Mettiamo caso che quella sera, Mamma e Papà Kratos avessero altro da fare. Magari il raduno mensile di Caccia all’Ilota era stato anticipato, o c’erano le prove generali di “Torna a Casa Sullo Scudo, Darling”. Gli dei dell’Antica Grecia avrebbero continuato a fare la bella vita, fra battibecchi, faide passionali ed armate di creature mitologiche sotto loro comando. Il solito, insomma. Finché, un malaugurato giorno, un membro della famiglia allargata di Zeus non interrompe un seminario di Filosofi (esatto, con la Maiuscola) camminandoci sopra. L’unico sopravvissuto giura vendetta, affila le corde vocali, e incita la folla alla rivolta. L’era degli dei è finita: quella degli uomini, è appena cominciata… sempre che riusciate ad arrivare alla fine.
Aneddoti su violenti spartani a parte, questo è l’incipit di Okhlos, il simulatore di rivolta rogue-like a tinte elleniche e primo lavoro di Coffee Powered Machine. Quello che al primo sguardo appare un titolo goliardico ed umoristico sull’abusato sfondo della Grecia ai suoi fasti, si rivela invece tutt’altro che banale. Anche se, sarcasmo o non sarcasmo, i Greci con le toghe non si possono vedere.
La Folla Scalpita
L’appellativo di “simulatore di rivolta” non potrebbe incontrare gioco più adatto che Okhlos. Come giocatore controlleremo entrambi gli estremi di qualunque rivolta di successo: da una parte c’è il Filosofo, l’aizzatore del malcontento contro gli dei-tiranni che ordina alla folla di Attaccare, Difendersi, Radunarsi o Disperdersi; dall’altra, la folla stessa, questa massa di sprites ed individui che si immoleranno al nostro comando, gettandosi ancora ed ancora contro una ben nutrita collezione di bestie e creature mitologiche. La composizione della folla è poi cruciale sotto molteplici aspetti.
Okhlos fornisce sei classi di unità con attributi diversi da bilanciare: i Filosofi, i Cittadini, i Guerrieri, i Difensori, gli Schiavi e gli Eroi. Innanzitutto, sarà sempre necessario avere almeno un Filosofo a capo della folla: l’unico modo di vedere la schermata di Game Over, infatti, sarà proprio la morte del Filosofo aizzatore senza che la folla possa fornire un valido sostituto. Se dopo aver conquistato le prime aree di gioco arriverete a pensare questa un’eventualità impossibile, se non altro per il numero elevato di unità non reclutate che ci lasceremo alle spalle, gli stage avanzati del gioco vi faranno ricredere. I Filosofi sono anche fondamentali per sostenere il Morale della folla: maggiore è il numero dei Filosofi, più facile sarà far accaldare la nostra folla e mantenerla a livelli tali da poter radere al suolo ogni singolo edificio sulla mappa. Attendete troppo, o perdete troppe unità per colpa di attacchi devastanti, e i nostri rivoluzionari si scoraggeranno, arrivando al punto di abbandonare la folla per tornarsene nell’anonimato. I Cittadini ricoprono invece il ruolo di unità base, senza infamia e senza lode, tutto sommato utili solo come carne da macello o per gli scambi coi mercanti, di cui parleremo fra poco. I Guerrieri, un dichiarato omaggio ai 300 di Miller e Varley, sono poi le unità base col valore di attacco più alto, mentre i Difensori aumentano il valore complessivo di difesa della folla. Infine, gli Schiavi sono le unità umane più deboli, ma con la capacità unica di trasportare i vari oggetti che potremo raccogliere nelle numerose aree di ogni stage in preparazione a Boss e mini-Boss. Unità “umane”, vi chiederete? Sì, perché Okhlos non nega lo spirito rivoluzionario neanche al bestiame: questo verrà inglobato nella folla senza andare ad intaccare il limite massimo di unità reclutabili, ma la loro utilità rimarrà limitata al riempire ancora di più lo schermo e agli scambi coi mercati negli intermezzi.
E parlando di scambi giungiamo quindi all’ultima classe di unità, e di gran lunga la più incisiva: gli Eroi. Questi potranno essere ottenuti in diversi modi, fra cui come ricompensa per la sconfitta di mini-Boss o nascosti nella mappa, ma principalmente dovremo scambiare numeri prestabiliti di unità base nella nostra folla – 3, 5 o 10, in base all’Eroe – presso i mercanti nella aree di intermezzo. Maggiore è il costo, maggiori saranno i bonus alle statistiche della folla o i bonus da Leader alle unità vicine (come cure per ogni nemico ucciso o potenziamenti ad area per la folla). Gli Eroi non andranno inoltre ad incidere sul conteggio della folla, se non in alcuni casi particolari in cui la presenza di un Eroe andrà ad aumentare il numero massimo di unità.
Sic Semper Tyrannis
Okhlos non ama rendere le cose semplici al giocatore. No, gli sviluppatori di Coffee Powered Machine hanno deciso di affidare alla fortuna alcune features piuttosto importanti del gioco: nelle aree di intermezzo potremo infatti trovare scambisti di unità o caches di oggetti al posto dei tanto agognati mercanti di Eroi, e anche qualora siano questi ultimi ad accoglierci, non è detto che la nostra folla abbia al suo interno abbastanza unità per poter acquisire uno dei 100 eroi che il gioco offre. Non si potrà neppure effettuare backtracking o sostituire autonomamente una ad una le unità della nostra folla per ottenere i numeri necessari allo scambio, a meno di non incontrare uno degli scambisti sopra citati, ma che spesso non offriranno comunque la classe di cui abbiamo bisogno.
