Lego City Undercover Recensione

Mirko Mazzatosta
Di Mirko Mazzatosta Recensioni Lettura da 6 minuti

Tutti noi conosciamo i LEGO, i fantastici mattoncini che da molte generazioni fanno impazzire grandi e piccoli e, con l’avvento dei videogiochi, le software house si sono impegnate nel creare svariati titoli con dei simpatici protagonisti provenienti proprio da questo brand. Se siete dei fan ricorderete sicuramente LEGO Island, LEGO Racer e i vari capitoli riguardanti Batman, Il signore degli anelli e Star Wars. Eppure oggi siamo qui per analizzare uno dei titoli più recenti della serie: LEGO City Undercover, nella sua versione per PlayStation 4. Il titolo fu realizzato da TT Fusion e fu pubblicato, ormai ben 4 anni fa,  su Nintendo Wii U ottenendo anche un modesto successo, guadagnandosi così il suo posto tra i migliori titoli open world dell’epoca. Questo porting risulta molto divertente da giocare, in quanto, anche nei momenti più importanti, è sempre presente un fondo di ironia.

LEGO City Undercover

Considerando che si tratta di un gioco indirizzato anche ai più piccoli, una delle sue caratteristiche più importanti è proprio la facilità in termini di gameplay e proprio questi ultimi apprezzeranno anche la presenza di alcuni personaggi provenienti dai kit di mattoncini con cui giocano nella realtà. Risulta molto interessante vedere come, a differenza di altri titoli del franchise, LEGO City Undercover sia un capitolo totalmente inedito con una trama originale, non essendo un remake e non avendo una trasposizione cinematografica. La trama è molto semplice: Chase McCain, dopo essere stato esiliato per l’arresto del pericoloso bandito Rex Fury, è tornato a Lego City. Il perché è presto detto: infatti il criminale è riuscito a evadere e, per catturarlo, la squadra di polizia cittadina ha deciso di reclutare nuovamente il poliziotto, così da fermare volta per tutte il malvivente e dare alla città la pace che si merita. Come già detto sopra la trama è molto semplice, ma è così che vuole essere, senza troppe pretese: il gioco non ha bisogno di un background molto intricato, in quanto l’esperienza del protagonista sarà sempre cosparsa di cliché, GAG, ma anche di situazioni al limite del surreale.

Il titolo riesce anche a scherzare sul suo genere: infatti prende spunto da molti film polizieschi comici, riprendendone alcune caratteristiche. Il suo obiettivo è quello di uscire dalla solita cornice che caratterizza questo tipo di gioco, trasportandoci in un titolo open world molto simile a quello che ci viene proposto da GTA, ma decisamente più scanzonato e frizzantino. Per quanto riguarda la sua conversione su PlayStation 4, Nintendo Switch, PC e Xbox One, potete stare tranquilli: il materiale presente nel gioco è lo stesso, senza rimozioni o aggiunte del contenuto originale. Tra i vari porting e la versione per Nintendo Wii U infatti vi è solo una differenza, che salterà subito all’occhio di chi lo gioca per la seconda volta: l’assenza del gamepad, ovviamente, ha eliminato la feature che ci permetteva di vedere la mappa in maniera immediata e di sfruttare in maniera molto veloce le varie funzioni; la mancanza di queste feature però non influirà pesantemente sul gameplay. Le nuove versioni sono dotate anche di una veste grafica leggermente migliorata, ma si portano con sé caricamenti più lunghi e piccoli bug sparsi qua e là.

Per quanto riguarda lo stile di gioco, il nostro dovere sarà quello di risolvere dei piccoli enigmi, catturare criminali (missioni forse un po’ troppo lineari, ma che riusciranno comunque a tenervi incollati al divano col il controller in mano), e quello di collezionare alcune componenti necessarie per sbloccare interessanti extra. Ottenere questi collezionabili sarà facilissimo: vi basterà infatti distruggere le varie costruzioni presenti all’interno della città, partendo dai giochi all’interno dei parchi fino ad arrivare ai camion o ai veicoli portuali. Sono certo che passerete ore a scomporre l’intera città, anche per il semplice gusto di vedere il contatore dei mattoncini salire vertiginosamente. Nonostante tutto questo, sono stato sorpreso da un’altra caratteristica di questo titolo: la presenza dei codici. Infatti, inserendo delle combinazioni alfanumeriche, riusciremo a sbloccare travestimenti, veicoli, missioni e quant’altro. Lego City UndercoverMa la vera chicca di Lego City Undercover è un’altra: la possibilità di switchare tra i vari costumi cambiando così il vostro modo di giocare. Cambiando i nostri vestiti otterremo infatti diversi “poteri” che ci permetteranno di districarci anche nelle situazioni più complicate. Per esempio in molte missioni avremo bisogno di cambiare il costume al protagonista facendogli indossare la divisa della polizia per trovare i malviventi più nascosti, oppure useremo altri costumi come quello dell’astronauta e del contadino, con cui riusciremo a raggiungere le aree più remote per raccogliere tutti i collezionabili presenti all’interno del gioco; vista la grandezza della mappa, non aspettatevi però di ottenerli tutti con facilità. Inoltre, rispetto alla controparte per Wii U, i porting sono dotati finalmente di una modalità che ci permette di giocare in Co-Op in Split-Screen, rendendo tutto ciò molto più divertente e permettendo al giocatore lunghe sessioni di gioco senza mai annoiarsi. Per quanto riguarda il sonoro abbiamo un doppiaggio completamente in italiano, mentre all’interno della soundtrack troviamo svariate musiche funky che si sposano veramente bene con Lego City Undercover.

Modus Operandi: ho terminato la campagna principale in circa 14 ore, dedicandomi anche alla ricerca di qualche collezionabile.

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Ho iniziato a giocare grazie ad una PS One nel 2000: Continuo grazie alle console Sony, senza disdegnare le piattaforme Nintendo. Sono fan di molte saghe, ma in particolare di Kingdom Hearts, Final Fantasy, Dark Souls e Tomb Raider. Quando posso gioco anche a LoL, ed il mio champion preferito è Xin Zhao, il Siniscalco di Demacia.