The Elder Scrolls 6 è vicino? Todd Howard ha brutte notizie

Todd Howard rompe il silenzio riguardo all'atteso The Elder Scrolls 6 con delle notizie che non faranno piacere agli appassionati del titolo.

Giulio Bruschini
Di Giulio Bruschini News Lettura da 2 minuti

Sin dal suo annuncio all’E3 2018, The Elder Scrolls 6 è stato fonte di speculazioni da parte dei fan, a causa del silenzio intorno al suo sviluppo, ma ora Todd Howard di Bethesda ci porta delle notizie sul titolo che non ci fanno ben sperare.

L’elefante nella stanza riguarda lo sviluppo del Creation Engine 2, una nuova tecnologia che lo studio sta sviluppando per Starfield, la nuova space opera in RPG annunciata pochi giorni fa all’E3 2021. Per l’occasione, è stato chiarito che il titolo non vedrà la luce su PlayStation 5 a causa dello stesso motore grafico.

Todd Howard ha precisato che al momento l’intero team si sta dedicando all’applicazione del Creation Engine 2 esclusivamente su Starfield, per comprendere al meglio come può essere sfruttato al massimo per il gioco fantascientifico.

Per quanto sia stato pensato anche per essere usato sul sequel di Skyrim, è probabile che quando arriverà il momento di dedicarsi ad esso dovranno addirittura aggiungere altre componenti per esigenze che saranno richieste dal gioco stesso.

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Possiamo aspettarci notizie presto riguardo su The Elder Scrolls 6? Pare che dovremo stare a digiuno ancora per molto tempo: Howard ha precisato che sono questa possiamo considerarla una fase di test con questa nuova tecnologia e che «è bene pensare che il gioco sia ancora in fase di design».

Non sono parole facili da mandar giù da parte degli appassionati della saga fantasy. Questo purtroppo metterà a tacere con facilità rumor e aspettative verso annunci in un futuro imminente. Per quanto riguarda Starfield, dovremo attendere ulteriori aggiornamenti ma possiamo dire con certezza che i ragazzi di Bethesda hanno saputo attirare l’attenzione.

Le ultime novità riguardo a The Elder Scrolls 6 risalgono allo scorso 31 dicembre 2020, con un post sul Twitter ufficiale che ha portato i fan a speculare sull’ipotetica ambientazione del titolo con una frase molto criptica, che potrebbe nascondere la risposta.

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Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.