Ritorno alle origini? Non è chiaro se questo Dylan Dog lo sia all’effettivo, ma da come ci ha spiegato e raccontato la casa editrice, Sergio Bonelli Editore, per questo nuovo Old Boy ci sarà un ciclo 6 albi nei primi 6 mesi del 2020 che rappresenteranno la sigla “666”, nei quali mostreranno alcune delle avvincenti storie dei primi numeri dell’indagatore dell’incubo mischiate a storie più recenti. Cosa succederà dopo? Questo non lo sappiamo e non ci resta che aspettare ogni mese l’uscita del nuovo numero, per scavare più a fondo e capire cosa ne sarà del nostro Dylan. Ecco la recensione de “La Lama, La Luna e l’Orco“, il numero 403.
Riferimenti puramente casuali
Leggendo i primi 2 albi si notano dei riferimenti non poco indifferenti alla nostra quotidianità reale, come ad esempio Dylan che ride alle battute di Groucho in televisione. Sembra una cosa banale, ma il non ridere dell’Old Boy nemmeno alle battute del suo assistente – o come è meglio dire ex assistente – la rende una cosa gratificante. E possiamo garantirvi che di riferimenti “puramente casuali” alla realtà odierna ce ne saranno a bizzeffe, e molti vi faranno sbarrare gli occhi dalla gioia. Un piccolo plus, ma che fa continuare molto, ma molto volentieri la lettura. Ma chi è il nuovo Dylan Dog? Come ben sappiamo sono passati oramai 3 mesi dalla catastrofe della Meteora, e non tutti si sono “ripresi” da questo sconvolgimento. È vero che per alcuni il fumetto è “morto” dopo il numero #100 (per altri poco dopo) ma in realtà non lo è. Certo, “noioso” alcune volte, ma che ci ha fatto sempre essere in prima fila in edicola per acquistare il l’albo successivo.
In fin dei conti tutti conosciamo chi era il “vecchio” Dylan Dog ma invece vi siete chiesti chi è questo nuovo Dylan? Partiamo dal suo aspetto fisico: uguale a prima, stessi vestiti, stesso approccio alla vita, ma con la barba. Parliamoci chiaro, la barba fa il suo effetto. Dylan ha ancora la voglia di suonare il flauto, ma ancora non sa farlo. Una cosa di cui ancora non si è parlato è la costruzione del galeone: magari l’hanno rimosso, o magari l’ha già completato e sta pensando a cosa costruire ora. Amiamo questo Mistero.
Un nuovo mondo?
Parlando invece dell’ultima vignetta della fine dell’albo #400: che vuol dire la parola “GNA”? Ma soprattutto, chi è quel nuovo personaggio? Gnaghi, il nuovo assistente del nostro Indagatore dell’Incubo. Dylan lo ha conosciuto durante la sua permanenza lavorativa in un paesino sperduto nominato Undead come guardiano del cimitero, dove sentì e conobbe anche la sua cara e vecchia amica, la Morte. Ovviamente non vi nascondiamo che appena si inizia a leggere saranno frequenti i deja-vu con i primi numeri dell’Indagatore dell’incubo, bellissimi ricordi, quasi di un universo parallelo. Una delle frasi più significative arriva infatti nel numero 402 durante l’incontro con Xabaras:
Glie l’ho detto signor Dog, questa non è la prima volta che ci incontriamo… esistono infinite realtà e infiniti mondi, alcuni molto simili, altri profondamente differenti… ma in ognuno di questi universi ci sono sempre un Dylan Dog e uno Xabaras. Alcune volte sono amici e alleati, fratelli, figli, amanti e colleghi… più spesso sono avversari, giurati nemici, facce opposte della stessa medaglia nemesi eterne l’uno dell’altro.
Dedicato a coloro che lo reputano morto… come fate a non ipotizzare che si tratti di un mondo parallelo di Dylan Dog? È iniziata da poco la nuova Fase 1 del fumetto!
Come avete potuto ben leggere dai primi due numeri della “nuova era”, Dylan è sempre lo stesso, ex poliziotto, alcolista, si innamora facilmente di ogni donna che le capita davanti. La differenza è che rispetto al vecchio Dylan di cui li passato è – scusate, era – molto misterioso, sappiamo tutto quello che c’è da sapere, per il momento. La presenza di un papà e una mamma – non sono i veri genitori, da come ci ha voluto raccontare lui è stato adottato – ovvero il carissimo e grosso ex Ispettore e nuovo Sovrintendente Bloch e sua moglie. Esatto avete letto bene. Ma come è possibile? Dai racconti di Dylan si evince che lui era un orfanello teppista, che si mise nei guai con il suo gruppetto di amici, e che il nostro caro Bloch ha tirato fuori dai guai per poi infine adottarlo. Per questo gesto Dylan provò a ricambiare facendo il poliziotto, ma ahimè non fu proprio un successone. Andò a lavorare nel posto sperduto citato sopra, Undead, come guardiano del cimitero, ma poco dopo tornò a Londra portandosi dietro il suo migliore amico e futuro assistente Gnaghi per poter combattere tutte le oscure presenze in quel di Londra come Indagatore dell’Incubo.
Dylan Dog 666 #403: la storia continua, o si ripete?
In questo nuovo numero del nostro Old Boy andremo incontro ad una storia che molto probabilmente conosciamo già tutti, ma non il nuovo Dylan. Grazie a questo albo (ricordiamo che l’uscita è prevista per il 31 Marzo 2020) ritroviamo nuovi tratti del passato del nostro Indagatore dell’Incubo che ci faranno assaporare vecchie glorie: con alcune battute e/o dialoghi, ma soprattutto un paio di citazioni, volute o meno, che qualche appassionato del settore apprezzerà con molto piacere. Cosa andremo a trovare quindi in questo nuovo numero? Gli inizi, forse, di come il nostro Dylan Dog stia ammobiliando la sua “casa spettrale”, a suo avviso fa effetto ai clienti. Una storia molto coinvolgente con dialoghi fluidi e zero interruzioni obbligate, dove tutto sembra sempre filar liscio secondo i piani e dove ognuno dei principali indiziati sarà sempre collegato alla sua storia, che lo vogliano o meno. Questo numero, come già specificato sopra, farà parte di una collana di albi speciali con la dicitura “666”, in alto a destra della scritta “Dylan Dog”, dove percorreremo la storia dei primissimi anni di attività da Indagatore dell’Incubo e ridefinirla completamente.
L’avventura si distingue per il suo spessore, con un uomo che si rivela ancora una volta il solito latin lover, alcolizzato e amante del cinema horror, in compagnia di nuovi amici, nuovi amori e… nuovi mostri. L’alone di mistero è lo stesso che abbiamo avuto modo di saggiare anche nei due albi precedenti, con questa struttura di collana a episodi che detta il ritmo in modo impeccabile. Coinvolgente, talvolta criptico, che col suo sempreverde spessore lascia con dubbi e domande a cui solo il numero successivo può rispondere, e questo numero non è esente.