Mai un nome così pesante ha alimentato i pregiudizi per un gioco: Metroid Prime Federation Force rispecchia appieno quanto non bisogna farsi illudere da un nome di un videogioco, sia in positivo che in negativo. Tutto il mondo, al momento del suo annuncio al Nintendo Direct E3 2015, è rimasto insoddisfatto da quel che aveva visto a schermo: un FPS con grafica deformed, nello spazio, che portava il nome di una trilogia sacra nata dalle menti geniali di Retro Studios; quel Metroid Prime che ognuno voleva vedere solamente accompagnato da un numero 4, e che invece aveva “Federation Force” come sottotitolo. In questo capitolo infatti ci troveremo nei panni della Federazione Galattica e non potremo contare sull’aiuto dell’eroina Samus Aran, cosa che porta il gameplay del gioco ad essere ben diverso dai primi quattro capitoli (se includiamo lo spin-off “Hunters”), più orientati all’esplorazione che all’azione come in questo titolo per 3DS. Ma tutta questa delusione per l’annuncio, tutto questo malcontento della community che aveva addirittura aperto una petizione per la cancellazione del gioco, alla fin fine è giustificato? Scopriamolo insieme!
Mecha, Mecha ovunque
Già in Metroid Prime 3 abbiamo potuto conoscere meglio i componenti della Federazione, uomini normali, protetti da armature adatte al combattimento, ma in Federation Force l’esercito di cui fa parte Samus compie un passo successivo: dei veri e propri Mech da combattimento, con una potenza di fuoco e alcune abilità che rendono i soldati adatti anche alle missioni più pericolose. La trama non è sicuramente il punto forte di questo gioco, con il solo pretesto della ormai perenne guerra tra Federazione e Pirati Spaziali come collante tra le 23 missioni del single player, che si svolgeranno tutte su tre pianeti diversi (Excelion, Bion e Talvania) con le ambientazioni tipiche dei più grandi stereotipi di questo mondo: fuoco, ghiaccio e il leggermente più originale mondo elettrico.
L’unione fa la forza
Quel che più capirete giocando a Metroid Prime Federation Force è che il titolo è stato sicuramente pensato per essere giocato in multiplayer: la stessa modalità single player, infatti, richiede azioni come uccidere nemici, portare determinati oggetti in punti della mappa e risolvere enigmi (semplicissimi) che ci faranno andare da una parte all’altra dell’ambientazione, cose che si compirebbero più facilmente e in modo meno stressante con degli amici, ognuno con il proprio ruolo e “porzione” della mappa a cui dedicarsi. Alcune missioni, infatti, risulteranno alquanto ostiche per la potenza dei nemici (anch’essi pensati per essere affrontati in multy) o anche da essere portate a termine con il miglior punteggio, cosa che porterà ad ottenere più medaglie e migliori ricompense. Fortunatamente il gioco è comunque terminabile anche da soli, grazie soprattutto ad un modulo (di cui parleremo tra pochissimo) che dimezza i danni subìti e raddoppia quelli inflitti. Ma cosa sono questi moduli? All’inizio di ogni missione è possibile personalizzare il proprio Mech in diversi modi, dal “look” all’equipaggiamento, a questi moduli. Questi kit permettono di dare dei potenziamenti al nostro protagonista, come l’aumento dell’attacco o della difesa, o una maggior capacità di salto o agilità nel muoversi; è comunque possibile selezionare anche delle armi aggiuntive oltre al semplice raggio energia: andiamo dai semplici missili, alle celle di recupero energia (che possono essere sparate ai propri compagni per guarirli) a dei proiettili speciali di fuoco, ghiaccio ed elettricità utilizzabili nei diversi mondi in base alle migliori esigenze (nel mondo di ghiaccio, ad esempio, sarà molto più facile sconfiggere i nemici con i proiettili di fuoco). Oltre al potenziamento dei Mech, questi ultimi sono anche personalizzabili con diversi colori e skin sbloccabili durante il corso dell’avventura; alcuni costumi speciali, inoltre, sono ottenibili solo tramite Amiibo, come quello (probabilmente il più desiderato) che ci renderà quasi identici alla Tuta Energia di Samus.
Anche i Soldati Galattici possono affrontare la guerra
Abituati alla potenza della nostra eroina, come potrebbero mai dei semplici soldati essere all’altezza di missioni pericolose, destreggiandosi tra salti, spostamenti e sparatoie? Merito di un ottimo sistema di controllo che fa un buon uso dei pulsanti e del giroscopio. Grazie alle due modalità selezionabili dalle impostazioni, giocare ad un FPS su una console portatile come il 3DS non è un’esperienza così traumatica come si potrebbe pensare, ma alquanto appagante, con un sistema di puntamento preciso che ben si adatta alle varie situazioni di gioco, sia in combattimento sia nella risoluzione di piccoli enigmi. Le missioni inoltre non sono più lunghe di 10-15 minuti ciascuna, quindi non arriveremo mai ad essere stanchi per una sessione di gioco troppo lunga che ci porterebbe ad avere le dita doloranti (chi ha giocato a Metroid Prime Hunters su DS e a Kid Icarus Uprising su 3DS sa di cosa parliamo). Presente all’interno del gioco anche Blastball, una sorta di Rocket League di cui abbiamo già parlato nella nostra recensione quando Nintendo ha reso la modalità disponibile su eShop stand alone.
Questo casco mi fa vedere cose strane
Terminiamo con il comparto tecnico del gioco. Da una console come il 3DS non si può certo pretendere molto, ma di sicuro Metroid Prime Federation Force non fa un grande uso della (discreta) potenza della portatile di Nintendo, risultando alquanto scialbo nel comparto grafico e a malapena sufficiente in quello sonoro. Le ambientazioni non sono enormi e i nemici godono, se così si può dire, di texture a bassissima risoluzione, con un numero di poligoni davvero esiguo. Gli sviluppatori hanno voluto mascherare la cosa adottando uno stile deformed e questa è stata sicuramente una scelta azzeccata: un gioco così frenetico, in multiplayer, con una grafica realistica avrebbe di sicuro avuto più di qualche problema su 3DS e New 3DS; fortunatamente questo stile permette una fluidità degna di nota, con nessun calo di frame rate nemmeno nei momenti più concitati. Purtroppo non si possono usare molte parole gratificanti per il sonoro, nella norma per quanto riguarda gli effetti sonori e dimenticabile parlando di soundtrack.
Metroid Prime Federation Force non è il disastro che tutti si aspettavano e forse le aspettative così basse hanno fatto bene, sorprendendo in positivo chiunque lo abbia giocato. Il titolo è sicuramente pensato per il multiplayer, dove le varie modalità danno il meglio del divertimento e intrattenimento, ma con una campagna single player comunque interessante. Purtroppo il comparto tecnico è solamente discreto ma ci si passa sopra grazie ad un buon sistema di controllo, soprattutto per una console portatile come il 3DS.