Il vasto panorama degli indie continua ad evolversi e ad offrire ai giocatori tantissimi titoli con cui poter sfogare liberamente la propria creatività, e tra questi possiamo trovare Rock of Ages 3: Make & Break, un gioco arcade tower defense racing, competitivo e ricco d’azione che spicca notevolmente in mezzo alla massa. Quello che ci troviamo davanti è il terzo capitolo della celebre serie di Rock of Ages, diventata famosa nel corso degli anni soprattutto grazie allo stile grafico e all‘umorismo assurdo e grottesco, che richiama quello dei Monthy Python, il celebre gruppo di comici britannici che ha rivoluzionato il concetto stesso di produzione comica. Ed è proprio questo tipo di umorismo, legato alla perfezione con il bizzarro stile di ACE Team, ad aver reso la serie di giochi tower defence racing celebre. A questo punto la domanda viene spontanea, riuscirà il terzo capitolo a mantenere lo stesso livello dei precedenti?
Rotolare tra miti e leggende
La storia del bizzarro titolo si apre con le vicende dell’Odissea, e più precisamente del primo incontro di Ulisse e dei suoi compagni con il ciclope Polifemo. L’unico modo per riuscire a scappare dalle sue grinfie sarà quello di distruggere la roccia che chiude la grotta in cui sono bloccati, ma quale sarà il modo migliore per farlo? Ed è proprio in questo modo che il titolo introduce il bizzarro gameplay ai giocatori, mostrando come l’unico modo per riuscire a liberarsi dalla grotta sia quello di costruire delle enormi sfere legando un gruppo di pecore tra di loro e farle rotolare contro l’enorme masso, cercando di evitare gli ostacoli e muoversi il più velocemente possibile. Finalmente liberi dalla prigionia del ciclope, Ulisse muore schiacciato da un masso lanciato da Polifemo, passando il comando a Elpenore, il vero e proprio protagonista del gioco. Elpenore e i suoi uomini, però, saranno trasportati in un vasto oceano a causa di una maledizione lanciata da Poseidone, padre di Polifemo, dove saranno costretti a rivivere e ad affrontare alcune delle vicende storiche più celebri e conosciute.
Ovviamente tutto questo viene raccontato in una maniera bizzarra e divertente, grazie al sapiente utilizzo di una grafica in 2D con uno stile iconografico classico, caratterizzato da animazioni buffe e particolari. Da questo momento in poi la mano passa completamente al giocatore, che avrà a disposizione un gran numero di modalità di gioco con cui confrontarsi, sia in single player che in modalità multigiocatore. Gli sviluppatori hanno deciso di apportare alcune modifiche ai titoli precedenti, includendo all’interno di Rock of Ages 3 diverse modalità di gioco con cui confrontarsi, tra cui la corsa ad ostacoli, la prova a tempo, la valanga e molte altre. Per riuscire ad avanzare nel vasto oceano, infatti, i giocatori dovranno raccogliere un numero prestabilito di stelle, con cui poi potranno essere sbloccati i livelli e le ambientazioni storiche successive. Per riuscire a sbloccare queste stelle sarà necessario affrontare un gran numero di livelli e soddisfare alcuni requisiti, come per esempio il tempo minimo per percorrere un determinato percorso nel caso siano livelli legati puramente alla modalità racing.
Riscrivere la storia tra massi e stelle
La Corsa ad ostacoli è sicuramente una delle modalità di gioco più classiche all’interno del titolo, e sostanzialmente consisterà in una sfida tra due giocatori, il quale scopo sarà raggiungere il traguardo con il proprio masso prima dell’altro giocatore. Nella maggior parte delle modalità di gioco disponibili i giocatori avranno la possibilità di scegliere il tipo di “sfera” con cui affrontare l’avversario in base al percorso. Questi tipi di sfere verranno sbloccate progressivamente nel corso della storia ed avranno delle caratteristiche specifiche tra cui forza, velocità, peso ed accelerazione. Anche la modalità Prova a tempo è decisamente classica, e consiste nel cercare di raggiungere il traguardo prima di un tempo prestabilito, evitando così di far esplodere il nostro masso in aria. Studiare il percorso sarà necessario in questo tipo di modalità, anche perché riuscire a raggiungere il traguardo il prima possibile può far guadagnare un gran numero di stelle.
La modalità Humpty Dumpy è sicuramente una delle più complicate ed interessanti del gioco, e al posto di scegliere quale tipo di sfera utilizzare per superare il percorso i giocatori saranno costretti ad utilizzare un uovo. Più veloce del classico macigno, l’uovo non sempre sarà facile da controllare e, a causa della sua fragilità, potrebbe rompersi in ogni momento. Nella modalità Valanga, invece, i giocatori dovranno essere in grado di difendere la propria base dai numerosi attacchi nemici, piazzando sul percorso di gioco un vasto numero di ostacoli e armi con cui bloccare i massi nemici in pieno stile tower defence. Stessa cosa vale per la modalità Guerra, che sarà quella principale dell’intero titolo, in cui i giocatori però dovranno riuscire a gestire contemporaneamente la difesa della propria base e l’attacco di quella dell’avversario. Infine abbiamo la modalità Skeeball, in cui non sarà necessario arrivare al traguardo per primi, ma basterà distruggere più ostacoli ed accumulare più punti dell’avversario per avere la vittoria in tasca.
