Ron Gilbert. Un nome ed un cognome che al solo suono fanno tremare la terra, tanto è stato fragoroso il suo ruolo nella storia mondiale delle avventure grafiche, dalla creazione dello SCUMM, alle vere e proprie pietre miliari del genere stesso (molte delle quali durante la sua permanenza nella Lucasfilm Games, conseguentemente divenuta LucasArts). Da Maniac Mansion a Monkey Island, passando per altre avventure, arriviamo ad oggi con Thimbleweed Park, avventura nella quale il genio è stato affiancato da Gary Winnick, ringraziando il supporto di centinaia di persone che hanno finanziato la campagna Kickstarter. Terrible Toybox infatti è il loro studio di sviluppo indipendente, e questo splendido titolo è il loro esordio, il miglior biglietto da visita che potessero presentarci. Le motivazioni sono innumerevoli, e pian piano ve ne accorgerete anche voi.
Oggi è già ieri
Molto spesso in questo secondo decennio degli anni 2000 si è parlato di titoli, specialmente indie, atti a riportare in vita generi videoludici dati per morti o assopiti, vuoi per avvicinare alla storia i neofiti, vuoi per continuare ad appassionare i giocatori di vecchia data, vuoi per i classici moralismi. Eppure il risultato è stato spesso un disastro: il tempo cambia, ed un tuffo nel passato non sembrerà mai “reale”, tanto che nella maggior parte dei casi si tende a perdere credibilità. Gilbert e Winnick però sono di una pasta diversa, di un’altra generazione, e sono riusciti a fare l’autentico miracolo: riportarci davvero tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del decennio successivo, e con il loro team hanno creato un titolo universalmente eccezionale. La struttura utilizzata è infatti quella dei loro tradizionali punta e clicca, utilizzando come interfaccia la SCUMM citata, che vede in basso a sinistra i “verbi” delle azioni da compiere, e in basso a destra l’inventario con gli oggetti utilizzabili. Anche lo stile grafico riprende ciò che è stata la storia, con una realizzazione in pixel art tra le migliori mai viste nel suo genere! Tutto qui? Non proprio, perché se ci si limitasse all’aspetto tecnico, il titolo potrebbe vivere semplicemente come le “imitazioni” di giochi retro’ citate poc’anzi. Ciò che rende Thimbleweed Park un titolo d’altri tempi, è l’atmosfera stessa del “titolo di altri tempi”! Qualcosa di sensazionale e mistico, che difficilmente potremmo descrivere a parole: approcciando al titolo anche il contorno, la nostra stanza, la piattaforma, vengono meno, tanto che noi stessi saremo nel 1986, e non solo i protagonisti. Ovviamente però non fa sembrare questo un titolo vecchio, perché sia la qualità grafica, sia il sonoro, l’HUD ed il menù, fanno pensare a tutt’altro che ad un gioco vecchio. E siamo solo all’inizio.
