Consolidata nel settore dei videogiochi da moltissimi anni, Microsoft non può ormai non rispondere all’appello di una nuova generazione di console, che vedrebbe quindi il monopolio di Sony avere come unica concorrente effettiva Nintendo. Siamo già stati abituati, a partire dall’ormai invecchiata Xbox One, a sentire parlare degli aggiornamenti hardware molto prima che questi siano effettivamente pronti per essere rivelati nella loro interezza. Il grande pubblico che partecipa attivamente al settore inizia così a parlare del futuro che sembra sempre più prossimo, come sta appunto avvenendo per la recentissima Xbox Series X.
Svelata negli scorsi mesi con il nome deliberatamente in codice di Project Scarlett, l’hardware della nona generazione di console Microsoft è stato ufficialmente mostrato durante l’importante evento dei The Game Awards 2019. Proprio come avvenne per Project Scorpio che divenne Xbox One X, la nuova macchina ha cambiato del tutto denominazione prendendo una dritta finale totalmente diversa. Il CEO della divisione Xbox Phil Spencer rivelò infatti già negli scorsi giorni che il nome finale della nuova piattaforma sarebbe stato particolarmente simbolico ed intuitivo, e che avrebbe svelato esso stesso qualche dettaglio sulla macchina che era pronto a rappresentare.
È tra l’altro possibile rendersi immediatamente conto di come quest’appellativo apra la possibilità a nuove revisioni hardware. Le console targate Xbox rimpiangono spesso di non aver scelto la strada dei numeri, come fece dal canto suo Sony nel 1994, in quanto delle incomprensioni continuano a nascere giorno dopo giorno per via di denominazioni forse troppo complesse e slegate tra loro. Non bisogna inoltre dimenticare che negli scorsi mesi i rumor hanno parlato chiaramente di due console protagoniste della nuova generazione Microsoft con il nome in codice riepilogativo Scarlett: Lockhart (meno potente) e Anaconda (più potente ed adesso finalmente svelata).
Così, dopo l’annuncio ufficiale di Xbox Series X (appunto Anaconda), siamo qui per parlarvi di tutti i dettagli attualmente in nostro possesso sull’hardware in questione e sulle sue funzioni. Approfondiremo inoltre tutti i riscontri che questo progetto potrà avere una volta uscito nella sua attuale e generica finestra di lancio “Holiday 2020”, teoricamente attribuibile agli ultimi due mesi del prossimo anno.
Tutti pronti al Variable Rate Shading
La bandiera innalzata nelle premesse da Xbox Series X è il Variable Rate Shading (che possiamo abbreviare in VRS), una tecnologia già presente sul mercato e pronta a essere la linfa vitale della prossima generazione. Prima di spiegarvi a grandi linee cosa abbiamo tra le mani, senza però scendere particolarmente nei dettagli troppo tecnici, vi rimandiamo al nostro articolo contenente tutte le chicche del VRS approfondite nei minimi particolari, ma allo stesso tempo rese comprensibili con spiegazioni ed immagini per i poco avvezzi al settore puramente tecnico.
Il VRS permette di ottimizzare al meglio l’hardware statisticamente di gran lunga meno potente di quello che già possiamo vedere sull’avanguardia del mercato PC. Basti pensare che su quest’ultimo la tecnologia in questione è già presente da oltre un anno, dato che è stata introdotta con la serie di schede video che supportano il Ray Tracing: le Turing (o serie 20/ serie RTX). Grazie però alle performance migliorate che a livello software verranno quindi implementate, Xbox Series X riuscirà a rendere il 4K a 60 Fps molto più stabile e forse con il passare del tempo anche uno standard, come lo è il Full HD al giorno d’oggi.
Con Variable Rate Shading intendiamo la possibilità di avere un “rovinamento” dell’immagine, che non è però tragico come si potrebbe immaginare di primo acchito. Il gameplay non verrà infatti penalizzato da questa feature, bensì ottimizzato e reso visibilmente più gradevole. Ad essere resi meno dettagliati saranno tutti quei settori dello schermo che nei videogiochi il nostro occhio difficilmente percepisce, e dove quindi non si nota un’approssimazione o sfocatura. In cambio la risoluzione generale verrà quindi resa più stabile dato il minor numero pixel da dover processare – i modelli verranno a loro volta curati maggiormente e le performance stabilizzate al meglio – al fine di evitare cali di frame-rate e artefatti grafici che potrebbero mostrarsi frequentemente in assenza del VRS.
