ha lavorato a questo gioco nel reparto dirigenziale, ma ciò non toglie che il risultato è davanti agli occhi di tutti.
The Day Before è stato comunicato al mondo come un MMO di stampo survival, ovvero un massive multiplayer online. Parliamo quindi di aree mastodontiche in cui i giocatori possono incontrarsi, svolgere incarichi, sopravvivere in territori zeppi di mostri, e raggiungere le città in mezzo alla mappa. Parliamo di un qualcosa che solo DayZ, la celebre mod di Arma 2, è riuscita a fare con risultati abbastanza scarsi agli occhi odierni, ma comunque parecchio notevoli per l’anno in cui venne sviluppata. Per non parlare di capisaldi del genere come Project Zomboid che per fare ciò dovette rinunciare ad una grafica sviluppata.
Eccoci quindi al bandolo della matassa: The Day Before, annunciato come MMO, al momento del lancio si è rivelato essere un extraction shooter. Dimenticatevi le mappe colossali, dimenticatevi le vaste praterie in cui correre col proprio veicolo mentre raggiungi una roccaforte umana, dimenticatevi persino il visitare posti completamente inesplorati e inselvatichiti dall’apocalisse zombie. Purtroppo per voi, che avete aspettato anni, ci sono solo piccole istanze in cui rubare qualche oggetto, sparare a due morti viventi in croce e poi andarvene per tornare ad una hub anonima quanto glitchata.
Gli utenti, giustamente sconvolti dalla rabbia, hanno cominciato a tartassare la sezione recensioni con una sassaiola di ingiurie parecchio rara da vedere al giorno d’oggi. Gli streamer di Twitch, felici di poter usufruire di un nuovo gioco in grado di garantire un bel contenuto per il successivo anno, sono passati allo stato di frustrazione in meno di un paio di minuti.
Per non parlare delle città visitabili nelle istanze ma quasi totalmente vuote o con uno zombie qui e uno zombie lì, ma mai più di cinque tutti insieme. Immaginate una scatola di dolcetti con all’interno gli attrezzi da cucito di vostra madre, però tutti spuntati e inutilizzabili, e otterrete un’immagine affidabile di The Day Before.
Un colabrodo tecnico
E purtroppo gli aspetti negativi e problematici del gioco non sono mica finiti qui: l’hitbox dei corpi e degli oggetti è completamente sfasato, il che si traduce con mirare a levante e beccare a ponente; i giocatori in giro hanno sempre un bug grafico che caratterizza il loro corpo, dalla testa mancante all’assenza di piedi o le mani dislocate sull’arma; le porte spariscono e riappaiono, sprofondano o magari diventano intangibili bloccandoti sul posto. In tutto questo però c’è un altro aspetto ancor più drammatico.
Chi vi parla ha sempre creduto che una truffa comune fosse quella che spilla pochi soldi al malcapitato, eccezion fatta per i grandi casi di cronaca. Parlo proprio dello spicciolo, del piccolo truffatore che scuce pochi euro ripete la cosa per una ventina di persone ogni giorno. La Fntastic ha puntato tutto sulla fiducia delle persone, spillando fino a 39€ al povero utente, rifilandogli un prodotto in gran parte da buttare.
39€ per un accesso anticipato, che già di per se è in parte una follia se il gioco ultimato verrebbe 10€ in più, per quanto sia probabile che non arrivi mai davvero a quella fase del progetto.
Nessuno è mai troppo esente dalle truffe, dal modo di comunicare scorretto di certe aziende, dalla voglia di credere in un progetto anche se si tratta di una follia parecchio costosa, e via dicendo… Però arrivati ad un certo punto, in questo caso era davvero facile prevedere come sarebbe andata a finire.
Come ciliegina sulla torta, ieri, 11 Dicembre, Fntastic non solo ha chiuso i battenti con un comunicato a dir poco dubbio, ma ha deciso di far sapere ai malaugurati utenti che hanno creduto in lei quanto avevano riposto male la loro fiducia.
Sì, perché la notizia di fallimento dell’azienda russa ha portato con sé anche la chiusura totale dei forum Steam, l’inabilità dei server Discord e la rabbia di migliaia di giocatori inviperiti a causa di un trattamento così disgusto quanto sleale.
Eppure, il fallimento finanziario millantato da Fntastic, non sembra affatto legittimo vista l’entità delle vendite, che comunque sono avvenute, e visto il fatto che dopo così pochi giorni i pagamenti di Valve non dovrebbero esserci ancora stati. Inoltre, alla luce degli svariati problemi e dello stato posticcio del gioco in sé, quanto sarà costato davvero The Day Before?
Andando a scavare un po’ di più nello sviluppo di The Day Before, possiamo fare una stima abbastanza lucida del suo reale valore, e dunque delle “esose” spese che Fntastic potrebbe aver affrontato.
La prima risorsa che ci viene in aiuto sono le indicazioni di svariati utenti che indicano l’esatta ubicazione degli asset cittadini. Si tratterebbe di una mappa già pronta e modificata parzialmente, proveniente dall’Unreal Engine Store e chiamata American City Packs Bundle, rilasciata al costo di 300 Dollari nell’agosto del 2021.
L’interfaccia utente, l’inventario simil puzzle, il sistema di costruzione, la meccanica del sanguinamento, il menù principale e tantissimi altri dettagli, provengono anche loro dall’Unreal Engine Store. Per la precisione da un pacchetto chiamato Survival Game Kit V2 rilasciato a dicembre del 2020 e dall’esoso costo di 65 Dollari.
Parliamo dunque di cifre veramente piccole, e di dati che non combaciano con la realtà (ricordate che avevano dichiarato di avere in cantiere The Day Before da 4 anni?), e che purtroppo, a chi non riuscirà a fare il rimborso, porteranno solo tanta amarezza.
In conclusione possiamo tranquillamente affermare che questo è uno dei peggiori casi di pubblicità ingannevole, condotta fraudolenta e tentativo di truffa che abbiamo visto nel mondo del gaming, ai danni degli ignari utenti che hanno dato effettiva fiducia alla Fntastic.
Rimane solo un’ultima domanda: sarà davvero finita qui?