Warhammer 40,000: Darktide, provato alla Gamescom il “successore” dei Vermintide

Abbiamo provato nel corso della Gamescom 2022 Warhammer 40,000: Darktide, ecco le nostre impressioni sul gioco in prima persona cooperativo.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Impressioni Lettura da 5 minuti

Di titoli di Warhammer ne abbiamo visti nel corso del tempo a decine, con il noto brand che ha avuto modo di abbracciare vari generi al fine di colpire nel segno il cuore di moltissimi giocatori, che si sono lanciati nelle esperienze in questione solo in alcuni casi magari, proprio perché presi dalla direzione di solamente alcune produzioni. In questo esempio calza perfettamente la saga di Vermintide, giochi in prima persona che hanno offerto combattimenti all’arma bianca particolarmente apprezzati dal pubblico, diversi rispetto a quanto abbiamo visto nascere con la serie di giochi in questione. Gli stessi creatori, adesso, al posto di Vermintide 3 sono al lavoro su Warhammer 40,000: Darktide, che non condivide solamente parte del nome con la serie, ma anche varie meccaniche. Con un approccio tuttavia legato anche alle armi da fuoco, e un setting ben diverso, il gioco in questione in uscita il 30 novembre 2022 si è presentato alla Gamescom grazie a Level Infinite, e abbiamo avuto la possibilità di provarlo in una partita cooperativa completa.

Oscurità e sangue

Nel nuovo capitolo troviamo quattro protagonisti ben diversi che offrono meccaniche di gioco varie e di conseguenza molta differenziazione nel gameplay di volta in volta. Questi si trovano nello specifico a riconquistare la città di Tertium contro orde e orde di nemici assetati di sangue, che hanno saputo sorprenderci sia per quel che riguarda l’estetica, sia per il numero e sia per la loro intelligenza. Questi, seppur spesso dormienti e di conseguenza fermi fino a eventuali provocazioni dei giocatori, sanno ammucchiarsi per attaccare in branco e mettere in difficoltà il gruppo, che si trova a dover collaborare al fine di riuscire a sconfiggere la minaccia, evitando di cadere e necessitare di una rianimazione, in maniera a quanto avviene per dei titoli survival a tema non morti.

Warhammer 40,000: Darktide

La varietà nel gruppo e la perfetta coordinazione risultano fondamentali al fine di riuscire ad avere la meglio, in quanto la difficoltà è calibrata al fine di non rendere l’esperienza rilassante, ma anzi molto impegnativa e piena di stimoli, dove un attimo di distrazione può infatti risultare fatale. I nemici infatti hanno come unico compito quello di non permettere ai giocatori di arrivare al traguardo, dovendo ripulire di volta in volta ogni zona per completare la missione.

La guerra è aperta

I nostri minuti con Warhammer 40,000: Darktide non sono stati purtroppo molti, e di conseguenza le nostre impressioni sono al momento limitate a quanto provato, ma possiamo dirci assolutamente soddisfatti dell’esperienza. Sia con una classe maggiormente incentrata sulle armi da fuoco, ma comunque portata ad attaccare corpo a corpo quando necessario e a parare i colpi, sia con una che offriva l’esatta esperienza opposta, le partite sono state particolarmente divertenti, specialmente quando siamo riusciti a coordinarci al meglio con gli altri giocatori. Riuscire ad assicurarsi gli obiettivi non è stato compito facile e anzi, al fine di completare la missione abbiamo dovuto concentrarci e impegnarci, come di sicuro avverrà nelle partite finali che i giocatori potranno vivere, progredendo con il sistema di abilità e migliorie dei personaggi che popolano quest’oscuro mondo.

Warhammer 40,000: Darktide

Vivendo l’esperienza su PC da gaming di fascia alta, con controlli modificabili e con una grafica spaccamascelle, abbiamo assistito a un comparto tecnico davvero sorprendente, che speriamo venga ulteriormente affinato in vista del debutto del gioco nel giro di davvero poco tempo. Di sicuro non mancano esperienza cooperative di questo tipo sul mercato, ma l’ambiente di Darktide ha saputo offrirci a prima vista un’atmosfera e delle meccaniche estremamente intriganti e di qualità, con strumenti sempre nuovi per combattere e con un’immersione che ha saputo davvero trascinarci nell’orrenda terra che abbiamo visitato sconfiggendo creature di ogni tipo, portandoci alla coordinazione in maniera spontanea.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.