Il colpo basso a PlayStation 5!
A salire sul ring della prossima generazione non ci sarà solamente Xbox Series X come già è palese, nonostante il suo design sia tuttora totalmente ignoto: PlayStation 5 è già stata svelata. Quando nel 2013 le due console di questa generazione uscirono, i numeri particolarmente favorevoli per la controparte targata Sony furono praticamente immediati e lampanti. Negli ultimi anni Microsoft ha però tentato di appiattire il distacco quanto più possibile, per prepararsi poi a ripartire dominando la concorrenza con il suo nuovo hardware proprietario. Siamo arrivati proprio in quel momento, quello in cui la ripresa di Microsoft si farà vedere ufficialmente, l’esatto frangente di tempo in cui tutte le politiche adottate in questi mesi potranno finalmente dare i loro frutti, o forse far affondare completamente la divisione Xbox. L’idea di pubblicare quasi tutti i giochi sul mercato PC, oltre che qualche piccola perla indie anche sul mercato di Nintendo Switch, ha mostrato una piena apertura alla vendita del software ed un interesse basso per il proprio hardware.
Arrivati a questo punto però, Xbox Series X vuole provare a riprendere terreno anche sul campo della vendita di nuove console, con alcune possibilità esclusive che sembra possano non essere presenti su PlayStation 5 e che potrebbero creare una differenza sostanziale. Il VRS è sicuramente la prima feature interessante, che permetterà tanto per cominciare al costo finale di accesso di non essere particolarmente eccessivo, in quanto quest’ultimo sarebbe potuto lievitare senza la giusta ottimizzazione richiesta, in particolare per il mercato console. Anche se in generale le esclusive non sono state ultimamente il punto forte di Xbox, diversi studi sono stati assunti e la vendita di software è già stata resa considerevolmente più al centro dell’attenzione dalla compagnia. Non sappiamo se quest’ultima deciderà di bloccare le barriere ed ottenere una maggiore quantità di console vendute grazie alla politica delle esclusive, che Sony e Nintendo già applicano da tempo immemore, ma possiamo dire con certezza che i giochi first party che saranno presenti dal day one nell’Xbox Game Pass aumenteranno esponenzialmente.
Proprio quest’ultimo servizio è attualmente il gioiellino della compagnia, dato che a fronte di un prezzo tutto sommato davvero basso si possono ottenere su PC ed Xbox centinaia di giochi completamente gratuiti. Prodotti scaricabili e disinstallabili a piacimento finché si continua a rinnovare l’abbonamento continuamente in sconto, con nuove promozioni e offerte che risultano essere settimanalmente dietro l’angolo. Va ad aggiungersi a quest’offerta già di per sé rilevante il recente XCloud, che garantisce la possibilità di giocare in streaming dove e quando si vuole a chiunque possieda l’abbonamento ed una buona connessione di rete, portatile o fissa. I servizi attualmente offerti da Sony che si riassumono tuttora solamente nel PS Now non sono in grado di competere minimamente con quanto appena detto, anche se probabilmente la compagnia punterà molto su quest’ultimi, implementando nuove funzioni e migliorando quelle esistenti al meglio delle sue possibilità. Come anche dichiarato dal CEO di Xbox, però, non è ancora giunto il momento nel quale il Cloud potrà divenire il protagonista assoluto dell’industria soverchiando le piattaforme tradizionali – e bisogna per il momento restare ben concentrati sull’hardware -, che si tratti di PC o delle console.
