Splatoon 2 Recensione

Federico "Gears" Lima
Di Federico "Gears" Lima Recensioni Lettura da 9 minuti

Correva l’anno 2015 e nessuno si sarebbe aspettato un debutto da parte di Nintendo nel mondo degli sparatutto competitivi, specialmente con una formula così bizzarra che però si è dimostrata innovativa e accattivante al punto giusto. Due anni dopo eccoci con la cartuccia di Splatoon 2 inserita nella nuova console della grande N che, per ora, ha sfornato porting ben realizzati e nuovi titoli di successo. Dopo aver completato la breve ma intensa campagna ed aver inchiostrato l’inchiostrabile, posso confermarvi che, seppur con qualche difetto legato alla natura stessa del gioco e ad alcune scelte fatte dagli sviluppatori, il nuovo “splattatutto” di Nintendo non fa eccezione e ravviva la colorata fiamma del brand che aveva rischiato di spegnersi a causa della sfortunata sorte di Wii U.

Un coloratissimo mare di novità

Partendo dai nuovi contenuti, la campagna single-player è uno dei più interessanti: avremo di nuovo a che fare con i tenaci Octariani che già nel primo capitolo ci avevano dato del filo da torcere, andando alla ricerca del Gran Pescescossa, nuovamente rubato dagli astuti polpi, e di Stella, una delle celebri Squid Sisters scomparsa in circostanze misteriose. Sebbene l’intreccio, lo sviluppo degli avvenimenti ed il complesso delle attività che svolgeremo lasceranno un po’ l’amaro in bocca a causa di una fastidiosa sensazione di “già visto”, le missioni single-player di Splatoon 2 fanno un passo avanti rispetto al titolo precedente fornendoci sfide più impegnative, livelli più creativi ed un numero maggiore di contenuti speciali, senza dimenticare una serie di richiami all’avventura precedente che faranno sicuramente sorridere gli Inkling di prima generazione.

Splatoon 2 Marina

Una volta terminata la storia (alla quale consiglio di dare la precedenza per i nuovi giocatori) non ci resterà che tuffarci nell’azione delle Mischie Mollusche, l’attività online centrale: in queste partite dalla durata di tre minuti ciascuna l’obiettivo principale non sarà fare uccisioni, ma coprire d’inchiostro quanta più mappa possibile ad un ritmo frenetico ed incalzante. Avremo a disposizione un vasto arsenale fatto di armi primarie e secondarie originali e simpatiche, come una semplice pistola ad acqua (anzi, vernice) o un enorme rullo da pittura, che ci permetteranno di utilizzare devastanti mosse speciali dopo aver imbrattato una determinata quantità di superfici.

Le novità presenti in questa modalità sono scenari inediti e nuove armi, sia speciali che primarie: le più interessanti sono senza dubbio il Repolper Duplo, una coppia di pistole che ci permette di eseguire una schivata mentre si spara, e lo Sparasole, un bizzarro ombrellone che fa il verso ad un fucile a canne mozze e ci permette di parare colpi in arrivo. Nell’influenzare la nostra performance in battaglia avranno un ruolo fondamentale i vestiti che acquisteremo negli stilosi negozi di Coloropoli, ciascuno caratterizzato da abilità assegnate casualmente che però potremo modificare in vari modi grazie all’aiuto di Echino, un nuovo NPC seduto vicino all’entrata della lobby. Insomma, le Mischie Mollusche non sono cambiate molto rispetto a Splatoon ed hanno conservato intatta la loro freschezza ed unicità che le hanno rese così diverse dalle partite di uno sparatutto tradizionale.

Splatoon 2

Accanto a loro è arrivata una nuova modalità di gioco cooperativa, la Salmon Run: nelle gommose vesti impermeabili di operai della Ursus & Co, il nostro obiettivo sarà raccogliere le preziose uova dorate difendendoci da orde di Salmonidi, goffi pesci che ci attaccheranno con tutte le loro forze. Ogni partita consisterà in tre ondate caratterizzate da sette tipi speciali di nemici che ostacoleranno il nostro lavoro, reso ancora più complesso da una serie di elementi come condizioni atmosferiche avverse e modifiche alla mappa, ma c’è da dire che alle lunghe questa tipologia di scontro si dimostrerà ripetitiva e nel complesso utile solo per fare soldi ed esperienza, anche se gradevole e divertente. Sebbene questa modalità sia sempre disponibile in locale, potremo andare a caccia di uova online solo in determinate settimane similmente a come accadeva ed accadrà per gli Splatfest, eventi speciali in cui i giocatori si divideranno in squadre a tema e combatteranno per far prevalere la propria.

