Per chi non sapesse nulla della vicenda, nelle ultime settimane si è scatenato un vero e proprio uragano mediatico attorno a Fortnite, il celebre titolo Battle Royale targato Epic Games. Il team di sviluppo, infatti, ha recentemente deciso di introdurre un nuovo sistema di pagamento in Fortnite pensato appositamente per le versioni Android e iOS del titolo. Tale sistema consente ai giocatori di acquistare direttamente all’interno del gioco, aggirando così l’elaborazione dei pagamenti di Apple ed evitare la tassazione del 30% sugli acquisti. In risposta a ciò, Apple ha deciso di rimuovere il titolo dall’App Store.
In una dichiarazione inviata a The Verge, Apple ha dichiarato di aver rimosso Fortnite dall’App Store per aver violato le linee guida dell’azienda, affermando che la modifica è stata eseguita con l’intento di violare tali linee guida e che non è stata rivista o approvata da Apple. Poco dopo Epic Games, tramite un post pubblicato sull’account Twitter ufficiale di Fortnite, ha annunciato di aver aperto una causa legale nei confronti di Apple, a causa dei suoi comportamenti monopolistici e sleali nei confronti della concorrenza. La vicenda, in seguito, ha subito un ulteriore risvolto. Fortnite infatti è stato rimosso anche dai dispositivi Android, e il risultato di tale azione è che Epic Games, così come fatto con Apple, ha deciso di fare causa anche a Google.
Tutta questa faccenda è considerata una causa potenzialmente storica, che mette alla prova le frontiere della legge antitrust, secondo quanto affermato dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers del tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California. Yvonne Gonzalez Rogers non ha fornito un termine per una decisione sull’ingiunzione ed inoltre ha aggiunto che dato il suo programma, è improbabile che il processo abbia luogo prima di luglio 2021. Infine ha aggiunto che preferirebbe che il caso fosse processato davanti ad una giuria. Stando comunque alla prima disanima del caso, pare che sia proprie Epic Games il “colpevole” della vicenda, consapevole di star violando il suo contratto con Apple quando ha pubblicato l’aggiornamento.