Death Stranding: secondo Kojima è stato penalizzato in America visto il suo genere

Il game designer Hideo Kojima ha affermato che secondo lui Death Stranding è stato penalizzato in America in quanto non è uno sparatutto.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane News Lettura da 3 minuti

Dopo l’uscita di Death Stranding sugli scaffali l’8 novembre, la critica è stata fondamentalmente divisa in due parti. Abbiamo già parlato della seguente questione in questo articolo, ma delle novità sono arrivate. Hideo Kojima ha infatti recentemente rilasciato un’intervista agli studi di TgCom24, spiegando una sua interessante teoria riguardo quanto avvenuto con la critica e con gli utenti del territorio americano. Vi alleghiamo le parole del game designer qui di seguito.

I must say that the game received rave reviews, especially in Europe and Japan. Here in the United States, however, we have had stronger criticisms. Perhaps it is a difficult game to understand for a certain type of critic and audience. Americans are great fans of first-person shooters and Death Stranding isn’t one, it flies higher. I always try to create new things and disputes and discussions are fine, but it must be said that the Italians or the French have a different artistic sensibility that allows them to appreciate this kind of very original product, not only in video games but also in cinema.

Devo dire che il gioco ha ricevuto recensioni entusiastiche, specialmente in Europa ed in Giappone. Qui negli stati uniti, però, abbiamo avuto criticità maggiori. Sembra che sia un gioco difficile da capire per un certo tipo di critica e di audience. Gli americani sono fan degli sparatutto in prima persona e Death Stranding non lo è, vola più in alto. Provo sempre a creare cose nuove e le dispute e le discussioni vanno bene, ma va detto che gli italiani e i Francesi hanno una sensibilità artistica differente, che gli permette di apprezzare questo tipo di prodotti originali, non solo nei videogiochi ma anche nel cinema.

Il game designer si è quindi congratulato con il popolo italiano in particolar modo, visto che sembra sia uno dei pochi che è riuscito ad apprezzare e capire il suo gioco al meglio. Vi ricordiamo che anche la nostra recensione arriverà presto sul sito, e che sono già presenti su quest’ultimo delle utili guide per proseguire nell’avventura.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.