Nel 2013, come un fulmine a ciel sereno, comparve questo fantomatico Reboot della saga della nostra archeologa e avventuriera preferita, Lara Croft.
Come tutti i reboot, di certo non venne visto di buon occhio, anzi; l’onere di produrlo venne assegnato alla Crystal Dynamics, già con le mani in Tomb Raider fin dal suo capitolo Legends. Il risultato fu discreto, Tomb Raider ebbe un ottimo successo, tanto da portare alla produzione il sequel, titolo di cui parliamo in questa recensione.
Rise of the Tomb Raider è il sequel di questa nuova e fresca Lara, prodotto sempre da Crystal Dynamics, stavolta però in esclusiva temporale per console Microsoft, ovvero Xbox One e Xbox 360.
In Rise of the Tomb Raider ci troviamo a controllare di nuovo Lara Croft. Dopo gli avvenimenti del precedente capitolo, la nostra esploratrice è confusa, scioccata e cambiata profondamente. Questo cambiamento, fin da subito, sarà tangibile, tant’è che (oserei dire finalmente) si inizia a palpare, seppur lievemente, l’atmosfera dei vecchi titoli.
Prendendo in mano le ricerche del padre, morto proprio a causa di queste, Lara è convinta di dover completare la sua missione. Ma per fare ciò, si troverà schiacciata da un lato da tutta la pressione mediatica, facendo comunque parte di una famiglia rinomata e, sempre a causa del padre, caduta in disgrazia; dall’altro lato, si scontrerà invece con un nemico misterioso: una setta chiamata Trinità, alla ricerca della Tomba del Profeta, mistero cardine del gioco.
Le tematiche affrontate, così come la caratterizzazione dei personaggi, risultano leggermente più adulte del precedente titolo, che utilizza espedienti narrativi, come il flashback, per tenere incollato il videogiocatore al gioco.
Scattiamo una foto?
Fra paesaggi innevati e lande deserte, partiremo quindi all’esplorazione: a differenza del precedente titolo gli ambienti sono più ampi, più esplorabili, e ricchi di materiale da poter prendere per potenziamenti, cure e molto altro.
Graficamente ottimo, l’esperienza visiva si mostra su console next-gen come qualcosa di emozionante: la vista dei paesaggi innevati e delle lande deserte risultano spettacolari. Contrapposto a ciò, alcuni dettagli degli ambienti e dei personaggi spesso si perdono. Degni di nota sono i capelli di Lara, animati in modo sublime e realistico.
Ciò che non si perde invece, è il senso logico della storia, ottimamente doppiata da voci italiane che sapranno rendere giustizia ad una trama eccellente.
Gameplay che vince…
All’inizio del gioco potrete scegliere la difficoltà: le 4 disponibili si differenzieranno per vita e per danni dei nemici, aiuti su HUD e qualche piccolo dettaglio.
Tralasciando la storia, il gioco sfrutterà il vecchio metodo dell’avventura stile Uncharted, già consolidato con Tomb Raider, inserendovi in scenari dall’atmosfera mistica.
Nei percorsi che vi troverete ad affrontare, potrete notare due pattern:
– il classico percorso lineare, che vi collegherà dal vostro precedente punto al successivo;
– le aree libere, zone interamente esplorabili con collezionabili, materiali da recuperare, posti segreti, pareti da scalare e le famose tombe.
Quest’ultime, grande ritorno dal precedente titolo, sono aumentate, migliorate e offriranno ore e ore di sfide e enigmi a tutti i giocatori.
Nelle aree libere, oltre all’esplorazione, potrete imbattervi in alcuni nemici: gestiti da un’IA senza lode e senza infamia, potrete però sorprenderli e ucciderli furtivamente. Ben realizzate le animazioni, cruente e spettacolari allo stesso tempo.
Già accennato prima, in questo Tomb Raider il sistema di raccoglimento materiali è migliorato, inserendo nella mappa alberi secchi da cui ricavare legna, funghi da cui ricavare veleno e molto altro. Potrete inoltre fabbricare le vostre munizioni per l’arco e curarvi attraverso pulsanti veloci (i dorsali del controller).
Ma prima di ciò, per poter accedere a molte delle funzioni, dovrete utilizzare un accampamento: identico al precedente, potrete qui acquistare abilità tramite skill points e potenziare il vostro equipaggiamento, che si riduce a armi (e relative munizioni), piccone e vestiti.
Un ultimo dettaglio, ma non per importanza, sono le lingue: Lara infatti si troverà a dover leggere lingue antiche e non, e per farlo avrà bisogno di un certo grado di abilità. Queste abilità, divise per lingua (Russo, Mongolo, Greco), potranno essere potenziate recuperando degli artefatti in giro per le mappe. Successivamente, col giusto grado, potrete leggere le iscrizioni sparse nel gioco, che vi indirizzeranno verso punti di interesse quali segreti e oggetti chiave.