Non siamo più vivi: spiegazione del finale e teorie sulla Stagione 2

In attesa di scoprire se la Stagione 2 di Non siamo più vivi verrà confermata da Netflix, ecco la nostra spiegazione del finale e varie teorie.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Analisi Lettura da 11 minuti

Non siamo più vivi, la nuova serie sudcoreana che mostra da vicino un’invasione zombie nel paese, è finalmente arrivata sul catalogo di Netflix. Abbiamo avuto modo di approfondire tutti i dettagli in merito a questa nella nostra recensione dedicata senza spoiler, a cui potete accedere attraverso il seguente link. Tuttavia, dopo aver concluso la visione della serie, vogliamo approfondire nello specifico il finale proposto, che in realtà, nonostante la serie non risulti molto criptica e fornisca molte spiegazioni in merito agli avvenimenti, potrebbe aver aperto le porte alla Stagione 2 di Non siamo più vivi (non ancora confermata), ecco quindi la nostra spiegazione.

Prima di continuare, ci teniamo a sottolineare che il seguente testo conterrà degli spoiler maggiori sulla trama della serie Netflix, come anche sul finale. Nel caso in cui non abbiate concluso la serie, e vogliate evitare anticipazioni, vi consigliamo di proseguire con cautela.

Spiegazione del finale di Non siamo più vivi

Dopo aver assistito ai tragici eventi che vengono mostrati nel corso della serie, lo spettatore viene messo davanti a qualche punto interrogativo, seppur non di troppo. È bene specificare infatti che, nonostante Netflix non abbia ancora confermato la Stagione 2, e il finale risulti abbastanza aperto, Non siamo più vivi potrebbe tranquillamente finire in questo modo, e risulterebbe comunque fantastica. Detto questo, è chiaro che la scelta di un finale a tratti autoconclusivo, ma comunque pronto a essere ulteriormente approfondito, è di sicuro una mossa intelligente.

Non siamo più vivi

La parte finale della serie, parliamo degli ultimi tre episodi circa, si presenta con un focus specifico su Nam-Ra (Yi-Hyun Cho), la rappresentante che inizialmente sembrava trovarsi lì per caso, ma che successivamente diventa un personaggio chiave, forse proprio il protagonista se volessimo trovarne uno di spicco nel gruppo. Tutto parte da quando questa viene morsa e trasformata in quello che viene definito un Mezzombie, situazione di cui la serie lascia capire molto, ma che risulta comunque ancora misteriosa quando arrivano i titoli di coda. Abbiamo visto infatti il virus continuare a evolversi nel suo corpo, come in quello degli altri due studenti con questa variazione, tanto da renderla forte quanto gli zombie e umana quanto i suoi amici, seppur in continuo conflitto (com’è tipico del virus) fra le due parti, con qualcuna che domina fin troppo sull’altra di tanto in tanto.

Quando si rende conto di come ormai sia diventata pericolosa, la ragazza prova ad allontanarsi dal gruppo, cibandosi di un cadavere per provare a placare la propria fame, ma in realtà non riuscendoci, e finendo quasi per divorare i suoi compagni, seppur risulti in grado di fermarsi proprio all’ultimo. Da quel momento, Non siamo più vivi propone un salto temporale di circa 4 mesi, con il resto del gruppo che è riuscito a salvarsi e si trova in quarantena, e in seguito alla scoperta del focolare sul tetto della scuola si raduna (quasi per errore, ma ancora unito, come mostrato in una simpatica scena) per avventurarsi nel territorio ormai privo di zombie, e controllare se ad accendere quel fuoco non sia stata proprio Nam-Ra.

La ragazza, prima di perdere il controllo per la fame e separarsi dal gruppo, aveva infatti svelato a più riprese di volersi trovare di nuovo davanti a un focolare con gli altri, dopo essersi sbloccata e aver fatto le sue prime amicizie, che l’hanno distratta dallo studio. Una volta recatosi sul posto, ecco che il gruppo trova lì la ragazza, sbucata quasi a sorpresa (dettaglio da considerare), che dopo una breve discussione dà vita al vero finale della serie, pronunciando le parole:” Sono tornati, ci rivedremo” e lanciandosi dall’altissimo tetto dopo aver chiuso la cerniera di una felpa.

