Il 21 luglio 2017 sullo store di Epic Games è apparso per la prima volta il gioco che, negli anni successivi, avrebbe rivoluzionato l’intero mondo videoludico. Fortnite nasce come un Battle Royale colorato e dallo stile cartoonesco. La particolarità che ha subito affascinato i giocatori è la possibilità di costruire barriere tramite l’utilizzo di materiali raccolti durante la partita. Con il tempo la nascita di moltissime modalità differenti ha fatto si che il pubblico si affezionasse sempre di più a questo titolo, al punto di renderlo uno dei giochi più scaricati al mondo. Una volta appurato l’enorme successo del titolo, Epic Games ha deciso di allargare ancora di più il proprio giro. Dal 15 maggio 2018 (per dispositivi Apple) e dal 9 agosto 2018 (per dispositivi Android) Fortnite è disponibile anche per mobile. Il gioco, gratuito per tutte le piattaforme, è stato per le varie aziende fonte di guadagno per più di due anni… fino a quando qualcosa si è rotto. Ci teniamo a dirvi che di seguito racconteremo le vicende in maniera totalmente imparziale, limitandoci a descrivere i fatti accaduti nel modo più trasparente possibile.
Il punto di rottura
Qualche giorno fa, gli utenti hanno notato come il gioco non fosse più disponibile sull’Apple Store e, pochi momenti dopo, Epic Games ci ha tenuto a spiegare la situazione. In 3 anni Fortnite ha raggiunto circa 350 milioni di utenti, un numero notevole se consideriamo che social come Twitter ne hanno molti meno. Essendo un titolo gratuito, il guadagno per l’azienda arriva tramite gli acquisti in-app. È possibile infatti comprare tramite lo shop skin, oggetti, battle pass e altri contenuti esclusivi. Da quando è stato rilasciato il gioco ha generato circa un miliardo di euro. Fin qui nessun problema per quanto riguarda le versioni per PC, PlayStation 4 e Xbox One, dove gli acquisti avvengono tramite i loro store ufficiali. Il caos generale è stato causato dalla telefonia mobile visto che secondo quanto detto da Epic, infatti, Apple e Google trattengono il 30% di ogni acquisto in-app che avviene sulle loro piattaforme.
Per quanto riguarda i dispositivi iOS, sono consentiti gli acquisti e i download solamente attraverso l’Apple Store. Ciò rende il tutto più sicuro, ma costringe gli utenti a utilizzare la loro piattaforma. Al contrario, Google permette i download anche da altre fonti ma, attraverso dei contratti e delle negoziazioni con varie aziende, è riuscita ad ottenere alcune sue applicazioni – come il Play Store, Youtube e Gmail – preinstallate su ogni dispositivo. Dopo che Epic Games ha ottenuto un rifiuto da parte di OnePlus riguardo la sua richiesta di preinstallare il proprio store sui suoi dispositivi, ha deciso di combattere questo “monopolio” e costringere le due aziende a dare agli utenti nuove possibilità (così come Microsoft ha dovuto fare con Windows).
Un salto nel passato… fino al 1984
Prima di cominciare una vera e propria causa legale, Epic Games ha deciso di attaccare direttamente la Apple utilizzando le loro stesse armi. Nel 1984, per presentare il primo Macintosh, venne creato un trailer ispirato al film Orwell 1984 appena uscito nelle sale. Al termine del filmato è possibile leggere “Il 24 gennaio Apple Computer introdurrà Macintosh. Così capirete perché il 1984 non sarà mai come in 1984“.
Utilizzando questo contenuto, Fortnite ha deciso di crearne una propria versione. Con lo stile tipico del videogioco, è stato realizzato questo video-trailer nel quale, al posto dell’uomo dispotico presente sullo schermo, troviamo una mela, una provocazione molto forte contro Apple, soprattutto se consideriamo anche la scritta finale “Epic Games ha sfidato il monopolio di Apple Store. Come risposta, Apple ha bloccato Fortnite su un miliardo di dispositivi. Combatti con noi per evitare che il 2020 diventi il 1984“.
