Dopo i recenti fatti avvenuti negli USA, Donald Trump si è visto tagliato fuori da diversi social media, a cui oggi si aggiunge anche la piattaforma Twitch. L’account del quasi ex Presidente degli Stati Uniti, aperto nel corso del 2019 ed utilizzato come strumento per portare avanti la propria campagna politica, fu già sospeso a giugno del 2020 per un commento di odio fuoriuscito durante una delle live. Pare però che questa volta Twitch non ci andrà così leggera e che la sua decisione di escludere Trump dal sito rimarrà irreversibile.
L’assalto terroristico avvenuto al Campidoglio, durante il quale una folla di sostenitori di Trump ha fatto un’insurrezione provocando diversi feriti e la morte di una donna, ha lasciato tutti scioccati, portando i mezzi di comunicazione social ufficiali di Donald Trump a prendere importanti decisioni in merito. Volendo evitare che venga fatta incitazione alla violenza, come già accaduto di recente, sono stati temporaneamente sospesi i canali di Youtube, Instagram, Twitter e Facebook del presidente, perdendo oggi anche il canale Twitch.
Twitch disabilita il canale del Presidente Trump a seguito dell’attacco al Campidoglio.
Twitch disables President Trump’s channel following Capitol attack https://t.co/eqZHJPwSrF pic.twitter.com/lOsm8NbbqF
— Polygon (@Polygon) January 7, 2021
In queste ultime ore sappiamo inoltre che Twitch è arrivata a rimuovere anche l’emote PogChamp a seguito di un tweet postato dal suo autore, Ryan “Gooteck” Gutierrez, che chiedeva venisse rilasciata ancora più violenza nel Campidoglio. Come sappiamo, la piattaforma di Twitch non si lascia scappare nulla e non accetta il minimo sostegno o incitamento per quel che riguarda l’odio e la violenza, in qualsiasi sua forma, sia che si tratti di un commento scritto, di una frase detta a voce o di un atto fisico.
Stiamo a vedere come evolverà ora la situazione generale e se gli account verranno o meno sbloccati. In questo momento ancora rovente arrivano le parole di Donald Trump che afferma di volersi impegnare a rendere pacifica la transizione del potere presidenziale. Ricordiamo infatti che il 20 gennaio avverrà il passaggio della candidatura al futuro presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ma ci vorranno ben più di queste semplici parole per poter cambiare ciò che è successo il 6 gennaio 2021.