Questi dettagli lasciano intendere diversi potenziali sviluppi piuttosto importanti. Il fatto che la ragazza non stesse vicino al fuoco, ma sia arrivata da un momento all’altro, potrebbe infatti significare che abbia sentito da l’arrivo del gruppo e sia corsa a dargli il benvenuto (con i sensi che man mano si sono sviluppati, come visto a più riprese), arrampicandosi da un posto che non sono le scale usate dal gruppo. Viene infatti specificato che sono presenti altre varianti come lei e i due “villain” della serie, seppur non sia chiaro se questi siano o meno rimasti buoni e umani come lei. Visto che è vestita con vestiti meno pesanti degli altri, sembra che il fuoco non servisse davvero per riscaldarle, ma fungesse da segnale riconoscibile solo per i suoi amici

Non siamo più vivi

Il fatto che indossi gli stessi vestiti con cui è stata lasciata quattro mesi prima, sempre che non ne abbia trovati di simili nella scuola o dintorni (improbabile, viste le esplosioni), sottolinea come in qualche modo si sia adattata alla sopravvivenza, e abbia avuto modo di lavarli, visto che risultano puliti, mentre ha trovato anche una felpa esplorando evidentemente i dintorni. Che sia davvero salita arrampicandosi come appena accennato, o meno, sul finale ha dimostrato delle nuove doti atletiche che prima non possedeva. Siamo già a conoscenza del fatto che i Mezzombie sono “immuni” a cadute e lacerazioni, seppur provino dolore e necessitino di tempo per riprendersi, e quindi potrebbe aver fatto parkour fra gli edifici della scuola quando si è lanciata, o magari essersi aiutata con le finestre, o ancora aver raggiunto un livello di miglioramento del proprio corpo tale da non sentire le cadute. Ciononostante ha diversi tagli, nonostante le sue capacità rigenerative, dettaglio che sembra comunicare il fatto che sopravvivere in seguito alle esplosioni possa non essere poi così facile. Ciò fa parte di come la serie potrebbe continuare, che approfondiremo nel punto successivo.

Purtroppo, il tutto si chiude con il gruppo che guarda sbalordito il suo salto, seppur all’effettivo non si sappiano le ragioni di questo, e si abbia solamente varie conferme di come la ragazza sia profondamente cambiata in questi quattro mesi di solitudine, sia caratterialmente, sia per quel che riguarda la convivenza con il parassita, arrivato a darle quasi dei superpoteri. Il discorso romance sembra ormai chiuso, e infatti è d’accordo assieme a Lee Soo-hyuk nel definirsi amici, seppur non è detto che questo non possa essere riaperto. Per quel che riguarda il salto in sé per sé, che simboleggia la “fretta” di volersi staccare dal gruppo e raggiungere coloro che “stanno arrivando”, potrebbe trattarsi di zombie comuni è vero, o forse di un gruppo di Mezzombie come lei che a contatto con gli umani risulterebbe aggressivi, e non è stato infatti presentato con un comune scambio di amicizie. In realtà, la ragazza non sembra agitata nel dirlo, ed è facile escludere anche il fatto che si sia lanciata dal tetto per non avere istinti famelici, vista la sua tranquillità, ed è per via di ciò che un’ulteriore spiegazione potrebbe riguardare il suo voler proteggere proprio degli altri amici Mezzombie dagli umani, pronti a combattere il virus con ogni loro mezzo.

Teorie sulla Stagione 2

Dopo la nostra spiegazione del finale di Non siamo più vivi, vogliamo evidenziare come un’eventuale Stagione 2, se ben gestita, potrebbe essere molto interessante. Sembra infatti che i Mezzombie sopravvissuti alle esplosioni siano diversi, e nella serie sono stati mostrati i catastrofici grafici che evidenziano i danni che un singolo infetto avrebbe causato dopo aver superato l’area di isolamento… pensate a ciò che potrebbe fare un intero gruppo di infetti intelligenti, sempre che alcuni di quelli standard non siano sopravvissuti. Abbiamo infatti intuito che se si nutrono di umani, lasciandoli vivi, questi si saziano e creano altri Mezzombie (forse meno potenti, come il concetto di generazioni di vampiri, o forse no), mentre uccidendoli lasciano che questi si trasformino in normali zombie (il che potrebbe avvenire alla morte di qualunque Mezzombie, seppur il tutto non sia chiaro). Di conseguenza, l’apocalisse che sembrava scampata, potrebbe ora espandersi in tutto il mondo, ma sono molti i temi che la serie potrebbe trattare continuando.

Non siamo più vivi

Non sapendo nulla sugli altri infetti speciali, potremmo star tralasciando la presenza di ulteriori varianti, che cambierebbero le carte in tavola e aggiungerebbero al piatto molte ulteriori spiegazioni da fornire con nuovi episodi. Non è detto poi che Non siamo più vivi voglia approfondire il conflitto interiore di queste creature, nel morire di fame e non voler mangiare altri umani, o magari la discriminazione e la necessità di nascondersi per queste, con ulteriori temi delicati come quelli visti nella prima stagione. All’effettivo, infatti, il finale mostra che Nam-Ra non presenta il suo classico “occhio demoniaco”, e non ha fame, visto che lascia in pace i suoi amici, segno che in qualche modo ha capito come riuscire a nutrirsi. Animali? Scambio di favori tra Mezzombie in un’eventuale comunità? Cadaveri? Abbiamo visto che in seguito alla trasformazione nulla risulta appetibile come la carne, ma non ci resterà che coprire sé e come il colosso dello streaming vorrà approfondire il tutto.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.