Dieci anni fa le serie tv erano leggermente diverse da ciò a cui siamo oramai abituati: iniziavano a comparire le prime miniserie (Luther, per esempio) e il media cominciava ad avvicinarsi ad una serialità differente dal classico procedurale. Venti anni fa, però, le cose erano molto diverse: Buffy, i Soprano, West Wing e tante altre opere coloravano i pomeriggi e le sere dei fan con episodi settimanali, una ricorrenza di temi specifici e una trama orizzontale decisamente leggera, quasi accennata. Ora siamo abituati al binge watch in streaming, ma non passa un mese senza che una grande voglia di rewatch torni in me, spingendomi a riguardare qualche stella del passato. Per colpa di questo sentimento ho rivisto Chuck, The Mentalist, Psych, e solo recentemente How I Met Your Mother.
Proprio questa serie ha messo in evidenza un tema molto importante, dovuto alla localizzazione: non parliamo della traduzione che in alcuni casi va davvero fuori tema (come Marshall sfida il Traffico per tradurre “Marshall vs The Machine”, traduzione fuori contesto che solo nella stagione 9 torna ad essere Marshall contro le Macchine) oppure maschera qualche dialogo poco voluto (quando hanno cambiato la battuta su Silvio Berlusconi con “chi governa il Paese”). Parliamo invece di come viene distribuita una serie tv nell’era dello streaming ( e prima ancora, all’epoca di HIMYM). C’è da dire anzi che alcune volte qualche dialogo lo si salva (come la frase in italiano “andiamo, fratello. No Mastroianni tutti i Funions”), e per questo dobbiamo solo che essere grati.
In How I Met Your Mother, durante la puntata 8 episodio 21 (ma in realtà anche in un’altra puntata precedente), ripetono la frase Andiamo, fratello. No Mastroianni tutti i Funions, per dire quello che in inglese sarebbe “Come on, bro. Don’t Bogart all the Funions”. I creatori della serie hanno tradotto questa frase in italiano giocando sulla parola Bogart, che significa “non soffiarmi”, e che nasce dal cognome del famoso attore, messo in parallelo nella traduzione con Marcello Mastroianni, riferendosi ai Funions, delle patatine al gusto cipolla. Fortunatamente, quella frase che in italiano non significa nulla è stata localizzata in “Anvedi, fratello. Me stai a magnà tutte le fettuccine”, decisamente più a tema e molto più divertente in termini di suoni. Torneremo su questa scena più avanti.
Localizzazione Grafica
Sebbene le serie vengano doppiate, non sempre è possibile fare la “voce in testa” per leggere dei testi in inglese. Alcune volte capita che in una produzione audiovisiva il personaggio “legga” nella sua testa (nella lingua tradotta) una frase scritta magari su un foglio, così da renderla comprensibile a chi non conosce l’inglese senza usare obbligatoriamente i sottotitoli. Talvolta però, per evitare troppi dialoghi in testa, serie e film vengono distribuiti con delle blank page, ovvero delle sezioni compilabili con del testo in post produzione, andando a mostrare le scritte nella lingua tradotta. Succede spesso (e male) con i Simpson, ma soprattutto con le sit-com.
In How I Met Your Mother, quindi, ci troviamo molte volte frasi scritte in questo modo che richiedono un lavoro da parte della produzione (in questo caso italiana) per essere comprensibili. Per facilitare ciò, vengono mandate schermate “bianche” dove non serve cancellare ciò che già è presente ma basta inserire col giusto font le scritte.
I servizi streaming
Il caso che mi è saltato all’occhio riguarda proprio HIMYM e Netflix: la serie, che come tante vecchie glorie è stata acquistata al completo dai vari servizi dedicati allo streaming, viene mandata in versione “blank”, ovvero senza scritte. Per questo ci troviamo, in alcuni casi, complice la voglia di mandare online le serie un tanto al chilo (e non con la cura che veniva usata dalle emittenti televisive, vuoi anche per il fatto che non erano on demand ma in programmazione), alcuni spazi completamente bianchi. È il caso del Playbook di Barney, che ha le ultime mosse disposte su schermo bianco senza alcuna scritta sopra, o peggio ancora durante il momento in cui Marshall e Lily discutono se andare a Roma. La scena, molto divertente e migliorata soprattutto grazie al doppiaggio che adatta una frase poco sensata originale in qualcosa di migliore, ha un senso ben preciso: Marshall conosce solo una frase in italiano, ma nonostante tutto dice a Lily delle cose molto dolci.
Come vedete nel video, mentre ripete “Anvedi, fratello, me stai a magnà tutte le fettuccine”, in realtà sta dicendo:
Okay, va bene. Forse l’unica frase che conosco in italiano è “Anvedi, fratello, me stai a magnà tutte le fettuccine”, ma so nel mio cuore che mi capirai comunque, perché nessuno ha mai capito qualcun’altro come io e te ci comprendiamo. Questo viaggio sarà pauroso? Certo. Mi piace l’idea di non conoscere la lingua? Certo che no. Ma so che ce la faremo. Ti amo, Lily. Ti amo.
Ora, immaginate una scena in cui Marshall ripete la stessa buffa frase a ripetizione, leggendo però sotto delle cose così tenere. E ora invece provate a immaginare come sarebbe una scena simile senza i sottotitoli, che su Netflix – piattaforma che tra l’altro è recentemente finita nell’occhio del ciclone per alcune decisioni prese a riguardo del politically correct – sono stati messi ovviamente come facoltativi. Tutto perde senso, diventa meno importante, e risulta anche strano.
Insomma, siamo nell’era del binge watching, ed è fantastico vedere in streaming serie stupende tutte insieme. Ciò che però sembra è che ormai le serie siano vendute un tanto al chilo, puntando solo su dare all’utente tutto e subito, senza curare quei minimi particolari che, in alcuni casi sono innocui, ma in altri rendono una scena così romantica un qualcosa di scialbo e buffo.