Ancora una volta, la pietra dello scandalo sono i videogiochi, anche se stavolta più che loro, la colpa sembra dei giovani che hanno 18 anni. In un’intervista alla madre di Giorgia Meloni, Anna Paratore, tra le tante domande, una di quelle fatte è: “Qual è, da cittadina, la prima misura che auspica sua figlia metta in campo per il futuro del Paese?
La risposta, subito, è stata la seguente: “Spero che elimini la vergogna del reddito di cittadinanza ai 18enni, che prendono i soldi per stare a casa a giocare ai videogiochi e dia quei soldi ai malati, agli anziani che non arrivano alla fine del mese, a chi ne ha davvero bisogno. Non a chi non ha voglia di lavorare”.
Non commenteremo nulla riguardante il reddito di cittadinanza o la frase della madre della futura premier, ma c’è da evidenziare come, di nuovo, per definire il non fare nulla vengano messi in mezzo i videogiochi. Non è una novità, ma si spera che con il passare degli anni questa mentalità lasci spazio a qualcosa di più aperto, o al massimo più onesto intellettualmente verso un business che fattura più del cinema e che, ad oggi, offre lavoro a molti giovani che non stanno a casa a prendere il reddito di cittadinanza.