Forse sviluppare videogiochi è diventata una moda, un’azione da compiere quando non si sa più quale strada seguire. Si tratta di percorsi che vari individui sono riusciti a completare magistralmente in autonomia, mentre altri si sono ovviamente persi per strada debuttando con opere non ritenute qualitativamente sufficienti dalla community. Ciò non vuol dire che questo campo sia impossibile, e allo stesso tempo non è giusto affermare neanche che le sufficienti risorse bastino per dar vita a un prodotto ottimo sotto ogni aspetto. Ecco proprio cos’è avvenuto con Amazon, la multinazionale che ha conquistato il mercato dell’E-Commerce e dato vita ad Amazon Games Studio, software house che ha da poco fatto il suo debutto con Crucible.
Parliamo di uno sparatutto in terza persona dalle premesse non entusiasmanti, visto che si parte dalle basi di un hero shooter dove sono presenti ostili non controllati dai giocatori. L’opera va quindi inevitabilmente a scontrarsi con molti giochi simili che hanno già trovato il loro spazio nell’offerta del mercato, e fronteggia inevitabilmente l’estremamente simile The Cycle. Tuttavia, il gioco di Amazon sembra proporre delle novità alquanto peculiari, in grado di rendere il gameplay differente e apprezzabile. Cos’è quindi riuscita a combinare la software house con la sua nuova opera? Scopriamolo insieme nelle prossime righe!
Entusiasmante e rivoluzionario
Il gameplay di Crucible riesce a rivoluzionare il genere degli hero shooter, proponendo meccaniche insolite e una cura maniacale nella creazione dei personaggi
Bastano pochi minuti all’interno di Crucible, dopo un tedioso ma completo tutorial introduttivo, per rendersi conto di come la formula applicata risulti davvero stratosferica. Abbiamo a che fare con una serie di personaggi estremamente differenziati ed ispirati, che aprono le porte a dei gameplay del tutto atipici in ogni caso, ma allo stesso tempo divertenti. Il sistema di shooting applicato è solido e appagante, e le abilità riescono a rendere gli scontri mozzafiato, creando dei veri e propri campi dove si respira l’aria di MOBA. Il sistema di movimento – proprio come il resto – è diverso per ogni personaggio, vista la presenza di abilità dedicate è in grado di rendere ogni utilizzo adrenalinico. Insomma, il comparto legato agli eroi è davvero ben riuscito, anche se non soddisfa allo stesso modo per quanto riguarda i pochissimi nemici del PC ostili. Il tutto riesce infatti a brillare contro gli altri giocatori, quando si sceglie una qualunque modalità e ci si approccia per sconfiggere i nemici, i quali sono in grado di dar filo da torcere. Ogni account presenta le stesse possibilità in questo campo, dato che Crucible non è in alcun modo un titolo pay to win, ed è possibile acquistare solamente oggetti estetici. Tuttavia, il gioco fornisce la possibilità di personalizzare leggermente il sistema di progressione in-game per ogni personaggio, che riceverà quindi bonus diversi una volta salito di livello per le prime 5 volte.
Purtroppo, però, è proprio quando si scende in campo che si nota quanto tutto questo risulti semplice potenziale sprecato, un tremendo peccato costato chissà quante migliaia di dollari che non è riuscito a convincerci. Si parte dal fatto che gli eroi sono solamente 10, il che sarebbe giustificabile vista la cura applicata per la creazione di ognuno di questi, ma ogni ragione decade nel momento in cui ci s’interfaccia con un meta già morto prima di nascere. Le classi sono infatti estremamente sbilanciate, e la ripetitività degli avversari diventa disarmante e frustrante, dato che alcuni dei personaggi avranno sempre e comunque un vantaggio viste le migliori potenzialità. Un grande difetto si, ma purtroppo non l’ultimo.
Crucible, è tutto qui?
Tutte le potenzialità di Crucible sono attualmente annullate da un comparto online non funzionante nella totalità delle sue possibilità.
Ed ecco che in pochi semplici passi un’esperienza rivoluzionaria diventa un colabrodo di difetti, un aereo partito alla massima velocità che nel decollo ha lasciato le ali in pista e si è schiantato dopo pochi metri, distruggendo nell’incidente le speranze degli appassionati. Non è presente una spiegazione palese, ma giocando a Crucible si percepisce la sensazione di un budget gestito male o forse finito in corso d’opera, che ha costretto la software house a rilasciare un gioco decisamente incompleto. In Early Access Crucible sarebbe stato uno dei progetti più promettenti di sempre, ma una volta approdata su Steam l’opera è semplicemente un fallimento al giorno d’oggi. Partendo da un comparto grafico interessante, anche se ottimizzato in maniera pessima, il titolo non vuole lasciarsi giocare, letteralmente. Dopo matchmaking lunghissimi a pochi giorni dal day one, ci si rende conto di come le modalità offerte al momento siano davvero insulse rispetto alle possibili potenzialità, e di come queste richiedano una coordinazione necessaria ma impossibile. Nonostante la comunicazione risulti infatti un fattore essenziale nell’esperienza, il gioco lascia gli utenti allo sbando, abbandonandoli una volta entrati in partita.
Attraverso un supporto post-lancio opportuno, Crucible potrebbe risplendere come dalle premesse.
Una percentuale di leaver e troll fuori dal comune, la mancanza della chat vocale o di un qualunque sistema di ping utile, ecco la ricetta che assieme a un matchmaking estremamente punitivo porta alla completa ingiocabilità del titolo. Non riuscire a finire una partita senza la voglia di voler uscire, di volersi divertire con tutte le possibilità offerte dai carismatici e magnifici personaggi, ecco cosa conduce al continuo senso di frustrazione in-game. Proprio quello che attanaglia i giocatori nel corso delle partite, quello che ora come ora non rende Crucible un gioco purtroppo sufficiente, ma una delusione abnorme e una delle migliori possibilità di sempre sprecata in poche semplici mosse. L’unica speranza rimane un supporto post-lancio d’impatto, che riesca a sistemare tutti i problemi partendo dalla considerazione che Crucible sarebbe dovuto giungere su Steam in Early Access, per poi essere concluso nella maniera corretta. Speriamo quindi di modificare il voto in positivo, nel momento in cui Amazon Game Studios si renderà conto di aver pubblicato una beta e si metterà al lavoro per limare la sua esperienza attualmente ingiocabile, aggiungendo possibilmente un sistema competitivo che invogli gli utenti a restare davanti allo schermo
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