Liberte, la rivoluzione francese fra Lovecraft, card game e roguelike

Liberte è un roguelike basato sulle carte che vuole reinventare i sistemi usati con un setting lovecraftiano, lo abbiamo provato alla Gamescom.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Impressioni Lettura da 5 minuti

Di titoli che hanno provato a unire il genere dei roguelike ad altri ne abbiamo visti a decine, e non sempre il risultato finale riesce a sorprendere i giocatori. Di sicuro ormai il concetto di roguelike è così vasto che risulta adattabile a moltissimi generi, con un’opera come Cult of the Lamb che hanno di recente fuso il tutto… arrivando addirittura al city building. Non è ancora finita però, e mentre non sappiamo fino a dove la creatività degli sviluppatori in tutto il mondo potrà arrivare, sappiamo per certo che delle opere piene di novità in tal senso sono già in dirittura d’arrivo. Durante la Gamescom 2022 abbiamo infatti avuto modo di mettere mano su Liberte, titolo che unisce il roguelike ai card game, e vogliamo approfondire le nostre impressioni dopo una breve sessione di gioco in questo articolo.

Carte per la liberazione

Ci troviamo nella rivoluzione francese, un tema interessante, che però è stato reimmaginato completamente da parte degli sviluppatori al fine di realizzare Liberte. Di che parliamo nello specifico? Di un setting completamente reinventato che ricorda quanto visto nei racconti di Lovecraft, con quindi un’atmosfera dark e creature pronte a mettere i bastoni fra le ruote ai personaggi in ogni angolo. Ecco quindi che percorrendo le mappe ci si trova a poter approfondire la storia di questo fantastico e inquietante paradiso per gli amanti di Lovecraft, che anche con i pochi minuti passati in compagnia del gioco ha saputo stregarci e farci venire voglia di saltare ancora in-game il prima possibile, con l’Early Access del titolo che risulta già disponibile in attesa del lancio finale.

Liberte

Passando all’effettivo gameplay, è bene chiarire che il nostro aver parlato di card game che si fonde a roguelike potrebbe confondere. Abbiamo già visto titoli di questo tipo, dei veri e proprio giochi di carte di avventura come Slay the Spire, per citarne uno, basati sul proprio mazzo e su sfide contro nemici che combattono con le proprie carte. In questo caso invece, le carte sono usate in maniera diversa e quanto mai intelligente, con i giocatori che infatti hanno modo di utilizzarle al fine di sbloccare vere e proprie abilità, da utilizzare quando si procede nella propria avventura isometrica.

Riconquistare la Francia

Ecco quindi che ci si trova a dover gestire delle carte per riuscire a sacrificarne alcune e utilizzare delle altre, ottenendo di conseguenza delle abilità e delle mosse da scagliare contro i nemici, con l’unico obiettivo che resta quello di sopravvivere per non dover ricominciare la propria run. Ciò avviene approfondendo mano mano la storia che contorna il gioco in questione, e che nei pochi minuti passati in compagnia di Liberte si è fatta sempre più interessante.

Un punto a favore dell’esperienza riguarda il fatto che i combattimenti isometrici sono stati incredibilmente divertenti, e ci hanno permesso di falciare pochi nemici alla volta scoprendo senza alcun tutorial l’intero funzionamento del titolo, che di sicuro andrà rifinito. Fra alcuni scenari troppo grandi rispetto ai contenuti offerti, nonostante ammirare la grafica di gioco sia di sicuro piacevole in ogni momento, e un menu delle carte che non è esattamente accessibile in maniera facile e chiara, abbiamo fatto notare agli autori alcuni dettagli potenzialmente da rivedere, che di sicuro verranno valutati anche grazie al feedback dei fan prima che il titolo venga ufficialmente rilasciato.

Liberte

Non resta che attendere ancora qualche tempo fino a che l’Early Access del gioco non terminerà, e di conseguenza ci troveremo a vivere a pieno questo hack and slash roguelike basato sulle carte, che al momento risulta un diamante grezzo da rifinire, ma che potrebbe imporsi grazie al suo setting e alle sue meccaniche di gioco come un’esperienza semplicemente imperdibile, pur non facendo parte della categoria delle opere ad alto budget.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.