Con Deponia Doomsday continua inaspettatamente la serie del divertente punta e clicca, che sembrava essere stata concepita per essere una trilogia. Se uniamo poi a tutto questo che i producers hanno annunciato il titolo solo pochi giorni prima del lancio, avremo chiaro che si tratta niente meno che di una strategia premeditata. Quella che all’inizio era principalmente sorpresa, è diventata subito piacere: piacere di trovarci di nuovo ai comandi del maldestro Rufus, piacere di ridere ad ogni scena, piacere di giocare un episodio nel quale niente è dato per scontato. Andiamo dunque a vedere come si è comportata Daedalic Entertainment con il quarto e gradito capitolo!
Non è proprio una De Lorean…
Come vi abbiamo già anticipato, ritorneremo nei panni di Rufus… eppure non vi sembrava che in Goodbye Deponia la storia fosse terminata? A quanto pare no. Dopo un breve prologo, nel quale vedremo Rufus sacrificarsi, vedremo il nostro eroe che… si sveglierà da un sogno, prima ancora di far partire la sua mongolfiera per Elysium. Avete capito bene. Lui penserà sia un sogno, e che abbia avuto una visione del futuro. A cambiare però gli avvenimenti arriva uno strano dottore che provando a parcheggiare romperà i preziosi bicchieri di cristallo della fidanzata di Rufus: Toni. Parlando con lui, scopriremo che è in viaggio nel tempo con la sua sfavillante Chronocar, per modificare il continuum spazio temporale ed evitare che tutto vada in malora come nella “visione” di Rufus. Inizia da qui il nostro spassoso viaggio nel tempo, per cercare di mettere a posto i pezzi, e chissà, magari evitare che alcuni determinati eventi accadano… sarete abbastanza folli da riuscirci?
Tutto ha una fine, tranne le salsicce e le mie avventure
Quello che rende Deponia Doomsday (come del resto anche i precedenti capitoli) un titolo godibile, è chiaramente la sua vena comica. L’umorismo del titolo riesce a strappare una risata anche ai più scettici, con tecniche semplici ma mai banali. Il modo in cui Rufus riesce sempre maldestramente a cacciarsi nei guai è solo la punta dell’iceberg: il gioco è esilarante nei dialoghi (anche nei momenti di maggiore tensione), nelle situazioni che si verranno a creare e nel modo in cui il nostro caro amico le “risolverà”. Tra un “DAMMM DAMMM DAAAAAAAAMM” a caso, ed una battaglia nella piscina delle palline colorate (in un punta e clicca? Esattamente), vi sfidiamo davvero ad annoiarvi.
I giochi nel gioco
Cogliendo al volo l’assist della piscina con le palline, andiamo a parlare delle particolarità e delle sfaccettature a livello di gameplay che rendono questo gioco estremamente vario. Oltre al classico cercaraccogliusa che indiscutibilmente è prerogativa delle avventure grafiche punta e clicca, in Deponia Doomsday ci troviamo di fronte a numerosissimi mini giochi e puzzle da risolvere, che molto spesso saranno indispensabili per procedere con la trama. Questi sono unici, e dunque le meccaniche cambiano da uno all’altro (a parte il più ricorrente “click a ripetizione” del mouse). Giocare a “tris” con la frutta sarà solo l’inizio…
Anche se decisamente divertenti, i minigiochi a volte risulteranno un po “forzati”, inseriti perché si doveva. Anche se questo potrebbe sembrare poco coerente con il genere, è invece chiarissimo che lo scopo di Daedalic Entertainment è di intrattenere e divertire il più possibile, e se bisogna “forzare” un minigioco per riuscire ancora meglio nell’intento la cosa è decisamente lecita. L’unica leggerezza riguardo questi, è una realizzazione tecnica che poteva meritare di più.
Ritorno dello stile classico
A parte questi, Deponia Doomsday richiama il più genuino e classico degli stili di punta e clicca: interfaccia con inventario “a chiamata” e nel quale sarà possibile anche combinare degli oggetti per crearne di nuovi, puntatore del mouse che elenca se e come si può interagire con un determinato oggetto (guardare o interagire o entrambi), e un tasto apposito per evidenziare sullo schermo tutti i punti attivi della mappa. Molto gradito l’inserimento dello spostamento rapido da una mappa all’altra con il doppio click sulle zone di uscita, che riesce a donare un po più di dinamicità (e velocità, ovviamente) ad un genere che di base ne è sprovvisto. Unica pecca, riguarda la dimensione dei caratteri di testo. Ovviamente oltre ai dialoghi vocali (dei quali potremo scegliere anche la lingua all’avvio del gioco, ma purtroppo non ancora l’Italiano) saranno presenti anche i classici sottotitoli colorati: purtroppo sia questi, sia le opzioni di risposta che dovremo scegliere durante le nostre chiacchierate non saranno proprio grandissimi, e ad alcune persone inevitabilmente risulteranno scomodi.
Non solo ferraglia
Una delle scelte più gradite di Daedalic Entertainment è stata quella di mantenere lo stile grafico del gioco intatto: niente di meglio del “cartoon style” per un gioco votato a far ridere! Ovviamente anche il livello dei dettagli, anche se non in modo estremamente evidente, è migliorato dal terzo titolo della saga. Questo inoltre fa si che il titolo per girare non necessiti di requisiti hardware d’elite, e dunque potrete giocarlo anche su macchine un po più datate. Il comparto sonoro è semplice, funzionale e ben realizzato. Come vi accennavamo però, non sono ancora disponibili i dialoghi in lingua italiana; questa in ogni caso è una cosa destinata a cambiare, dato che il distributore italiano che si occuperà del titolo (Adventure Productions) ha annunciato che durante il mese di giugno arriverà nei negozi italiani una versione retail di Deponia Doomsday e che comprenderà ovviamente anche il doppiaggio italiano (e dato che il nostro paese è invidiabile per la qualità dei doppiatori, non possiamo che aspettare curiosi).