Giochi in streaming e serie tv, così è cambiato il mondo ai tempi della pandemia

Al giorno d’oggi, i passatempi tecnologici in ambito ludico hanno rivoluzionato completamente il modo di trascorrere il nostro tempo libero.

Redazione
Di Redazione Lettura da 5 minuti

Al giorno d’oggi, i passatempi tecnologici in ambito ludico hanno rivoluzionato completamente il modo di trascorrere il nostro tempo libero. Basti pensare a giochi da tavolo che hanno fatto la storia, come ad esempio monopoli, piuttosto che risiko, che stanno vivendo una sorta di rinascita, proprio per via del fatto che sono diventati digitali.

Una trasformazione che, inevitabilmente, cambia in maniera radicale il modo di approcciarsi da parte degli utenti. Non è più un mistero, infatti, che il gioco online, in modo particolare quello in streaming, rappresenti il passatempo preferito, che tra l’altro è stato fondamentale anche in tante situazioni molto recenti, come ad esempio i lockdown che tutti noi abbiamo dovuto vivere per colpa della pandemia che ci sta attanagliando da più di un anno.

Tecnologia e serie tv

Oltre al boom del settore dei casinò online, che è cresciuto in misura davvero importante, ecco che un altro ambito che si è fatto sentire sempre di più è rappresentato dalle serie tv. Alzi la mano, in effetti, chi non si è dedicato almeno per qualche ora al giorno a seguire la propria serie tv preferita. Come è stato bene messo in evidenza nel corso di un recente articolo che ha trovato spazio sul blog L’insider, le serie tv rappresentano un passatempo che fa parte della nostra vita di tutti i giorni.

Un fattore così importante, che diventa addirittura condizionante in alcuni casi. Come è stato messo in evidenza in una recente intervista da parte della psicologa dell’Unesp Deborah Perez, ma anche da parte di tanti altri addetti ai lavori. Le produzioni audiovisive, infatti, oltre che condizionare attività e comportamenti che teniamo durante le giornate, non fanno altro che modellare anche la personalità di chi le segue.

In fondo, è impossibile negare come ci sia un condizionamento diretto tra il prodotto mediatico e la soggettività umana. L’imitazione, d’altro canto, è qualcosa di completamente naturale, legata alla natura dell’uomo.

Se il bucket hat e gli scacchi diventano parte di noi…

E, in effetti, il recente successo che hanno avuto delle serie tv come “La Regina degli Scacchi”, piuttosto che “Emily a Parigi”, la dicono lunga su quello che stiamo dicendo. Nel primo caso, in soli 28 giorni, si è trasformata nella miniserie più vista nella storia della popolare piattaforma Netflix. Addirittura, la produzione che racconta la storia di Beth Harmon, una ragazza con diversi problemi, che ha un sogno nel cassetto, ovvero vincere il campionato mondiale di scacchi, disciplina in cui ha un talento indiscutibilmente fuori dalla norma, è stata riprodotta in qualcosa come 62 milioni di domicili.

Il merito più grande che ha avuto questa serie, oltre a trascinare ad un aumento clamoroso nelle ricerche su Google in relazione ai vari siti di scacchi, è senz’altro quello di aver decostruito l’idea che il gioco degli scacchi sia un gioco esclusivamente per intellettuali.

E cosa dire anche dell’imponente successo di “Emily a Parigi”: in tanti sottolineano come il successo sia legato esclusivamente al fatto che gli episodi vengano proposti in una forma un po’ scanzonata e leggera. Eppure, non è affatto così. Certo, la ricetta della commedia romantica fa centro spesso e volentieri, ma in realtà anche questa serie è tanto di più, con il riferimento ai luoghi più tipici e turistici di Parigi, ma anche tanti passaggi sulla moda e sul look. Non è un caso che, dopo l’uscita di questa serie siano aumentate notevolmente le ricerche legate ai vari oggetti di moda e d’abbigliamento proposti da questa produzione, come il “bucket hat” che hanno fatto registrare un aumento del 342% nelle ricerche su Google.

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