Rainbow Six Quarantine, titolo sviluppato da Ubisoft e annunciato nel corso dell’E3 2019, potrebbe cambiare nome. Il motivo è presto detto: quasi un anno fa, cominciava la nostra convivenza forzata con la pandemia. Da allora, oltre due milioni di persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa del Covid-19 e, di conseguenza, gli sviluppatori ritengono che il titolo della loro creazione potrebbe offendere la sensibilità di qualcuno. O almeno, questo è quanto emerso nel corso di una sessione Q&A con gli investitori, che si è tenuta a margine dell’evento nel corso del quale l’azienda ha annunciato i risultati economici dell’ultimo trimestre del 2020. Al CEO di Ubisoft Yves Guillemot è stata posta la spinosa domanda sul nome del titolo e lui si è limitato a rispondere che la sua compagnia sta valutando di chiamare il gioco diversamente. Nessuna decisione ufficiale, però, è stata presa.
Intanto, è doveroso ripercorrere la storia di Rainbow Six Quarantine. Il titolo, come detto, è stato annunciato nel corso dell’edizione 2019 della kermesse californiana e avrebbe dovuto vedere la luce nell’autunno del 2020. Ciò non è avvenuto e oggi si parla di marzo 2021 come possibile data di uscita. Nello specifico, secondo un leak (poi smentito, ne abbiamo parlato qui) saltato fuori nelle scorse settimane, si indica come il 21 marzo 2021 la data esatta. Dal canto suo, Ubisoft non si è espressa a riguardo e, quindi, a poco più di un mese dall’ipotetico lancio, ancora non si sa nulla. Restiamo in attesa, dunque, di notizie ufficiali.
Ciò che sappiamo per certo è che si tratterà, come per gli altri capitoli della saga, di uno sparatutto tattico in modalità cooperativa. Per quanto concerne la trama, sappiamo che gli operatori Rainbow dovranno vedersela con una nuova specie di parassita alieno mutato che infetta uomini e ambiente circostante. Una tematica che potrebbe, dunque, ledere la sensibilità di molti. Probabilmente è per questo che Ubisoft sta ponderando al meglio le sue decisioni in merito. Aspettiamo l’uscita, in ogni caso, per giudicare l’opera e per vedere se effettivamente il titolo è stato cambiato oppure no.