Il presidente dell’Agcom Marcello Cardani, durante un’audizione presso la commissione Trasporti alla Camera, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda la diffusione del 5G nel nostro paese. In particolare si è soffermato sul tema riguardante le emissioni elettromagnetiche che destano preoccupazioni a molti utenti e sui possibili effetti che possono avere sulla salute umana e su quella ambientale.
Cardani ha precisato che la tecnologia del 5G provoca un inquinamento elettromagnetico di molto inferiore rispetto alle vecchie tecnologie 2G/3G/4G e ha anche affermato che molte speculazioni in merito alla questione sono del tutto infondate:
“Infondate e negate dai limiti degli altri paesi e negate dall’opinione di medici, fisici ed ingegneri. La tecnologia non è assolutamente pericolosa, secondo pareri altamente qualificati”.
Cardani, oltre ad affermare che l’inquinamento elettromagnetico è si presente ma notevolmente ridotto che in passato, ha precisato come questi valori siano di molto inferiori rispetto allo standard prefissato: “i limiti sono anni luce distanti da veri livelli di inizio della pericolosità”. Sostanzialmente, il numero uno dell’AGCOM, ha annunciato che in Italia i limiti imposti risultano essere significativamente più bassi rispetto ad altri paesi europei.
Concludendo con il tema della sicurezza delle reti, stando alle parole del presidente, il problema è di tipo “insolubile“. Sostanzialmente, dice, dobbiamo solo scegliere da chi essere spiati, se dagli americani o dai cinesi in quanto, al momento, il nostro paese non ha le potenzialità tali da potersi sorreggere solamente con le proprie forze.