No Man’s Sky – Recensione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 7 minuti
7.3
No Man's Sky

A meno che non siete estromessi totalmente dal mondo social videoludico odierno, tutti voi dovreste conoscere la lunga discussione in atto tra la popolazione a favore di No Man’s Sky e quella contro: tra promesse non mantenute, campagna media errata e tanti altri piccoli problemi, la Civil War di agosto è stata proprio la lotta tra chi ha sempre pensato che il gioco fosse innovativo e chi invece no. Apriamo solo per un istante le varie problematiche relative a tutto ciò che circonda il titolo, per poi andare a recensirlo: ricordiamo che, come recita il titolo, questa è la recensione del gioco, non della sua campagna pubblicitaria ne tanto meno della gestione del prezzo. Una bufera mediatica si sta abbattendo sopra Hello Games, studio di sviluppo di No Man’s Sky, in quanto a detta di molti utenti, Sean Murray (CEO della software house) ha promesso funzionalità del gioco che poi, al momento del rilascio, sono scomparse o, peggio ancora, sono state mascherate. Quello che non è chiaro a gran parte dell’utenza, è che No Man’s Sky è un gioco fuori dal comune: lo definirei più come un’esperienza, non data da un level design accurato o da uno studio delle meccaniche precise, bensì dalla matematica creatività del sistema procedurale che, come per magia, assembla miliardi di pianeti che, di volta in volta, i giocatori visitano.

no man's skyCerto, sentirsi dire che sarà possibile incontrare altri giocatori (seppure in rari casi) e poi vedere che invece il gioco è prettamente in single player lascia un po’ l’amaro in bocca: ma No Man’s Sky ha avuto proprio questo grandissimo problema. E’ stato mostrato come un titolo tripla A, quando in realtà nasce come un indie (successivamente finanziato da Sony) di uno studio di sviluppo di 15 persone. Quindi, mentre alcuni fattori come il prezzo di vendita e le feature di gioco le analizzeremo nella recensione, tralasceremo ogni possibile dettaglio riguardante l’odio generale che il web sta vomitando sulla questione: speriamo inoltre che, leggendo queste righe, la nostra utenza riesca a capire a cosa va incontro comprando il gioco, evitando sia spiacevoli inconveniente, sia refund di massa (come sta succedendo in questi giorni).

Se da No Man’s Sky vi aspettate un titolo con obiettivi delineati, missioni, sidequest e tutto quello che i videogiochi moderni ci hanno insegnato, allora scordatevelo: l’opera di Hello Games è un inno all’esplorazione, un viaggio inaspettato e interminabile dove, armati solo di una pistola per raccogliere materiali, potrete davvero scegliere cosa fare. Come un esploratore che si addentra in zone sconosciute, il vostro personaggio inizierà da un punto indefinito dell’universo e, di volta in volta, dopo aver completato un mini tutorial iniziale, potrà spostarsi in un nuovo sistema, dove potrà acquisire materiali per continuare a muoversi. Un obiettivo sommario comunque è presente, ovvero raggiungere il centro dell’universo, ma ridurre questo titolo al semplice passeggiare verso il punto B partendo dal punto A è insensato. La magia di No Man’s Sky si realizza nel momento in cui incontrerete razze aliene dal linguaggio particolare, quando atterrerete in un pianeta e fortuitamente troverete un masso enorme d’oro da dover minare per poter vendere a cifre esorbitanti, quando dei pirati spaziali attaccheranno la vostra nave carica di un bottino sudato. In ogni atterraggio infatti, la possibilità che un qualche dettaglio vi catturi, dal panorama mozzafiato al fiore di colore rosso sangue che campionate, è davvero elevata. Davvero divertente inoltre la possibilità di poter dare nomi a ogni pianeta, sistema solare e animale o vegetale: naturalmente la percentuale di presenza di questi varierà, e potrete trovare flora e fauna dalle più originali alle più simili alla realtà.

No Man's Sky

Certo, non stiamo parlando del titolo perfetto: il gioco presenta molti problemi. Si passa da un semplice discorso di pop-up delle texture e bug grafici per la parte tecnica, a problemi concettuali di game design come la limitata velocità del personaggio e alcuni poligoni che rimangono volteggianti in aria. Per quanto riguarda la giocabilità, le prime ore le passerete in un continuo stato di stupore, ma passate quelle inizierete a notare dei pattern ripetitivi: il generare mondi, oggetti, flora e fauna in modo procedurale porta inevitabilmente a delle ripetizioni che causano in alcuni momenti un po’ di noia. Un’altra pecca dal punto di vista concettuale è la gestione inventario: ispirata a quella di Destiny, pone il giocatore in una costante situazione di mancanza di spazio libero, e solo un upgrade trovato in giro per i vari pianeti o acquistato dal mercante potrà aiutarvi. Peccato che questa situazione non vi permetterà di avere spazio a sufficienza per acquisire le risorse, causandovi momenti morti in cui dovrete tornare nell’astronave, volare fino al porto del relativo sistema solare e vendere oggetti.

Vi starete domandando: No Man’s Sky cos’è? Ne vale la pena? La risposta nella sua complessità è molto facile: No Man’s Sky è un videogioco indie che incarna alla perfezione la filosofia esplorativa di Star Trek, lanciandovi in un universo generato da una matematica che sa di artistico. Le possibilità sono infinite ma le feature sono poche: questo schema, visto e rivisto nei tanti survival giocabili su Steam in Early Access, non è nulla di straordinario ne di deficitario. Una campagna marketing adeguata (evitando di parlare di feature non implementate), chiara e cristallina avrebbe potuto per lo meno evitare spiacevoli incomprensioni che stanno portando il videogioco in questione e Hello Games sul patibolo del social network. Con molta probabilità sentiremo ancora parlare di No Man’s Sky, e con altrettante chance qualche futuro gioco riuscirà a prendere ciò che c’è di buono e ad utilizzarlo per far evolvere, di titolo in titolo, il concept di gioco visto come un’esperienza visiva suggestiva.

No Man's Sky
7.3
Voto 7.3
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.