Pokémon Unite: come può impattare nel mercato dei MOBA?

Dopo l'annuncio di Pokémon Unite, il mercato dei titoli MOBA potrebbe ricevere un nuovo importante competitor, vediamo insieme perché!

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane GL Originals Lettura da 6 minuti

Con l’arrivo di League of Legends nel 2009, il mercato dei MOBA (conosciuti anche come arena) si è concretizzato fino a diventare uno dei più fiorenti, con il titolo targato Riot Games che continua a monopolizzare la prima posizione delle classifiche. Nel corso degli anni, con l’avvento dei dispositivi mobile, il genere ha iniziato ad abbracciare sotto una nuova ottica la visione della portabilità, secondo la quale le meccaniche di gioco potevano essere semplificate al massimo al fine di aumentare esponenzialmente i possibili giocatori attivi. In fondo, più o meno tutti sono in possesso di un telefono in grado di far girare agevolmente migliaia di videogiochi che possono essere fruiti in qualunque luogo o momento. Il nuovo annuncio della The Pokémon Company riguarda proprio un titolo di questo tipo, parliamo di un MOBA che farà il suo debutto su smartphone e su Nintendo Switch in cross-play, il quale prende il nome di Pokémon Unite.

Pokémon UniteLa nota azienda non è tuttavia atta a curare il progetto da sola, in quanto lo sviluppo è stato affidato in parte a TiMi, sviluppatore sussidiario di Tencent (azienda proprietaria di Riot Games). Dopo il trailer mostrato, molti assidui giocatori dei MOBA attualmente in voga hanno sicuramente ricevuto un’interessante pulce nell’orecchio, visto che un’arena dove portare in campo tutti i pokémon è sempre stato il sogno segreto di diversi appassionati. Vediamo quindi in che modo Pokémon Unite potrà impattare sul mercato, cercando di capire se diventerà un titolo di nicchia o se sarà in grado di smuovere gli equilibri.

Via le pretese, bastano i pokémon 

Come abbiamo potuto già assistere con l’avvento di Pokémon Go, i teneri mostriciattoli nipponici sono in grado di sbaragliare qualunque competitor con la loro sola presenza, rendendo di successo giochi che presentano comunque diversi difetti. Fa riflettere come il titolo in AR a tema Pokémon sviluppato da Niantic riuscì a sbaragliare Ingress, opera simile ma decisamente più completa, addirittura della stessa software house. Partendo da questo presupposto, possiamo già essere sicuri del successo di Pokémon Unite, che potrà essere ovviamente sorprendente o solo parziale, ma che con ogni probabilità non si rivelerà un totale buco nell’acqua.

Impossibile non considerare poi il target di riferimento del gioco, i telefoni e Nintendo Switch, due piattaforme estremamente limitate rispetto al mondo del PC, dove i MOBA sono diventati dei veri e propri sport competitivi ed estremamente seguiti. Ovviamente, la nuova opera pubblicata da Nintendo punta a intrattenere una gran quantità del pubblico poco avvezzo al mondo dei videogiochi, attraverso meccaniche decisamente più semplici e intuitive, le quali non per questo potrebbero risultare comunque difficili da padroneggiare ad alti livelli. Come abbiamo potuto vedere durante il video di presentazione, tutti i comandi verranno impartiti attraverso appositi bottoni evidenti sugli schermi dei telefoni, mentre è probabile che su Nintendo Switch le funzioni touch vengano sostituite dalle possibilità dei due Joy-Con. Sembra comunque che le piattaforme saranno a loro modo bilanciate, vista la conferma del cross-play.

Pokémon UniteMille competitor contro Pokémon Unite

Fatta questa premessa, risulta chiaro che Pokémon Unite non mirerà al pubblico di giocatori più accaniti e competitivi, quanto a coloro che vorranno svagarsi nei momenti di buco fuori casa, o desidereranno magari intraprendere una veloce partita occasionale. Per quanto riguarda questo campo, l’opera trova comunque una discreta concorrenza ad attenderla. Su Nintendo Switch il problema non sarà particolarmente rilevante, ed è chiaro che il gioco risulterà ottimo per molti amanti dell’ecosistema Nintendo – e dei pokémon – che vengono proiettati in questo genere poco presente sul Nintendo eShop. Tuttavia, sul fronte del mercato mobile, diversi titoli più blasonati potrebbero dare filo da torcere all’opera. Se è vero che un boom iniziale sarà garantito dalla sola presenza dei mostriciattoli, rimane comunque il fatto che sul grande periodo sarà comunque la qualità a rendere la produzione più o meno di successo; in fondo non molti si approccerebbero ad un opera noiosa e brutta da giocare solo per i suoi protagonisti. A questo punto, si fanno avanti nomi importanti come Mobile Legends e Brawl Stars, ma anche l’imminente Wild Rift targato Riot Games avrà sicuramente un suo impatto sul mercato mobile. Riuscirà Pokémon Unite a competere sul lungo periodo con tutte queste presenze? Inutile dire che lo scopriremo solo dopo averlo potuto provare con mano.

Un importante dettaglio che potrebbe tuttavia donare all’esperienza meno successo di quanto previsto è il suo costo, inizialmente del tutto gratuito, ma stando a quanto dichiarato solamente free to start, con quindi un conseguente obbligo di una o più microtransazioni successive. Non è chiaro se sarà necessario acquistare la vera e propria licenza del gioco dopo un tot di tempo, o se alcuni dei 100 pokémon annunciati potranno essere ottenuti solo attraverso la valuta reale. Staremo anche a vedere in che modo la scena competitiva del titolo si affermerà, sempre se questa nascerà in qualche modo nel corso dei mesi. Restiamo quindi in attesa di ulteriori dettagli, come una finestra di lancio più precisa o nuovi elementi di gameplay.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.