Xbox Series X pronta a competere con il mercato PC
La nuova console presentata si pone subito degli obiettivi come già detto piuttosto importanti, legati principalmente al nuovo standard qualitativo che sembra sarà in grado di portare nei salotti dei videogiocatori del 2020. Ovviamente abbiamo già escluso si tratti di cloud gaming; Xbox Series X vuole permettere a pressoché chiunque di giocare, senza escludere chi non è ancora riuscito ad ottenere una connessione internet al passo con i tempi, fenomeno purtroppo molto diffuso anche in Italia. Parliamo quindi di una macchina piuttosto all’avanguardia, quasi in grado di avvicinarsi all’attuale master race PC a livello prestazionale. Il processore sarà infatti come già annunciato uno Zen 2 con architettura RDNA, la memoria interna una SSD NVMe M.2 ed il Ray Tracing sarà supportato con dell’hardware dedicato già presente. Troviamo quindi le stesse caratteristiche che per il momento sembra saranno anche le protagoniste della controparte Sony, e che prospettano una vera e propria rivoluzione non limitata esclusivamente al livello grafico.
La configurazione permette infatti agli sviluppatori di sbizzarrirsi con delle nuove funzionalità attualmente impossibili, anche per certi versi su PC. I 12 Teraflops garantiscono la possibilità di creare delle animazioni più al passo con i tempi e stupefacenti, la SSD di nuova generazione promette di nullificare i caricamenti che sempre hanno accompagnato le nostre esperienze, garantendo anche di fornire nuovi spunti per il game design con cambi di scenari estremamente repentini adesso possibili. Menzione d’onore va anche all’intelligenza artificiale, uno degli aspetti che fino ad oggi è stato particolarmente poco curato nella stragrande maggioranza dei titoli, proprio per questioni computazionali, ma che potrà presto risplendere e fornire una sfida simile a quella del multiplayer. Non ci sono attualmente piani legati ad un visore per la realtà virtuale targato Microsoft, che è già ben consolidato invece nel mondo PlayStation, ma adesso questo potrà sicuramente essere sviluppato e reso disponibile sulla nuova piattaforma.
Minimale, elegante e funzionale
Le foto di Xbox Series X che abbiamo potuto ammirare sono state accettate in modo alquanto controverso dalla community di videogiocatori, che si trattasse di interessati all’acquisto per il prossimo anno o meno. Molti hanno infatti elogiato il design della nuova macchina di Microsoft, che dopo anni di progettazione si è mostrata in modo fiero, ma ancora più persone non hanno apprezzato l’estetica presentata. Sono infatti diversi coloro che affermano che non sembra si tratti di una console da gaming, ma più di un dispositivo simile ad Alexa. Non sono poi mancate in rete battute su posacenere e frigoriferi, oltre che complotti più o meno scherzosi sui monoliti. Microsoft ha dal canto suo dichiarato che il design è sicuramente molto minimale ed elegante, ed è progettato per confondersi con l’ambiente senza dare nell’occhio dato che è possibile inoltre posizionare Xbox Series X sia in verticale che in orizzontale senza riscontrare problemi di alcun genere, almeno stando alle premesse attuali. Il “box” del marchio della casa di Redmond è inoltre adeguatamente rappresentato nella nuova console, il che la rende anche piuttosto simbolica con la sua forma.
Oltre a tendere al futuristico, la grandezza estesa in verticale vuole avere anche una funzione molto più che meramente estetica, dato che l’intero case è progettato per favorire una ventilazione decisamente migliore rispetto all’attuale generazione. È stato infatti mostrato che la configurazione contiene esclusivamente una ventola, che si prende la briga di far fuoriuscire l’aria calda e di immagazzinare quella dell’ambiente, con il fine di raffreddare al meglio i componenti. È stato inoltre dichiarato che la silenziosità è garantita, dato che gli sviluppatori si sono soffermati particolarmente sul creare un design che la rendesse possibile, ma potremo dirlo solo quando avremo la possibilità di vederla effettivamente in azione.
