Risale ormai al 2011 il film Hanna, diretto da Joe Wright in cui Saoirse Ronan vestiva i panni di una ragazzina cresciuta dal padre, ex agente della CIA, in mezzo alle aspre e fredde terre della Finlandia, addestrata duramente nelle tecniche di combattimento. Quest’anno Amazon Prime Video riprende il soggetto di David Farr con la nuova serie originale Hanna, che vede Esme Creed-Miles interpretare la protagonista adolescente. In otto episodi della durata di 48 minuti – i primi due diretti da Sarah Adina Smith – avremo quindi la possibilità di rivedere la storia di Hanna sotto una luce diversa e con maggiore spazio per un approfondimento dei personaggi. Insieme a Esme Creed-Miles vedremo anche Joel Kinnaman e Mireille Enos, già coprotagonisti di The Killing.
Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi della serie, che lasciano presagire un’atmosfera ben diversa dall’omonimo film: ecco qualche impressione su Hanna.
Il primo episodio riprende le vicende del film, trasportandoci in Polonia in mezzo a boschi innevati e mostrandoci il duro addestramento e la vita quotidiana dell’adolescente Hanna e del padre Eric Heller. I toni freddi e l’asprezza delle immagini contribuiscono a rendere più realistica la rappresentazione della vita della ragazzina, che non ha mai visto anima viva eccetto il padre. Esme Creed-Miles interpreta una figura femminile forte, curiosa di scoprire il mondo oltre i boschi e le proprie origini. Proprio per questo attirerà l’attenzione di Marissa Wiegler, rompendo la bolla in cui il padre l’aveva confinata per proteggerla e dando così il via alla storia.
La serie è stata girata in diversi luoghi (Germania, Ungheria, Gran Bretagna, Marocco per citarne alcuni) e già dal secondo episodio ci si immerge in un’atmosfera completamente differente e calda; in mezzo al deserto, la protagonista verrà affiancata da un’altra forte figura femminile, Sophie (Rhianne Barreto), che la aiuterà inconsapevolmente nella fuga, ma anche nel comprendere il suo lato da teenager, la sua parte umana che in primis l’aveva spinta a fuggire.
La forza della serie pare essere proprio la caratterizzazione della protagonista, per cui qui c’è sicuramente molto più spazio rispetto al film. La sua umanità e il suo bisogno di trovare risposte alle proprie domande tengono viva l’attenzione fin dal primo episodio. Anche qui si gioca sui contrasti, seppur in modo diverso rispetto al film; nella serie abbiamo una Hanna le cui straordinarie capacità contrastano non solo con un’eterea fisicità bensì con il suo bisogno di essere una ragazzina.
Insomma, i primi due episodi preannunciano una serie sicuramente interessante, con un forte e indipendente personaggio femminile; le prime impressioni sono molto positive e non resta che attendere fine marzo per vedere finalmente l’intera serie su Amazon Prime Video.