Il cofondatore di Lionhead, Peter Molyneux, ha recentemente rivelato di aver dovuto «combattere» per inserire il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Fable, dato che Microsoft era cauta riguardo la sua inclusione nel titolo.
Molyneux ha condiviso quest’aneddoto come parte del report di The Gamer dedicato alla realizzazione di Fable 2. Ecco quali sono sta le sue parole:
Son dovuto andare alla Microsoft e parlare con il senior management per far sì che venisse inserito il matrimonio gay nel gioco.
Molyneux ha specificato che Microsoft non era contro l’idea in sé, ma riteneva che quest’opzione non fosse necessaria. Nonostante queste rimostrante, alla fine la casa di Redmond decise di dare il proprio benestare.
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso venne quindi inserito nel primo capitolo del franchise, mentre in Fable 2 il concept venne espanso, con gli NPC che avevano ognuno una propria sessualità. Una missione del titolo, inoltre, era incentrata sull’aiutare un uomo a fare coming out con suo padre.
Nonostante Fable e il suo sequel abbiano quindi trattato tematiche in un periodo storico nel quale erano ancora ritenute dei tabù, Dene Carter, direttore creativo della serie Fable, ha ammesso che c’era ancora parecchio ingenuità nel parlare di temi così delicati:
Fable è un gioiello imperfetto e ingenuo, con molto cuore e sangue, sudore e lacrime letteralmente versati quasi letteralmente. È anche un prodotto del suo tempo e manca di delicatezza nel trattare certi temi.
Il reboot della serie, intitolato semplicemente Fable, vedrà Playground Games coinvolto nello sviluppo, a differenza dei tre capitoli originali che vennero curati dal già citato Lionhead Studios. Attualmente il reboot di Fable non ha ancora una data d’uscita ma sappiamo che verrà rilasciato su Xbox Series X/S e PC.