AGGIORNAMENTO: La Polizia britannica ha confermato che il teenager è stato incriminato per hacking contro Rockstar Games e Uber, confermando quindi la persona dietro ai leak di GTA 6. Il ragazzo afferma di far parte di un gruppo di hacker chiamati Lapsus$, ed è stato già arrestato in passato per aver hackerato Microsoft e Nvidia. Come afferma il comunicato della Polizia, è stato arrestato da Michael O’Sullivan dell’Unità Cyber Crimini.
Teenager charged with breach of bail and computer misuse offences pic.twitter.com/8rQnsPblIL
— City of London Police (@CityPolice) September 24, 2022
NOTIZIA ORIGINALE:
Arrestato un giovane inglese di 17 anni che sembra essere legato all’attacco hacker fatto ai server di Rockstar Games (che ha portato ai leak su GTA 6) e non solo, visto che si tratta di attacchi anche ai server di Uber.
Il giovane vive in una contea a sud-est di Oxfordshire, e anche se non c’è ancora la conferma definitiva, un poliziotto ha detto ai colleghi di The Desk che l’arresto riguarda l’attacco fatto ai server di Rockstar Games.
#BREAKING: Police in the United Kingdom have arrested a 17-year-old suspected of hacking Rockstar Games and leaking data associated with Grand Theft Auto 6.
— Matthew Keys (@MatthewKeysLive) September 23, 2022
Ricordiamo che la vicenda è partita lo scorso weekend: su internet, un utente dal nome “teapotuberhacker” ha rilasciato moltissimi video su GTA 6: si trattava di filmati riguardanti build molto acerbe, ma comunque mostrava qualcosa. L’FBI crede inoltre che lo stesso fautore di questo attacco hacker sia dietro a quello fatto a Uber Technologies. Arrestato per crimini di vario tipo, tra cui cospirazione visto l’attacco a due sistemi informatici diversi, ora dovremo attendere novità dalle forze dell’ordine per conferme di vario tipo.
Gli aggiornamenti potrebbero arrivare nella giornata di domani, e forse non sono finite le persone arrestate, considerato che la polizia ha affermato che potrebbe identificare altri sospettati da arrestare e interrogare. Non ci resta che attendere la conferma quindi da parte delle forze dell’ordine.