A due anni dal rilascio ufficiale del suo predecessore e dopo essersi fatto valere durante l’ultimo E3 (e proprio a ridosso della fiera di Los Angeles di quest’anno) è stata rilasciata una versione Closed Alpha di Nioh 2, Action RPG di stampo “soulslike” fortemente ispirato alla cultura e alla storia del Giappone feudale. Dopo aver provato abbondantemente tale versione del gioco di Team Ninja, siamo ora in grado di ragguagliarvi sulle nostre prime impressioni, sottolineando – come ha fatto lo stesso publisher – che quello che abbiamo visto non corrisponde alla versione finale del titolo, e che molto sarà cambiato e/o corretto durante la fase di sviluppo.
Il Dojo
Nuovo titolo, vecchie abitudini. Chi di voi ha già avuto modo di gustare il primo titolo, sappia che anche in Nioh 2 torneremo nel Dojo, una apposita location che viene sfruttata sia per i tutorial, sia per le sfide, sia per combattimenti all’ultimo sangue. Chiaramente in questa Alpha all’inizio del gioco, la mappa viene sfruttata per insegnarci – o rinfrescarci – le basi del gioco, seguendoci passo passo illustrandoci come sfruttare i movimenti, le impugnature, gli attacchi, le parate, ma anche il Ki e il Ritmo Ki. Già da come sono gestite tali azioni, è chiaro come quanto il primo titolo sia servito a Team Ninja per effettuare il proprio “labor limae” su un sistema di combattimento già rodato, ma che peccava qua e là su imperfezioni varie. La vera novità tuttavia risiede nella devastante “forma Yokai”, che varierà in base allo spirito guardiano selezionato: per la prima volta non avremo la “purezza” dalla nostra parte, ma la devastante oscurità.
Addio, biondo samurai
Procediamo però per gradi: non essendo a conoscenza di una trama precisa, ci siamo trovati di fronte non al seguito delle vicende legate a William, il protagonista del primo capitolo, bensì ad una schermata di creazione personaggio. Le scelte a cui abbiamo potuto attingere erano davvero limitate (perché la maggior parte dei campi era bloccata perché si tratta di un’Alpha), ma a venire in aiuto al giocatore, qualora per esso l’aspetto non conti poi tanto, c’è una serie di modelli predefiniti. Dopo una sbandata iniziale, tuttavia ci vorrà ben poco per ritrovare la familiarità con il brand, perché siamo stati catapultati in una zona che ricorda molto quelle battute nelle prime ore di gioco di Nioh. Fondamentalmente Nioh 2 non differisce molto dal predecessore sul piano del gameplay, e i nostri primi passi nel paesaggio nipponico saranno un lungo ma piacevole deja-vu. Con un comparto tecnico migliorato quanto basta nella grafica (anche se, all’effettivo, i salti in avanti si notano appena) e la possibilità ancora una volta di scegliere quale modalità di visualizzazione adottare (ad esempio se favorire o meno gli fps), l’ultima fatica ancora in sviluppo del team si presenta senza troppe pretese come il classico “more of the same“.
Badate bene però, che definirlo una copia del primo Nioh con cambiata solo la narrativa sarebbe un grosso errore: ciò che più ci ha convinti è stata infatti la nuova gestione delle abilità, stavolta più ramificata e rappresentata con una sfera dalla quale nascono decine di ramificazioni, andando a dividersi per abilità nelle varie tipologie di armi, dei jutsu, e delle abilità generali.
Altra nota decisamente da valutare, è quella riguardante le caratteristiche del nostro personaggio: ora sono di più i fattori che andranno a inficiare sulla prestanza di esso, ed ora andranno ad influire anche sulla resistenza ai vari elementi. Ad esempio, aumentare il fattore “Coraggio” andrà ad aumentare anche la vostra resistenza all’elemento fulmine.
I nostri nemici saranno sempre molto variegati, dividendosi tra classica “carne da cannone” pronta ad essere maciullata dalle nostre lame, fino ai soldati più nerboruti e difficili da buttar giù. Non dimentichiamoci però degli Yokai, perché anche se avremo abbracciato l’oscurità a nostro vantaggio, essa continuerà ad essere nostra nemica: ecco quindi tornare le pozze del mondo Yokai che influiranno drasticamente sul nostro Ki, e soprattutto l’importanza di giocare le nostre carte sfruttando al massimo il Ritmo Ki per purificarci e chiaramente i colpi critici (attuabili quando invece è il Ki degli avversari ad esaurire). Queste due dinamiche sono due delle basi fondamentali del primo gioco, e non potevano non ripresentarsi in Nioh 2.
La convinzione e la redenzione
Risparmiando i tecnicismi per quando il titolo verrà rilasciato, soprattutto perché sul piano dei difettucci il lavoro da attuare è ancora molto, sappiate che non rimarrete – per quanto visto – affatto delusi né dal level design, né dal livello di sfida e dai boss. Nioh 2 ci ha convinti abbastanza, ma per tirar fuori un giudizio più corposo sarà necessario avere sotto braccio quanto meno una versione Beta. Per ora, rimaniamo in attesa con una speranza in più.