Nuovo hardware, nuovo controller, storico design
Nelle immagini dove abbiamo potuto ammirare il design di Xbox Series X è sempre presente un piccolo intruso, che siamo già pronti a tenere in mano per migliaia di ore: il nuovo controller! Questo si presenta con una struttura praticamente identica a quella del pad in versione base di Xbox One. Possiamo trovare gli ormai iconici analogici asimmetrici ed i tasti X, A, B, ed Y apparentemente uguali e non revisionati, ma c’è per fortuna qualche differenza. Anche se non sappiamo ancora molto sui dorsali che invece sono stati molto approfonditi in territorio PlayStation, le freccette direzionali prendono palesemente a piene mani da quelle dei controller elité di Xbox, uguali in entrambe le versioni presenti sul mercato. Tra l’altro, non sarà il bluetooth a collegare l’apparecchio ad Xbox Series X, in quanto verrà utilizzata una tecnologia proprietaria brevettata per diminuire l’input lag, che ha l’obiettivo di favorire la piena immersione nel videogioco. Le dimensioni sono state variate in modo trascurabile, in quanto ridotte solo leggermente, ed il tasto share è stato finalmente inserito. La community ha sempre chiesto a gran voce la sua presenza e gli sviluppatori hanno ascoltato i feedback ed implementato queste funzioni nel nuovo sistema – anche se non sono stati certamente i primi, questa manovra è diventata ormai uno standard – per tutti i controller attualmente in commercio.
Questo pad è compatibile al 100% con Windows, com’era intuibile con estrema facilità, ma anche tutte le Xbox One potranno essere onorate della sua presenza (anche se non è stato comunicato un supporto al nuovo pulsante share), non ci sono stati però accenni riguardo ad una compatibilità sull’ormai fuori produzione Xbox 360. L’intera console è invece retrocompatibile sui software al 100% con tutte le Xbox già uscite, persino con la prima! Questa funzione, leakata anche sul territorio di Sony, permetterà al distacco generazionale di essere appiattito di gran lunga, dato che chi deciderà di acquistare la nuova arrivata potrà disfarsi delle sue attuali console Microsoft senza troppe remore, in quanto tutti i trofei ed i giochi saranno pienamente condivisi nell’account.
A chiudere le danze c’è una nuova interessante feature: su Xbox Series X sarà possibile mettere in pausa diversi giochi allo stesso tempo, e si potrà tornare in ogni avventura nell’esatto punto dove questa è stata interrotta. Non si tratta di una funzione chissà quanto spettacolare, ma avendone avuto la possibilità gli sviluppatori hanno deciso di fornire questa possibilità ad una nicchia di utenti. La RAM GDDR6 ha infatti concesso questa opportunità, proprio come l’SSD garantirà un’accensione del dispositivo quasi istantanea e l’alta frequenza della memoria consentirà entrata ed uscita dai software senza fastidiose barriere e lag.
Un assaggio dei prossimi anni di Xbox Series X
Durante i The Game Awards 2019 a deliziarci per quanto riguarda la casa di Redmond non c’è stata solamente Xbox Series X, ma anche il nuovo Senua’s Saga: Hellblade 2. Dal trailer che potete vedere poco sopra è intuibile che non si tratti puramente di delizia – quanto di stupore per quello che Microsoft è riuscito a portare sullo schermo con l’engine di gioco – anche se ovviamente pre-renderizzato. Purtroppo questo titolo non uscirà al day one insieme alla console, ed è quindi più che lecito aspettare un suo debutto nel piuttosto lontano 2021. Ciononostante, l’altrettanto stupefacente Halo Infinite si prenderà il primato come esclusiva che metterà sotto sforzo la nuova macchina, d’altronde parliamo del gioco con il più alto budget di sviluppo mai investito!
Non ci resta adesso che aspettare nuovi dettagli su Xbox Series X, che arriveranno sicuramente nei prossimi mesi. Che si parli di nuovi titoli first party, di notizie sull’hardware o su alcune novità per servizio e possibilità offerte all’utenza, saremo sempre pronti ad aggiornarvi in tempo reale. Nelle sue ultime dichiarazioni, il CEO di Microsoft Phil Spencer ha inoltre dichiarato che questo E3 sarà particolarmente importante per la compagnia, seppur faccia un po’ sorridere notare come questa dichiarazione venga effettuata a cadenza annuale. Possiamo con un po’ di speranza avere alte aspettative per quello che verrà mostrato, augurandoci che si rilevi in grado di attirare la nostra attenzione ed indirizzarci alla next-gen.