Molti sono i giocatori che conoscono la serie di BlazBlue: chi per sentito dire, chi grazie al suo fandom molto presente online, chi perché appassionato del mondo dei picchiaduro e chi invece è attratto dal mondo giapponese di manga ed anime. I motivi sono vari, e molti conoscono la serie, ma pochi sanno come tutto ha avuto inizio, cosa è accaduto prima. A spiegarcelo incombe XBlaze – Code Embryo, una visual novel di Arc System Works.
Esplorando una storia
Forse pochi conoscono il genere delle visual novel: esso è infatti rimasto molto relegato all’ambito otaku e dei veri appassionati di cultura giapponese, i quali coltivano questo genere come non ci fosse un domani, ma purtroppo esso non si diffonde al di fuori di questa ristretta cerchia. Il genere è una riproduzione digitale-interattiva di un manga, ovvero un fumetto giapponese, con tavole disegnate, dialoghi scritti e doppiati ed alcune animazioni. Nonostante ciò, XBlaze – Code Embryo prova ad inserire nel classico genere delle visual novel una meccanica di evoluzione ed interazione con la storia, permettendo al giocatore di vivere anche in chiave attiva e non solo andando a conoscere la storia che gli viene raccontata. L’idea di per sé è ottima, poiché il giocatore può andare ad influire, anche se minimamente, sul corso degli eventi, portando a finali differenti.
I’m Touya?
Essendo praticamente un manga interattivo, XBlaze – Code Embryo ci proporrà una storia in stile puramente giapponese, la quale fa moltissimi riferimenti alla saga picchiaduro della quale è prequel. A differenza di essa, stavolta ci troveremo nell’anno 2050, ben 150 anni prima degli eventi di BlazBlue, nei panni di Touya Kagari, il classico personaggio stereotipato protagonista di qualsiasi anime: un tipo tranquillo, distratto, immerso nei suoi pensieri, timido, senza grandi aspirazioni o progetti. Uno insomma che vive il momento e che, a causa della troppa curiosità si metterà in guai molto, molto grossi. Scoprirà infatti qualcosa che sarebbe stato meglio fosse rimasto segreto, poiché lo trascinerà in un percorso irreversibile. Senza addentrarci oltre nella storia onde evitare spoiler, questa è la trama di base della visual novel (quanto suddetto accade nei primi 10 minuti).
Troppe informazioni possono esser pericolose
Il sistema ToI, presente all’interno del gioco ed attivabile in qualsiasi momento (o quasi), grazie al quale potremmo informarci sul conto dei vari personaggi e leggere le ultime notizie riguardo a quanto accaduto in città o nel mondo. Sarà proprio la lettura di queste notizie ad influenzare il cambiamento del corso della storia, anche se qui sorge il problema che ha posto XBlaze – Code Embryo sotto una cattiva luce: la nostra decisione di leggere o meno infatti le notizie non sarà molto chiara e non ci farà comprendere il ruolo di tali azioni all’interno dello svolgimento degli eventi. Fino alla fine infatti non si capirà perché una determinata cosa letta causi un cambio rispetto ad un’altra; il giocatore si sente dunque perso e non sa come agire, o meglio, come rapportarsi con tale sistema. L’idea era molto carina, ma purtroppo è stata concepita in maniera poco chiara.
E tra stereotipi, scene di dialogo troppo lunghe e poco solide e qualche imprecisione, arriviamo dunque alla fine di questa recensione. XBlaze – Code Embryo è sicuramente una visual novel molto di nicchia, consigliabile solo agli appassionati della saga di BlazBlue o delle visual novel in generale, poiché alcuni suoi difetti potrebbero rendere l’esperienza tediosa per altri tipi di giocatori. Molte scene di dialogo spesso sono lunghe ed inconsistenti e, nonostante un doppiaggio magistrale in giapponese, risultano noiose e stancanti. La storia di per sé è molto carina, ma con qualche aggiustamento sarebbe sicuramente più piacevole da vivere.