Altro giro, altra corsa: questa struttura ad episodi, seppure a prima vista possa sembrare fastidiosa, permette invece al gioco, Hitman, di mantenere alta la suspense nella storyline centrale. Se vi siete persi l’episodio di Marzo, fate in tempo a recuperarlo tramite questo link. Ci troviamo in questo secondo episodio, a dover infiltrarci dentro una villa situata nella città immaginaria di Sapienza, palesemente ispirata alla Costiera Amalfitana. Già qui, nel vedere l’ambientazione, notiamo il magistrale miglioramento avvenuto: una città più viva prende il posto della villa parigina del precedente episodio (che comunque era fatta in modo sublime), e tutta l’anima dell’Italia viene fedelmente riprodotta in questa missione.
Dai colori, alle case, dall’atteggiamento dei personaggi non giocanti ai piccoli dettagli, ogni singolo frame vi farà capire di trovarvi in Italia (ad eccezione del doppiaggio, comunque in inglese). In questa missione dovrete uccidere di nuovo due bersagli, Silvio Caruso e Francesca De Santis, due scienziati a lavoro su un letale virus; stavolta però, dovrete anche sbarazzarvi del virus stesso, evitando che venga distribuito. Nel vedere questo secondo episodio si nota subito che le opzioni disponibili per portare a termine la missione sono più variegate: complici le caratterizzazioni dei personaggi, uccidere Silvio e Francesca sarà più divertente, in quanto potrete sfruttare i loro punti deboli: da una pallina da golf esplosiva, ad un uccisione con un coltello da circoncisione mentre siete vestiti da medico medievale (con quella tanto bellissima quanto inquietante maschera), dalla visita di un amante dentro una stanza scura al semplice colpo in testa, stavolta il black humour che sempre ha caratterizzato questo titolo torna in maniera molto più preponderante del precedente episodio, strappando qualche risata tra una scelta e l’altra.
Per migliorare e differenziare il gameplay, tutta la struttura principale della villa e le case affini (che potrete utilizzare per poter addentrarvi e raggiungere il bersaglio) sono meglio definite e variegate, eliminando la leggera noia che creavano le molteplici stanze simili nella villa di Parigi. La presenza di un obiettivo in più, la grandezza maggiore della mappa e la differenziazione presente in questo episodio amplia la longevità della missione, senza diventare però ripetitivo. Soprattutto in chiusura, nel raggiungere il virus, troverete pane per i vostri denti e, in alcuni casi, dovrete ricorrere alle maniere forti per poter sopravvivere. Ogni sezione di questa missione è studiata nei minimi dettagli, dalla caverna/laboratorio del virus al campo da golf, avrete i giusti spazi per muovervi, le giuste vie di fuga e abbastanza guardie da farvi imprecare qualche volta per non averne vista una. In termini tecnici, ci troviamo ad un leggero miglioramento nel comparto grafico, grazie anche alle patch rilasciate (e che quindi migliorano anche il precedente capitolo): tuttavia alcuni bug e crash potrebbero accompagnarvi nel gioco, costringendovi a ricaricare il punto di salvataggio precedente. In termini di storyline generale non si scopre molto, anzi vengono solo posti altri quesiti, facendo però intuire che, ben presto, ci troveremo davanti ad una resa dei contri tra l’Agente 47 e il misterioso killer.