Animal Crossing: New Horizons non è stato ancora rilasciato ufficialmente in Cina, ma ciò non ha impedito ai proprietari di Switch nella regione di raccogliere alcune copie del gioco di Nintendo tramite importazione dall’estero. Seguendo le indiscrezioni, sembra che il governo cinese abbia messo in discussione il modo in cui alcuni giocatori utilizzino il gioco. Stando a quanto dichiarato, nelle scorse settimane alcuni players avrebbero creato molteplici contenuti al fine di prendere parte nella lotta politica in corso ad Hong Kong usufruendo delle funzionalità messe a disposizione dal gioco stesso. Le proteste continuano da svariati mesi su strada, ma con l’arrivo dell’attuale pandemia i manifestanti si sono tendenzialmente trasferiti sul web. Logicamente si pensa che il governo cinese non ne sia felice, e che proprio per questo abbia deciso di bloccare le vendite del gioco nel paese.
Anche se non disponiamo ancora di una conferma ufficiale, sembra che sia stato inviato un mandato alla piattaforma di e-commerce Taobao, un negozio online cinese simile ad ebay, per reprimere le vendite del gioco. Inoltre, ai venditori non è consentito vendere qualsiasi merce legata al gioco, così come l’hardware correlato. Prima di concludere, ricordiamo a tutti i nostri lettori che stiamo trattando dei semplici rumors, e vi invitiamo dunque a prenderli come tali. Animal Crossing: New Horizons è disponibile dallo scorso 20 marzo per Nintendo Switch ed ha da poco scalato l’intera classifica italiana!