Questo vasto numero di modalità di gioco viene ulteriormente arricchito dall’editor dei livelli, che permetterà ai giocatori di esprimere tutta la loro fantasia creando dei meravigliosi percorsi di gioco. L’editor è infatti una delle modalità più interessanti e divertenti di tutto il titolo, oltre ad essere una delle più curate sotto il punto di vista dei dettagli e della giocabilità. Avere la possibilità di provare i livelli creati dai giocatori e di creare e caricare online i propri, aumenta inevitabilmente la longevità del gioco, che a lungo andare potrebbe risultare stantio. A differenza dei capitoli precedenti la storia purtroppo sembra essere molto meno curata, e sebbene riesca a far scappare qualche risata a causa della sua natura comica, rimane sempre molto marginale, al punto di sembrare quasi opzionale. Allo stesso tempo anche il comparto tecnico presenta un vasto numero di problemi, alcuni dei quali possono rendere davvero frustrante l’esperienza di gioco.
Lo stile grafico utilizzato, o comunque in modo generale l’intero comparto artistico, è stato ben realizzato e riesce a collegarsi perfettamente all’approccio comico e scherzoso del titolo. Il comparto sonoro, che comprende la rivisitazione in chiave rock di alcuni brani classici, accompagna alla perfezione le squisite animazioni, realizzate richiamando uno stile artistico classico. Allo stesso tempo l’interfaccia grafica presenta dei fastidiosi problemi e su Nintendo Switch, sia in modalità portatile che in dock, si può notare una sorta di sfocatura abbastanza consistente nelle sessioni di gioco. I comandi risultano piuttosto fluidi e non hanno problemi particolari, così come non sono presenti problemi per quanto riguarda cali di frame improvvisi. Resta comunque da constatare che il titolo poteva essere ottimizzato in modo migliore, considerando anche il fatto che il genere poteva adattarsi perfettamente alle funzionalità di Nintendo Switch.
Ma è soprattutto nella parte del titolo legata alla costruzione, o comunque al tower defence, che alcuni dei difetti principali vengono a galla, mostrando un sistema di gioco poco intuitivo e alla lunga fin troppo frustrante. Una delle tante modalità di gioco principali, infatti, prevede di attaccare il castello nemico con le nostre rocce ma, allo stesso tempo, di difendere il nostro che subirà la stessa sorte. In questo caso, anche grazie ai comandi e alle funzionalità di gioco veramente poco chiare, è facile trovarsi in situazioni di stallo e dover ripetere più volte lo stesso livello. Il titolo offre un gran numero di ostacoli da piazzare sul proprio percorso per bloccare gli avversari, ma la loro funzionalità non viene mai spiegata, impedendo ai giocatori di piazzarli nei punti più strategici e, sostanzialmente, limitando la progettazione al minimo.
Questo, oltre ad altri piccoli bug che possono essere riscontrati facilmente nel corso delle partite, rende il sistema scomodo e fin troppo lento. Inoltre, nonostante il titolo sia completamente localizzato in italiano, l’interfaccia di gioco limita ulteriormente la giocabilità soprattutto in questa modalità, anche a causa dei sottotitoli troppo piccoli e a tratti illeggibili che vanno a coprire alcune icone fondamentali per l’avanzare del livello. Anche i comandi, non sempre abbastanza fluidi, vanno a limitare i giocatori in alcune modalità del gioco, soprattutto quelle legate ai racing game. È molto semplice, infatti, rimanere bloccati a causa di frequenti bug ai comandi, che limitano i nostri movimenti o addirittura quelli delle IA nemiche.
Make or Break?
In conclusione Rock of Ages 3: Make & Break è un titolo che presenta dei problemi piuttosto evidenti, ma con cui i giocatori possono passare tranquillamente alcune ore di gioco a causa del gran numero di modalità di gioco introdotte in questo nuovo capitolo. Grazie sopratutto alla comicità del titolo, che si rispecchia inevitabilmente anche nella grafica e nel bizzarro gameplay, il terzo capitolo di Rock of Ages dimostra ancora una volta di poter divertire il pubblico grazie alla particolarità che lo contraddistingue dagli altri. Il meraviglioso comparto sonoro si unisce perfettamente allo suo stile umoristico bizzarro e demenziale, rendendo l’esperienza davvero soddisfacente sotto questo punto di vista. La localizzazione completamente in italiano, inoltre, rende l’esperienza di gioco accessibile a tutti.