Il caso Google e quello Apple
Le accuse contro Apple sono state molto più trasparenti rispetto a quelle contro Google. Ciò che sappiamo è che, poche ore dopo la rimozione di Fortnite all’interno dei dispositivi iOS, anche l’azienda di Brin e Page ha rimosso il gioco dai propri. La causa? Epic Games ha creato un sistema che permetteva l’acquisto direttamente dall’applicazione senza passare per i vari store. Dal momento della rimozione, la Epic ha fatto causa alle due aziende accusandole di monopolio. I due documenti (Google Case e Apple Case), redatti da uno studio californiano, sono reperibili e leggibili su internet; essendo in totale più di 120 pagine, cercheremo di riassumere ciò che è stato scritto al loro interno. Viste le dimensioni della vicenda, non riusciamo neanche ad immaginare l’enorme cifra che le aziende saranno disposte a pagare per risolvere la questione.
Innanzitutto è importante specificare che Epic non ha richiesto, in nessuno dei due casi, cifre di denaro come rimborso. Al termine dei documenti ci tengono infatti a precisare che il loro unico intento è quello di interrompere le pratiche monopolistiche delle due. Entrambe le cause cominciano con una piccola introduzione riguardo le “origini” delle aziende. Per quanto riguarda Google viene citato il loro motto originale “don’t be evil“, mentre Apple viene nuovamente provocata ricordando la loro campagna del 1984 contro il monopolio del PC IBM. Continua poi specificando come le due aziende si trovino in questo momento a capo dei loro settori. Successivamente i casi sono stati trattati in maniera differente e separata. All’interno dell’Apple Case si parla di quanto sopra citato, ovvero l’obbligo di utilizzo dell’Apple Store per gli acquisti in-app e la “tassa” del 30% su tutte le operazioni (specificando che in media la commissione delle altre piattaforme è circa del 3%). Spostando l’attenzione su Google, ma rimanendo sempre piuttosto vaghi, Epic afferma che da anni l’azienda sta tentando di rendere Android un sistema sempre più “chiuso“. Google avrebbe, tramite tecniche commerciali e contrattuali, eliminato il resto della concorrenza. Seppur sia vero che nella maggior parte dei dispositivi troviamo oggi preinstallate applicazioni provenienti da quest’azienda, è possibile anche scaricarne altre tramite store online e pagine web. Ricordiamo anche che lo stesso Fortnite non si trovava inizialmente sul Play Store, ma è stato spostato in seguito.
All’interno dei documenti, non è mancata la definizione di Fortnite come fenomeno globale citando i suoi 350 milioni di download. Continuando in maniera simile in entrambe le cause, Epic Games ci tende a sottolineare come i dispositivi mobili facciano ormai parte della nostra vita quotidiana e che quindi dovrebbero permettere la concorrenza. Infine, gli avvocati (che ricordiamo appartenere a due degli studi legali più famosi degli Stati Uniti) hanno spiegato che Google offre la possibilità di pubblicizzare il proprio prodotto tramite le sue applicazioni solamente se viene data l’esclusività di download al Play Store. Inoltre, nonostante sia possibile scaricare applicazioni anche in maniera differente, sarà necessario prima modificare le impostazioni del dispositivo, e in seguito non sarà poi possibile effettuare alcun aggiornamento, costringendo gli utenti a ripiegare nuovamente sul loro negozio.
Terminano così i documenti che sono stati resi pubblici sul web, e ovviamente non sappiamo quali informazioni sono state tenute nascoste dalle varie aziende. L’unica cosa che possiamo affermare è che, come in tutte le situazioni, la verità sta sicuramente nel mezzo. Non ci sentiamo in grado di condannare alcuna società, visto che ogni decisione è stata ovviamente presa in base al proprio interesse. Sicuramente il successo di Fortnite non verrà interrotto a causa di questa vicenda e anzi, probabilmente la perdita maggiore sarà per i due store che hanno perso così una notevole somma di guadagno. Non sappiamo se Epic Games riuscirà nel suo intento, essendo sia Apple che Google ormai leader indiscussi del loro settore. Chissà che, dopo questi fatti, qualche piccola azienda intraprendente (che prima sarebbe stata stroncata sul nascere) riuscirà a ottenere la visibilità che si merita.
Non ci resta che attendere per scoprire qualche novità in più riguardo questa vicenda. Vi ricordiamo di seguire sui vari social l’hashtag #FreeFortnite lanciato da Epic Games per ricevere tutte le informazioni. Noi vi rimandiamo alle nostre pagine che, come al solito, non mancheranno di essere aggiornate costantemente.