Furiosa – Recensione, un revenge movie apocalittico

Con Furiosa, Mad Max dimostra la sua longevità e la bravura di Miller nello svecchiare la saga, e non cadere nel già visto. Ecco la recensione!

Martina Leva
Di Martina Leva - Contributor Recensioni Lettura da 5 minuti
8.5
Furiosa - A Mad Max Saga

Furiosa: A Mad Max Saga ha appena fatto sbarco in tutte le sale cinematografiche, dopo aver ricevuto una standing ovation e lunghissimi applausi durante il Festival de Cannes di quest’anno. Il film è un prequel della saga cinematografica post-apocalittica Mad Max, firmata dal regista australiano George Miller. In questo prequel vengono infine svelate le origini del personaggio di Furiosa, a cui Charlize Theron ha prestato il volto nel precedente film. Questa volta, nei panni di questa forte figura femminile troviamo invece un’attrice attualmente sulla cresta dell’onda, Anya Taylor Joy, ed il punto forte di tutta la pellicola è sicuramente la sua interpretazione.

Nei panni di Furiosa, il personaggio si dimostra il perno attorno a cui ruota l’intera pellicola. Come Furiosa, l’attrice è calata in un ruolo femminile forte e complesso. Il creatore e regista George Miller ha preso il personaggio introdotto in Mad Max: Fury Road e ha ampliato la sua storia in un avvincente prequel. A differenza dei tradizionali personaggi femminili dei film d’azione, Furiosa appare con maggiori sfaccettature. Il personaggio diventa in tal modo quasi un simbolo in una vera e propria sfida agli stereotipi di genere nei film d’azione.

Per quanto riguarda la trama, il film si addentra nel passato del complesso personaggio di Furiosa, raccontandone il rapimento subito da bambina e il suo percorso per arrivare a trasformarsi nella temibile guerriera che il pubblico ha conosciuto.

La pellicola mostra fin da subito anche le abilità di Taylor-Joy nelle sequenze d’azione. Ma se da un lato Furiosa: A Mad Max Saga presenta intense scene di inseguimento e battaglie – che ricordano lo stile caratteristico del franchise – dall’altro l’azione si bilancia perfettamente con un approfondito sviluppo del personaggio e della narrazione tutta.

La cinematografia tipica di Mad Max

Miller ha utilizzato in questo prequel effetti in CGI perfettamente equilibrati rispetto al realismo delle azioni, riuscendo ad immergere lo spettatore senza scadere nell’assurdo; elemento che rimane comunque centrale nella creazione di un universo post-apocalittico. Lo stile visivo è quello tipico che ha caratterizzato tutto il franchise, cosa che già in partenza permette al film di distinguersi dai più tradizionali film d’azione.

Le scenografie, uniche nel loro genere ed estremamente riconoscibili e tipiche, trasportano direttamente gli spettatori in un futuro distopico complesso e accattivante, specchio della durezza e dell’aridità della storia stessa che si impegna a raccontare.

Oppressori e oppressi in un teatro desertico

Furiosa approfondisce inoltre i temi del potere e dell’oppressione in una veste inedita. Taylor-Joy diventa l’emblema di una lotta contro l’oppressore, e in particolare simbolo di empowerment e resilienza. Resilienza e sopravvivenza, infatti, giocano un ruolo centrale nella pellicola, plasmando lo sviluppo della storia e dei personaggi, in particolare caratterizzando la protagonista. La determinazione e l’ingegno di Furiosa nell’ostile paesaggio post-apocalittico, infatti, ne sono la prova.

La tematica fa da promemoria e riflessione allo spettatore stesso. Si tratta di una questione più grande di un pretesto narrativo, che può risuonare a chiunque. Questo, nonostante si tratti di un’ambientazione totalmente lontana dalla realtà attuale.

Questo prequel di Mad Max si distingue come film d’azione, eccellendo sotto diversi aspetti, non solo puramente tecnici. Lo sviluppo del personaggio e la rappresentazione di Furiosa come protagonista femminile forte e complessa, con una profondità emotiva, una storia avvincente e una fisicità impressionante nelle sequenze d’azione la rendono un personaggio che riuscirà sicuramente a restare nella memoria degli spettatori, oltre a segnare un grande traguardo per la stessa attrice.

Come franchise, dunque, Mad Max si riconferma in grado non solo di intrattenere, ma anche di sorprendere per la profondità e la complessità di personaggi e dinamiche. Sicuramente questi aspetti sono stati già in passato affrontati da altri film d’azione – e sono caratteristici della saga stessa. Ciò nonostante, il film rimane un unicum perché si configura come un mix riuscito di generi ed elementi differenti. Tutto questo con un risultato estremamente positivo, risultato assolutamente non scontato quando si corre il rischio di fare le scelte che ha fatto Miller.

Furiosa - A Mad Max Saga
8.5
Voto 8.5
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