Among The Sleep è un titolo indipendente sviluppato da Krillbite Studio uscito già nel 2014 in versione PC. Si tratta di un’avventura horror giocata in prima persona, nella quale ci troveremo alla guida di un bambino di soli due anni. Non avremo mai la possibilità di difenderci, ma solo di nasconderci. Quella che andiamo ad analizzare oggi è la versione del gioco per PlayStation 4, disponibile da pochi giorni in formato digitale e fisico (è stata rilasciata inoltre la versione per Xbox One). Come si presenta il gioco dello studio norvegese? Scopriamolo insieme!
Sogni d’oro, piccolo
Tutto sembra sereno, il giorno del nostro secondo compleanno. Del buon latte bevuto senza l’aiuto di nessuno, il nostro pigiamino stellato, una mamma affettuosa che ci coccola e ci vizia, e una buona torta per addolcire ancora di più il tutto. Il nostro bellissimo regalo ricevuto da non si sa chi (almeno all’inizio), è un simpatico orsacchiotto di nome Teddy. Il nostro nuovo amico ci accompagnerà per tutta la storia, e ci farà da guida. Purtroppo i nostri momenti di spensierata felicità finiranno presto… e durante la notte una misteriosa figura rovescerà la culla e tenterà di rapire Teddy. E’ qui che comincia davvero Among The Sleep: cercheremo la mamma in tutti i modi possibili nei posti più strani, e capire cosa veramente sta accadendo. Senza cadere negli spoiler, tutto troverà un senso. La longevità del titolo non è proprio elevatissima, e si aggira intorno alle 2 ore di gioco. Se a queste aggiungiamo la ricerca dei collezionabili al completo, non aumenta di più di mezzora. Il gioco è un’avventura nuda e cruda, una bella storia da raccontare e da vivere, e che anche per questi motivi non può presentare alcuna modalità multiplayer.
Benvenuto nell’armadio
Il gameplay di Among The Sleep si svolgerà come già detto in diversi luoghi, cercando la nostra dolce mammina. La visuale con la quale controlleremo il bimbo sarà in prima persona, per immedesimarci meglio e per rendere ancora più immersiva l’esplorazione. Oltre a camminare, gattonare, e a guardarci intorno, potremo “correre” per qualche metro, ma cadremo e torneremo a 4 zampe se ne abuseremo. Uno degli aspetti chiave del gioco sarà sfruttare gli oggetti a nostro vantaggio: sono presenti molti mobili con sportelli che potremo aprire, oggetti che potremo raccogliere e lanciare, e anche sedie, sgabelli, e cassetti, che potremo spostare ed usare come scala. Il nostro viaggio sarà disseminato di disegni da trovare, che hanno il semplice ruolo di collezionabile. Tutti i luoghi che visiteremo saranno molto bui e spesso dovremo sfruttare i calorosi abbracci del nostro amico Teddy, che si illuminerà come una lampadina e ci indicherà la strada.
I puzzle da risolvere per procedere nel gioco sono di diversi tipi, ma presentano tutti le stesse meccaniche. Parliamoci chiaro: Among The Sleep è un gioco abbastanza semplice, dove i puzzle non sono impegnativi, e le poche fasi stealth che ci troveremo ad affrontare non richiederanno troppi tentativi anche nei casi peggiori. Krillbite ha probabilmente puntato tutto sulla trama, che spinge a pensare molto, e che una volta giunti alla fine ci fa guardare indietro per interpretare tutti i segnali che ci sono stati mostrati sulla nostra strada. Paradossalmente, al contrario di quello che si potrebbe pensare a primo impatto, i controlli di questo titolo rendono meglio con il pad piuttosto che con mouse e tastiera, e in questo troviamo la più grande miglioria fatta in questa versione per PS4 rispetto a quella per PC.
The darkness and the bad lullaby
Come ogni horror che si rispetti, i colori e le ambientazioni in Among The Sleep sono molto cupi e l’oscurità regna sovrana. Rispetto alla versione per PC però, in questo caso notiamo un calo di prestazioni, che come ben potevamo immaginare rendono meglio che su console. I primi problemi sono stati riscontrati già nelle prime fasi dopo il prologo, durante le quali ho assistito ad alcuni difetti di compenetrazione con il pavimento. Trattandosi in ogni caso di un gioco indie di un paio di anni fa, la differenza grafica a qualità ottima tra PC e PS4 risulta minima e trascurabile. Buono anche il comparto sonoro, che non eccelle troppo in particolarità, ma che con una colonna sonora inquietante (e il carillon… il maledetto carillon…) riesce a fare la sua parte. Il doppiaggio che potremo ascoltare è soltanto quello della mamma, oltre ai versi del bambino. Anche se in alcuni momenti il palare è asincrono coi movimenti delle labbra della mamma, la voce inglese è molto buona, specialmente nell’espressività.