Del nuovo controller DualSense di PlayStation 5 non c’è dato sapere molto, escludendo le immagini di alcuni brevetti: uno di quelli che circola dal reveal è il rilevatore di dati biometrici, del quale tutti si sono interessati, dai fan della console Sony agli sviluppatori. Basti pensare infatti a Supermassive Games, sviluppatori della Dark Pictures Anthology (di cui prossimo capitolo sarà Little Hope) ed Until Dawn, i quali hanno sfruttato al massimo le potenzialità del DualShock 4 durante lo sviluppo del titolo appena citato. Infatti Raúl Rubio, amministratore delegato di Tequila Works (coloro che hanno sviluppato un’esclusiva per Google Stadia: Gylt) ha immaginato quali potrebbero essere le conseguenze dell’avere il rivelatore sul controller, ma dal punto di vista del gameplay.
Cosa accadrebbe se iniziassimo ad avere i dati biometrici del giocatore, e quindi potessimo sapere come si sente a livello emozionale? In altre parole, potremmo iniziare ad avere un tipo d’esperienza molto più simile a quella che abbiamo iniziato ad esplorare grazie a Stadia.
Inoltre, durante la chiacchierata il CEO ha confermato che il sostituto del tasto Share, denominato Create avrà un ruolo davvero importante e non sarà solo utile per lo scatto di screenshot o la registrazione di video, ma non ha potuto rivelare altro a causa di un NDA, quindi per ora non ci resta che immaginare cosa potrebbero aver inventato in casa Sony per il DualSense.