In sostanza, per quanto riguarda il comparto online ed offline possiamo dire con certezza che Nintendo ha fatto un buon lavoro, rifinendo ed aggiornando gli scontri PvP in modo estremamente bilanciato e rendendo l’esperienza PvE più godibile e rigiocabile, seppur con qualche difetto.

Splatoon 2 Salmon Run

Stay Fresh!

Seguendo le orme del suo predecessore, Splatoon 2 scommette moltissimo sull’apparenza. La nuova Coloropoli stupirà chiunque con le sue insegne luminose, i negozi ed i suoi abitanti sempre alla moda, e tra scontri elettrizzanti e missioni della storia i nostri occhi saranno inondati da vernice fresca colorata nelle tinte più sgargianti. Gli Inkling sono altamente personalizzabili e la gamma di vestiti a nostra disposizione è immensa, permettendoci di avere un look impeccabile tramite la modifica di capelli e colore degli occhi. La localizzazione italiana è eccellente, battute e giochi di parole sono stati tradotti alla perfezione mantenendo intatto il carisma dei vari personaggi, tutti unici e diversi tra loro, che ci faranno sorridere con siparietti stupidamente originali. A valorizzare ancor di più questo mondo variopinto c’è l’incredibile lavoro svolto per quanto riguarda la risoluzione: la grafica è rifinita nei minimi dettagli, i particellari sono puliti e, soprattutto, il gioco scorre in modo fluidissimo a 1080p con Switch collegata al televisore e 720p in modalità portatile, mantenendo senza crolli i 60 FPS fissi.

Splatoon 2 si dimostra insomma un vero e proprio piacere per gli occhi, mai noioso da guardare e da ascoltare grazie alla colonna sonora perfettamente in sincronia con il ritmo frenetico e brillante del gioco.

Splatoon 2 Coloropoli (Splatfest)

La portabilità non è assolutamente un problema, anzi, ma non tutto in questo mare d’inchiostro fila liscio come l’olio: consultare la mappa ed eseguire supersalti per avvicinarsi ai propri compagni di squadra non è più immediato come accadeva nel primo capitolo grazie al pad di Wii U, che permetteva di avere una panoramica della situazione senza bisogno di premere tasti come invece avviene su Splatoon 2. Altre problematiche sorgono quando si parla del matchmaking: l’impossibilità di abbandonare la ricerca e di cambiare arma tra un match all’altro risultano sgradevoli, specialmente se si è in una serie di vittorie e di conseguenza si guadagnano punti extra alla fine di ogni partita, e la mancata certezza di giocare battaglie amichevoli con un amico senza venire smistati in due squadre diverse può infastidire.

I problemi della lobby sono dunque rimasti anche nel secondo capitolo, confermando tristemente una certa inesperienza di Nintendo sotto il punto di vista dei servizi online. La Nintendo Switch Online App è fortunatamente in grado di redimersi permettendoci di accedere a SplatNet 2, una sezione dell’applicazione che ci fornisce una panoramica delle nostre statistiche in gioco e ci consente di acquistare capi di abbigliamento che non sono attualmente disponibili nei negozi della città. Insomma, gli elementi negativi sopracitati non compromettono la piacevolezza del titolo e, chiudendo un occhio di tanto in tanto, saremo sempre in grado di trovare il lato positivo in ogni parte di Splatoon 2.

Condividi l'articolo
Nintendaro fino all'ultimo ricciolo, mi sono avvicinato al mondo Playstation solo da qualche anno. Le mie saghe preferite sono Kingdom Hearts, Pokemon e The Legend of Zelda, e la mia abilità nei picchiaduro classici e negli sparatutto è paragonabile a quella di un comodino. Non esattamente il massimo, insomma.