“The signals are strong tonight”
The signals are strong tonight. Tutta la trama di Thimbleweed Park gira attorno all’omonima cittadina, che carica della sua storia recente, diviene lo scenario di un omicidio molto sospetto. Su questo iniziano ad indagare due agenti federali, che saranno i primi due personaggi dei cinque che controlleremo durante la nostra avventura. Anche se con toni leggeri, situazioni divertenti e goliardiche, e con personaggi tutt’altro che usuali, la trama del titolo e l’ambientazione saranno decisamente serie, creando un particolare cocktail di emozioni e dubbi. Senza cadere in inutili spoiler sulla trama (che dovete DAVVERO scoprire passo per passo), the signals are strong tonight. Una delle cose meglio riuscite del nuovo capolavoro (non usiamo mai questa parola a sproposito) di Gilbert e Winnick è infatti la narrazione, con un susseguirsi di eventi ben delineato, ma lasciando uno spazio ed una libertà al giocatore decisamente ampi. I tre personaggi che scopriremo in un secondo momento, saranno “presentati” tramite dei flashback, che ne delineeranno i personali background. Quando ci troveremo in fasi di gioco nelle quali potremo controllare più di uno di loro, potremo passare a controllarne uno diverso semplicemente selezionandolo da un menù a tendina che si aprirà portando il cursore in alto a destra (e dal quale si può accedere anche al menù di gioco). Non c’è bisogno di dire che ogni personaggio avrà le sue caratteristiche personali ed i suoi obiettivi, e che soprattutto ognuno di loro sarà indispensabile. The signals are strong tonight. Il carisma portentoso di Thimbleweed Park però risiede in anche ogni singolo personaggio secondario, che senza che ve ne rendiate conto potrebbe diventare essenziale per la vostra missione (e per il vostro divertimento-a-rino!). Fate comunque attenzione, le minacce possono nascondersi in ogni angolo della strada, anche nei granelli di polvere… Altra componente base di questo titolo sono le continue, splendide, ed innumerevoli citazioni delle pietre miliari che hanno reso famoso Gilbert, da personaggi presenti, alla Mansion Mansion creata (quasi) ad immagine e somiglianza della storica dimora dei maniaci. The signals are strong tonight.
La legge del cuscino
Quello che ha sempre contraddistinto i titoli di Ron, e dunque anche quello del suo nuovo studio Terrible Toybox, è la varietà, la complessità, e la genialità degli enigmi. Procedere nel gioco per tentativi non sarà proprio una passeggiata, e questo vi faccia mettere l’anima in pace: avrete bisogno di stuzzicare la vostra fantasia e spremere le vostre meningi per trovare soluzioni che vi permettano di procedere nel gioco. Alcuni puzzle in Thimbleweed Park sono davvero ostici, e almeno in un paio di casi sarete tentati di cercare la “scorciatoia” della soluzione online. Con tutto il cuore, vi consiglio di resistere come ho fatto io, perché la soluzione prima o poi arriva… e sarà la soddisfazione più grande del mondo. E’ anche questo fattore che determinerà molto la vostra esperienza di gioco, il voler giocare per il gusto di farlo, e non semplicemente terminare il titolo; se siete giocatori ben navigati di questo genere di avventure, converrete con me. Pensate anche che avete più di un personaggio da utilizzare, che potrete passare gli oggetti dell’inventario dall’uno all’altro, e che potrete in alcuni casi “sfruttare” la superiorità numerica a vostro vantaggio… uomo avvisato, piccione salvato. The signals are strong tonight. L’unica grinza che va a spiegazzare una cravatta così elegante, è l’interazione tra i protagonisti, limitata a poche frasi scambiate durante le cutscene, ma senza la vera possibilità di scambiarci quattro chiacchiere o di farli interagire tra loro, se non nel passaggio degli oggetti.
La semplicità del tutto
E’ strano il modo in cui potremo definire il comparto artistico di Thimbleweed Park “semplice ma perfetto”. Per quanto cerchiamo di sforzarci a trovarne di spostati, tutti i tasselli sembrano essere al loro posto: ambientazioni splendide, dialoghi divertentissimi, doppiaggio eccellente, colonna sonora d’eccezione, ed una localizzazione italiana incredibile. Anche se l’audio dei dialoghi è rigorosamente in lingua inglese (e fidatevi, è un bene, data la forte caratterizzazione che la voce originale riesce a conferire a tutti i personaggi, anche secondari), quest’ultima non è limitata semplicemente ai testi, ma anche ad alcuni cartelli, vetrate, e a scritte che troveremo direttamente nel mondo di gioco-a-rino! E poi c’è quel fattore aggiunto, quella malinconia inspiegabile, quella macchina del tempo eterea che non ci è dato conoscere, che ci spinge a giocare con un senso incredibile di felicità mista ad angoscia, che anche con un vocabolario intero non potrei spiegare… o forse si. The signals are strong tonight.