L’acquisizione di una folla ben bilanciata e di un nutrito manipolo di Eroi è quindi lo scopo di ogni stage, ma risulta spesso troppo affidato al caso, soprattutto per un gioco che ha intenzionalmente introdotto dinamiche rogue-like. Non è di conseguenza affatto raro arrivare alla fine di uno degli 8 stages con una folla magari al completo degli effettivi, ma impreparata ad affrontare i Boss, le tiranniche divinità dell’Olimpo. A volte, mancano gli Eroi; altre, non sono presenti abbastanza schiavi per trasportare quei potenziamenti e cure che quasi ogni Boss vi farà consumare per sopravvivere. Che siate pronti o meno, ogni Boss sfodererà un arsenale di abilità a tema con la propria area di influenza: Artemide, dea della Caccia, ricoprirà il terreno di trappole e bombarderà la nostra folla con salve di frecce, mentre Era, sposa-sorella di Zeus, trasformerà temporaneamente le nostre unità in animali meglio di Circe. Tutti quanti, tuttavia, prediligeranno l’evocare orde di nemici per sfoltire i ranghi e dare il tempo di utilizzare le abilità più devastanti. Occhio al morale!
Come far giocare Omero a Metal Slug
Visivamente, Okhlos si presenta con una grafica molto pixellosa in 2D, non sgradevole o fastidiosa anche dopo lunghe sessioni ma la cui mancanza di particolari o rifinitura si fa sentire soprattutto nel comune caos di ogni battaglia dove decine di modelli vanno a sovrapporsi. Per ovviare a questo problema e permettere al giocatore di alternare tempestivamente fra Attacco e Difesa, gli umani rivoltosi saranno di dimensioni inferiori rispetto a tutti, o quasi, i nemici. Questi ultimi variano di stage in stage, dalla classica soldataglia ai centauri saltellanti fino a arpie e tritoni, e tutto sommato il numero di modelli riutilizzati dopo un semplice cambio di textures è abbastanza limitato. I dialoghi di Omero, la nostra sarcastica guida, sono tradotti fedelmente in italiano, ma mancano di doppiaggio anche in lingua originale e si tratta comunque delle uniche linee di dialogo in tutto il gioco: l’avanzata della rivoluzione sarà accompagnata solo da grugniti, il fragore della battaglia e delle soundtrack specifiche per lo stage in cui ci troviamo, orecchiabili ma che vi scorderete in breve tempo anche dopo intense sedute.
Il feeling complessivo, tuttavia, rimane quello di un vecchio arcade, uno di quelli su cui chiunque da bambino ha investito un piccolo patrimonio in gettoni o monete da 50 centesimi. L’incombente minaccia del Game Over e i controlli, soprattutto se giocato col joypad, rinforzano soltanto questa sensazione. La folla e il Filosofo vengono infatti controllati separatamente, uno per levetta: la maggior parte dei nemici cercherà di raggiungere il Filosofo per decapitare la ribellione, e la folla non potrà muoversi oltre una certa distanza dal loro leader. Questo, complessivamente, si traduce in comandi semplici da imparare, ma molto più ostici da padroneggiare; e agli stage più avanzati, o contro certi Boss (ad esempio la carissima Afrodite) la padronanza dei controlli sarà l’unica barriera fra la vittoria e l’ennesimo Game Over. Con mouse e tastiera, i controlli diventano forse più ardui, nonostante la maggiore precisione dei movimenti: infatti, la folla seguirà il cursore mentre il Filosofo verrà comandato tramite il WASD, ma il cursore verrà sovente sommerso dalla folla e dai nemici. Pare un paradosso, ma il nostro consiglio è di giocarlo col joypad.
Okhlos è quindi una degna aggiunta alla ludoteca? Per soli 12,99 €, certo che si. Questo piccolo titolo potrà regalarvi numerose ore di gioco nell’ostinato tentativo di raggiungere l’Olimpo superando ostacoli di difficoltà sempre maggiore, sconfiggere tutti i mini-Boss nascosti e sbloccare le modalità segrete Kryptos. Dopo qualche run, le fasi iniziali – diciamo la prima mezz’oretta – potrebbero a ragione apparire ripetitive: Okhlos non ha una contromisura perfetta a questo inconveniente, ma oltre alle mappe generate proceduralmente, il sistema di Trofei interno al gioco ricompenserà le vostre imprese con nuovi Filosofi ed Eroi da scegliere al momento di cominciare un altra partita. Questo va quindi a controbilanciare, in parte, una forse eccessiva dipendenza da meccaniche puramente casuali. Nel caso poi nasca in voi la curiosità di sapere di più riguardo gli Eroi, agli dei o anche ai mob, il menù iniziale presenta una piccola enciclopedia tenuta dal sarcastico Omero, che la aggiornerà man mano che avanzerete verso l’Olimpo!